Appennino oltre i 2000 metri
Cima Macirenelle-Cima Raparo; da Palombaro o Fara San Martino per la località Capo le Macchie
Cima Macirenelle
Cima Macirenelle Est-Cima Raparo
da Palombaro o Fara San Martino per la località Capo le Macchie
Introduzione:
Gli itinerari che salgono sulle cime più alte della Majella, da qualsiasi versante si parte, sono tutti lunghi e faticosi, anche questa salita non fa eccezione.
Conviene programmare l’escursione (capisco che la cosa non è sempre fattibile) in una giornata meteo ottima e con previsioni di stabilità da qualche giorno precedente a qualche giorno successiva a quella stabilita per la gita.
Di solito da questo lato della Majella, direttamente collegato al mare, la nebbia è assai frequente, conviene partire la mattina presto in modo da non rischiare di arrivare in vetta senza poter vedere nulla, o peggio, dover rinunciare all’ultima parte del percorso.
ultima ricognizione Luglio 2018 - Traccia GPX
tempo di salita fino alla Cima Macirenelle: 5 ore - ascesa 1400 m - Km 6
tempo da Cima Macirenelle a Cima Raparo: 0,25 ore - Km 0,6
tempo di ritorno da Cima Raparo a Capo le Macchie per la stessa via: 4,30 ore - ascesa 100 m - Km 6,5
Cartina di riferimento “CARTA DEI SENTIERI - GRUPPO DELLA MAJELLA - CLUB ALPINO ITALIANO - Sezione di Chieti - scala 1:25.000” Attenzione; molti sentieri segnati non corrispondono a quelli reali sul campo.
Percorso auto:
Dall’Autostrada A25 Roma-Torano-Pescara (Strada dei Parchi) si esce al casello di Sulmona-Pratola Peligna e si seguono le indicazioni per Roccaraso. Poco prima del paese si svolta a sinistra direzione Palena. Si attraversano i centri abitati di Lama dei Peligni, Fara San Martino e si giunge a Palombaro dove non mancano i posti per pernottare (Bed and Breakfast).
Dall’autostrada A14 Ancona-Bari si esce al casello Val di Sangro e si seguono le indicazioni per Bomba-Castel di Sangro-Roccaraso. Giunti al bivio per Casoli si gira per quest’ultima località, più avanti si trascura il bivio, a sinistra, che porta al paese e, superato il Fiume Aventino, al bivio successivo si gira a sinistra per Palombaro.
Da Palombaro si segue la strada comunale per il campo sportivo, oltrepassato si prosegue verso Colle Morgia e si giunge ad un bivio dove si svolta a sinistra, direzione Fara San Martino. Dopo una leggera discesa si continua in piano, si passa il Casale Capo le Macchie e alla biforcazione successiva si va a destra (dritti si passa presso il campo sportivo di Fara San Martino e poi si arriva al paese uscendo a monte del grande stabilimento di pasta). Si prosegue fin dove la strada termina, cercarsi uno spiazzo per parcheggiare, quota 670 m, località Capo le Macchie.
Descrizione:
A piedi, giunti alla fine della strada asfaltata, trascurare la sterrata di sinistra, trascurare le indicazioni, a destra, per Bocca dei Valloni e seguire il marcato sentiero con palina di legno e scritta G6.
Si procede in ripida salita senza possibilità di errore. A circa 15 minuti dalla partenza si incontra un bivio (a destra c'è un caratteristico bottino dell’acquedotto, quota 780 m) proseguire a sinistra.
Il sentiero oltre ad essere segnato da paline di legno G6 è segnato anche da vernice su roccia (fondo verde e scritte gialle F2 - F3, colori del Corpo Forestale dello Stato).
A quota 850 m circa si giunge ad un secondo bottino con una fontanella dove ci si può rinfrescare. Si prosegue con ottima visuale su Fara San Martino, il Lago di Casoli e la Costa Adriatica. In alto si nota la Croce di Colle Bandiera, quota 1200 m, che si raggiunge dopo aver tagliato dei ghiaioni e aggirato lo stesso colle da Nord-Est. Guardando in direzione Nord-Ovest è visibile la nostra meta (Cima Macirenelle).
