Le Mie Passeggiate

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Sentieri Montani di Cittàducale

Escursione n. 001: Cittaducale, Fonte Tricaglioli; per la Valle Ottara e il Fosso delle Valli

Cittaducale, Fonte Tricaglioli

per la Valle Ottara e il Fosso delle Valli

Nota:

L'itinerario qui descritto ripercorre antichi sentieri presenti su cartina IGM o nuove vie aperte dal passaggio di animali al pascolo: fino alla mia ultima ricognizione (estate 2020) risultava pulito e ben mantenuto.

Sentiero n. 001 (ex n. 04)

tempo di salita 5 ore - ascesa 1050 m - Km 9 - Traccia GPX

tempo di discesa per la stessa via 3 ore

Sentiero non segnato (dall'estate 2011 la via è stata segnata dal curvone di quota 607 m, vedi Nota 2)

fare riferimento alle cartine sotto riportate. 

Premessa:

Si percorre la bellissima e lunga valle a Nord e Nord-Est di Cittaducale. La Valle Ottara è una valle carsica d’erosione, dovuta all’azione operata da un torrente e dagli agenti atmosferici in generale; attualmente è una valle morta perchè non è percorsa da un corso d’acqua che è stato assorbito dalle rocce calcaree, il fondovalle è largo e i versanti salgono con dolce pendenza.

Più in alto la Valle prende il nome di Fosso delle Valli, è costituita da rocce più compatte e assume una forma a V con fondovalle stretto e versanti ripidi, nei rami dei fossi c’è presenza d’acqua e più in alto vi sono sorgenti che alimentano numerose fonti tra cui Fonte dei Vagoni, Fonte del Pero, Fonte Veteca, Fonte Tricaglioli, Fonte Melangara e Fonte San Lorenzo.

Descrizione:

Dalla stazione ferroviaria di Cittaducale, quota 401 m, si prende la strada che sale al paese, direzione Nord-Est. Arrivati all’ incrocio (300 metri dalla partenza - quota 417 m) si prosegue dritti (sempre direzione Nord-Est), imboccando la sterrata che risale l’ampia valle a Nord della cittadina.

Passato un deposito di materiale edile si giunge a un incrocio, quota 446 m - 1 km dalla stazione, a sinistra lo stradino risale il costone Sud e poi Ovest di Monte Quarto fino a giungere alla Fonte Acera, a destra il sentiero, a mezza costa, in 10 minuti sale a Cittaducale costeggiando a sinistra, poco prima di uscire su via Nazionale, un grande mobilificio (ora, anno 2013, è rimasto solo l'immobile fatiscente) e a destra un tratto delle mura medievali, sbucando, infine, sotto la Torre Angioina.

Tralasciate le deviazioni si continua a salire sempre nella stessa direzione fino a giungere, dopo 500 metri, a un altro bivio, quota 460 m, (andando a destra si ritorna nuovamente al paese sbucando sulla strada che porta al cimitero, via San Francesco, poco sopra la Torre). Si prosegue nel fondo dell’ampia Valle superando parecchi casali ben recintati, (in qualcuno di questi ci sono dei cani inferociti che abbaiano e si dimenano a più non posso, vorrebbero saltare il recinto per  azzannarvi, viene la tentazione di rigirarsi e tornare indietro, non lo fate, non fatevi impressionare e non vi impaurite).

Terminata la sterrata si continua su un sentiero che entra nella folta vegetazione dall'apparenza impenetrabile (gli stessi contadini del posto sono convinti che il sentiero è chiuso ma in realtà si passa) infine si arriva in un punto dove la valle si restringe e il fondo si fa impraticabile (2,1 km dalla partenza - 30 minuti di marcia - 520 m di quota).

Attraversato il fosso, lo si risale sul suo lato destro (senso di marcia) su una mulattiera che in questo tratto è ripida. Ignorando tutte le deviazioni verso destra, che riportano sulla sterrata (ora asfaltata fino alla località Petèscia, Febbraio 2011, strada comunale n. 10 del Terminillo, strada di montagna, così riportato su un cartello stradale), si arriva nel punto di confluenza della Valle Ottara con il fosso dell’Origine (2,7 km dalla stazione - quota 590 m).

Si continua dritti per altri 100 metri e prima di un ponticello, nascosto dalla fitta vegetazione, si sale a sinistra, uscendo di fronte a una vecchia cava, guadagnando la strada sopra citata (2,83 km dalla stazione - quota 607 m - 1 ora di salita). Girando a destra, percorsi pochi metri, si arriva al centro di un ampio tornante dove a sinistra c’è la sterrata che, in direzione Est, continua a risalire la Valle Ottara.