La via prosegue in direzione Nord-Ovest fino a giungere a quota 1340 m circa dove c’è l’evidente deviazione a destra con indicazione (freccia di legno) per Cima Macirenelle (è da notare che la traccia riportata sulla cartina “Gruppo della Majella CAI sezione di Chieti” non corrisponde al sentiero che si percorre nella realtà).
Si sale ripidamente fin sotto rocce verticali, quota 1390 m, si piega a destra (Est), si superano alcune rocce, un pendio erboso e si giunge presso una piccola fonte, quota 1435 m (c’è la possibilità di riempire le borracce).
Dalla fonte, non segnata sulla cartina, bisogna fare un po' d’attenzione (ci sono parecchie tracce e si rischia di seguire quella sbagliata). Stando di fronte alla sorgente con spalle a valle, si prende il sentiero di sinistra, direzione Nord, indicato da un segno verde su una piccola lastra di pietra che si trova appoggiata per terra al lato sinistro della vasca, sasso poco visibile. Pochi metri più avanti, nascosto dall’erba, si incontra un'altra pietra con scritta F3 che ci assicura che la via presa è quella giusta.
Raggiunto un dosso, sotto il quale si trova la fonte appena superata, in fondo in alto si notano delle pareti rocciose che dobbiamo raggiungere. Man mano che ci si avvicina alle rocce, salendo zigzagando su un ampio prato scosceso in direzione Nord, si fa sempre più evidente un grosso segno di vernice verde su un masso che ci indica la via. Si passa accanto a uno stazzo ricavato sotto una caverna rocciosa e si continua a salire a mezza costa tra le pareti rocciose (sempre su sentiero evidente, direzione Nord-Est) fino a raggiungere il costone erboso Est di Cima Macirenelle, quota 1720 m.
Qui il sentiero segnato non è più evidente, ci sono alcune paline di legno scolorite, comunque a sinistra il filo di cresta è abbastanza marcato e in caso di nebbia facilita l’orientamento. Si sale zigzagando, in direzione Ovest, su un prato di erba alta e scosceso (si incontrano i primi cespugli di pino mugo), fino a raggiungere il culmine del prato, quota 1896 m, dove c’è un cartello di metallo che indica la Cima Macirenelle (temo fin qui 4,15 ore - ascesa 1250 m - Km 5,5)
In realtà la cima vera e propria si trova poco più in alto; per raggiungerla si segue la cresta, sempre in direzione Ovest, che per un centinaio di metri rimane quasi in piano, zigzagando tra la mugheta. Si arriva così sotto un ripido canalino, lo si risale per un tratto aiutati da tracce di sentiero e da omini di pietra, poi si segue a destra il filo di cresta e, rimanendo a destra, si aggira una macchia di pini mughi molto fitta tenendola a sinistra. Si superano piante di pini secchi e si cambia direzione, Sud-Ovest. Si passa in un corridoio di verdi pini passando sopra tronchi secchi, ancora corridoio, erba alta e tronchi secchi, ed evitando grossi formicai ci ritroviamo sulla cima occupata da una fittissima mugheta, quota 2017 m, si cerca di toccare il punto più alto possibile (dal cartello metallico: 0,40 ore - ascesa 120 m - Km 0,6).
Ci sono due possibilità per proseguire, la prima, meno faticosa, è tornare indietro per un centinaio di metri fino al primo corridoio di verdi pini, senza oltrepassarlo, quota 2000 m circa. Si svolta a destra, Sud-Sud-Est, scendendo nel ripido prato sottostante di erba alta. Persi una decina di metri di quota si piega ancora a destra, si attraversano, tramite corridoio, alcune macchie di pini e si scende fino a quota 1990 m. Ora si prosegue in direzione Ovest in salita attraversando prima una macchia più lunga delle altre (corridoio) e poi uno scosceso prato di erba rimanendo sul lato sinistro della fitta mugheta fino a raggiungere un omino di pietra che si trova a quota 2010 m segnato con un pennarello come Cima Macirenelle 2017 m; in realtà, come abbiamo detto, la cima si trova prima (dal punto più alto 10 minuti - ascesa 10 m - Km 0,3).
L'altra alternativa, molto faticosa, è cercarsi la via migliore tra i pini mughi rimanendo il più possibile lungo la cresta, lato Sud, sinistra rispetto alla linea di displuvio (20 minuti - Km 0,2).