Chi non vuole fare a piedi questa parte iniziale del percorso, fin qui, si può arrivare comodamente in auto. Da Cittaducale, per chi proviene da Rieti, dopo la Torre Angioina, si imbocca a sinistra il viale con i pini, via San Francesco, si passa accanto al cimitero e si sale sempre su asfalto. A un trivio si va a sinistra (Via San Felice da Cantalice) salendo ancora per qualche centinaio di metri fin dove la strada va in piano, si lascia a destra la sterrata che, superato un cancello, sale al Convento dei Cappuccini e si continua su asfalto (strada comunale n. 10 del Terminillo) fino a giungere presso il tornante citato in precedenza, superato il quale si parcheggia vicino all’antica cava, 3 km dal paese.

Come già detto, proprio sul gomito del curvone, si prende la sterrata che sale in direzione Est e che segue, per buoni tratti, il letto della Valle Ottara. Si continua a salire con una pendenza molto dolce sulla strada utilizzata in questi ultimi anni dai tagliaboschi e per questo mantenuta in ottime condizioni. Percorsi 6,4 km (2 ore dalla stazione), a quota 990 m si giunge su un largo spiazzo utilizzato come deposito di legname, si trascura una larga traccia che sale sulla destra e si va dritti scendendo nel letto del fosso dove continua la strada aperta dai boscaioli (vedi Nota 2), in questo punto, quota 985 m, la Valle Ottara prende il nome di Fosso delle Valli.

La sterrata qui è molto accidentata dato che, nelle giornate di pioggia intensa, l’acqua trascina via tutto. Il fosso è chiamato dai civitesi "u fossu e mamma mia". Si racconta che un contadino, tanti anni fa, andò per legna col suo somaro proprio da quelle parti, il tempo cambiò all'improvviso e iniziò un forte temporale, quando l'uomo sentì il rumore assordante dell'acqua che iniziava a scorrere lungo il fosso fece appena in tempo a lasciare il somaro carico di legna e a salire qualche metro della scarpata  urlando "mamma nia!!", lui si salvò ma il somaro trascinato dalla corrente non fu più ritrovato.

In un’escursione fatta qualche anno fa, quando la sterrata non si spingeva fin qui e per la fitta vegetazione si era costretti, per lunghi tratti, a proseguire nel letto accidentato del Fosso, io e un mio compagno abbiamo incontrato due cuccioli di lupo, purtroppo non ho fatto in tempo a fotografarli perché si sono nascosti rapidamente nel bosco.

Che la valle è frequentata abitualmente dai lupi me l'hanno confermato anche i tagliaboschi; una volta ne hanno visti quattro e un'altra volta due, poi, quasi tutte le mattine, trovano le loro tracce vicino all'abbeveratoio dei muli. Alla domanda se la presenza dei lupi è pericolosa per i muli, questi mi hanno risposto che, essendo il mulo molto forte e "ignorante", in un eventuale attacco il lupo avrebbe la peggio.

Poco più avanti il fosso si biforca (km 6,83 dalla stazione - 2,15 ore di marcia), si prende il ramo di sinistra, all’inizio meno ripido di quello di destra. Si sale lungo il tortuoso e stretto letto superando un primo saltino di 2 metri (passo di I), percorsi 260 metri dalla biforcazione si incontra un secondo saltino ancora di 2 metri, quota 1104 m, qui potrebbe esserci presenza d’acqua che forma una piccola cascata e poi sparisce inghiottita dal fondo breccioso.

Pochi metri prima del salto conviene uscire dal letto (vedi Nota 1) salendo diagonalmente il costone sinistro (senso di marcia) fino a trovare una traccia di sentiero che sale parallelamente al fosso. Si passa accanto al basamento di un’antica costruzione in pietra e a numerose piazzole dei carbonai, segno che la valle, qualche tempo fa, era molto animata.

Ogni tanto si incrociano delle stradine che invitano a scendere nel fondo, evitare e tenersi sempre in alto. Percorsi 8 km dalla base di partenza, 4 ore di marcia, il sentiero riporta necessariamente a toccare il letto a quota 1240 m. Trenta metri più avanti c’è una nuova ramificazione a V, seguire il ramo di sinistra, tenendosi lungo il bordo, direzione Nord-Ovest.

Si sale ripidamente su tracce di sentiero per una settantina di metri fino a quota 1270 m dove si attraversa il fosso, destra. Si continua sull’antico sentiero, a zigzag, che si inerpica sul costone delimitato dai due rami che formano la V sempre in direzione Nord-Ovest, infine si sbuca sul sentiero segnato dal CAI Rieti n. 7B (436 con la nuova numerazione), quota 1400 m,  che, da Casale D’Antoni, porta alla Fonte Tricaglioli e ai Cinque Confini.

Si segue a destra il sentiero e in 5 minuti si giunge alla Fonte Tricaglioli  (quota 1428 m - 5 ore - 9 km - ascesa totale 1050 m). La fonte ha un’abbondante portata d’acqua. Per la discesa conviene utilizzare la via di salita, in 3 ore si è alla stazione.

Nota 1:

Se nel fosso non c’è presenza d’acqua si può continuare lungo il fondo, superato il secondo saltino (passo di I) si arriva rapidamente in un punto dove si ha l’impressione che il fosso termini, di fronte si ha un ripido costone di terra alto una ventina di metri. In realtà, il letto continua a sinistra con una successione di tre salti ciascuno di circa 5 metri, (passi di II e passi di III), per superare l’ostacolo ci sono due possibilità:

1° arrampicare proseguendo nel fondo del fosso fino a uscire sopra i salti (20 minuti circa), su uno spiazzo a quota 1160 m

2° salire il ripido costone che si ha di fronte, tenendo i salti a sinistra, fino a trovare una mulattiera che, a sinistra, riporta sullo spiazzo di quota 1160 m (stesso tempo).

Da questo punto in poi, per chi decide di continuare nel letto del fosso, fino alla quota di 1240 m, non ci sono più vere difficoltà, ogni tanto c’è da superare dei piccoli saltini non superiori ai 2 metri e l’unico rischio è quello di bagnarsi per la presenza dell’acqua.

Chi, invece, vuole uscire dal fondo del fosso, deve risalire il costone destro (senso orografico) prendendo un evidente sentiero che taglia in diagonale la scarpata in direzione Sud e, superato un dislivello di una cinquantina di metri, si ricollega alla via descritta sopra

Nota 2:

Dall'estate 2011 il sentiero che percorre la Valle Ottara e il Fosso delle Valli è stato segnato dal CAI di Rieti. I segnali iniziano dal curvone di quota 607 metri (vicino la località chiamata "la Cava"), naturalmente lungo la sterrata ci sono pochissimi segnali bianco-rossi, la strada è molto evidente e non richiede numerosi segni, invece questi iniziano ad essere cospicui dallo spiazzo di quota 990 m.

Da questo slargo si scende nel fosso e subito dopo (percorsi una decina di metri) si sale a sinistra seguendo un via ben indicata che rimane sempre parallela al fondo del fosso. A quota 1200 m circa si incrocia il nuovo sentiero segnato col numero 436 che sostituisce quello che da Casale D'Antoni portava alla Fonte Tricaglioli ora diventata sterrata.

Se si prende a sinistra si arriva al Casale D'Antoni (passando poco a monte della Fonte Veteca e toccando la Fonte del Pero), se si va a destra si giunge a Fonte Tricaglioli seguendo l'itinerario sopra descritto.

cartina 1-5

001

cartina 2-5 

001a

cartina 3-5, Google Earth (completa)

000a - Cittaducale-Fonte Tricaglioli per la Valle Ottara e il Fosso delle Valli

cartina 4-5, Google Earth, particolare

000b - Cittaducale-Fonte Tricaglioli per la Valle Ottara e il Fosso delle Valli

cartina 5-5, Google Earth, particolare

000c - Cittaducale-Fonte Tricaglioli per la Valle Ottara e il Fosso delle Valli - Copia

001b - la Valle Ottara, il Fosso delle Valli e in fondo la Cimata di Castello

001b

002 - taglio, trasporto, deposito e lavorazione del legname nella Valle Ottara

002

003 - taglio, trasporto, deposito e lavorazione del legname nella Valle Ottara

003

004 - i muli utilizzati per il trasporto del legname

004

005 - i muli utilizzati per il trasporto del legname

005

006 - la Valle Ottara

006

007 - il punto dove la Valle Ottara si restringe e cambia nome

007

008 - la Valle Ottara diventa Fosso delle Valli

008

009 - il Fosso delle Valli si divide in due rami

009

010 - ramo sinistro del Fosso delle Valli, porta alla Fonte Tricaglioli

010

011 - salendo lungo il fosso si incontra l'acqua

011

012 - il secondo saltino, cascatina di due metri

012

013 - ramo sinistro del Fosso delle Valli dopo il superamento dei tre salti in successione

013

014 - risalendo il ramo sinistro del Fosso delle Valli, particolare

014

015 - quota 1265 m del Fosso delle Valli, salendo verso Fonte Tricaglioli

015

016 - quota 1265 m, altra diramazione, si risale ripidamente il ramo di sinistra...

016

017 - uscita dal Fosso, sentiero CAI 7B o 436, quota 1395 m

017

018 - sterrata Cittaducale-Casale D'Antoni-Cinque Confini

018

019 - la Fonte Tricaglioli 1428 m

019

020 - la Fonte Tricaglioli 1428 m

020

021 - la Fonte Tricaglioli 1428 m, particolare

021

022 - segnaletica del CAI alla Fonte Tricaglioli

022

 

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Ultima modifica: 30 Aprile 2018

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