Si prosegue in discesa in direzione Sud-Ovest senza nessun problema perchè, da questo punto in poi, la via, tra i pini mughi, è stata aperta. Si arriva rapidamente alla sella di quota 1960 m da dove si fa una deviazione in direzione Sud-Est raggiungendo la rocciosa Cima Raparo 1960 m. L'ultimo tratto bisogna sfruttare un passaggio di animali (cinghiali, lupi, volpi), togliendosi lo zaino e strisciando in un corridoio di pini mughi lungo 6-7 metri; dall'altra parte si supera un albero di pino salendo sul suo tronco e con due saltini di arrampicata (I) si guadagna la vetta (dall'omino di quota 2017 m: 0,15 ore - ascesa irrilevante - Km 0,6).
Tempo di ritorno da Cima Raparo a Capo le Macchie per la stessa via 4,30 ore - ascesa 60 m - Km 6,5
Nota:
le foto da 001 a 049 sono relative ad un'escursione effettuata ad Agosto 2010
le foto da 050 a 079 sono più recenti: escursione fatta a Luglio 2018
partiamo dalle foto più nuove
cartina 1-2
cartina 2-2 (particolare)
cartina particolare posizione della Cima Macirenelle
grafico altimetrico
Escursione di Luglio 2018, foto da 050 a 079
050 - verso Cima Macirenelle: vista di Fara San Martino e di Civitella Messer Raimondo
(provincia di Chieti)
051 - Fara San Martino, particolare
052 - altro particolare di Fara San Martino
053 - Civitella Messer Raimondo (provincia di Chieti)
054 - Palombaro (provincia di Chieti)
055 - particolare della chiesa di Palombaro
056 - Colle Bandiera
057 - bivio di quota 1340 m
058 - lo stazzo sotto roccia da puntare dopo aver passato la fonte di quota 1435 m
059 - particolare dello stazzo sotto roccia
060 - stazzo sotto roccia
061 - il sentiero da percorrere dopo lo stazzo
062 - il sentiero a mezza costa
063 - vipera a quota 1850 m
064 - Cima Macirenelle Est, quota 1896 m
065 - salendo verso quota 2017 m di Cima Macirenelle
066 - passaggio tra pini mughi
067 - tra pini mughi
068 - alla ricerca di un comodo passaggio
069 - un formicaio, formiche molto aggressive
070 il punto più alto della Cima Macirenelle
071 - sul punto più alto della Cima Macirenelle, quota 2017 m
072 - in fondo il punto (omino di pietra) dove c’è scritto "quota 2017 m", in realtà la punta più
alta è nascosta dai pini mughi
073 - sempre più vicino alla punta di quota 2011 metri nominata da qualcuno Cima Macirenelle
074 - possiamo chiamarla Cima Macirenelle Sud, quota 2011 circa
075 - da qui in poi, direzione Cima Forcone, il sentiero è stato liberato dai pini mughi
076 - dalla sella tra Cima Macirenelle e Cima Forcone, vista di Cima Raparo
077 - bisogna salire sul piccolo gendarme
078 - si striscia sotto ai pini mughi sfruttando una traccia di animali e si esce vicino al torrione
079 - con facilissima arrampicata si guadagna la vetta, Cima Raparo 1960 m
foto dal numero 001 al numero 049 relative ad un escursione di Agosto 2010
001 - Capo le Macchie, tra Fara San Martino e Palombaro, il sentiero G6 da prendere per
Cima Macirenelle
002 - trascurare questa indicazione, il sentiero si perde quasi subito
003 - seguire il sentiero con le indicazioni per la Grotta Pastorale Callarelli
004 - il sentiero è anche segnato dalla Forestale (fondo verde e scritte gialle)
005 - a 15 minuti dalla partenza si incontra un caratteristico bottino
006 - il sentiero sale ripidamente
007 - in basso si nota Fara San Martino
008 - quota 850 m, bottino con fontanella
009 - quota 850 m, bottino con fontanella, particolare
010 - salendo verso Colle Bandiera
011 - la Croce di Colle Bandiera e i prati scoscesi di Cima Macirenelle
012 - in alto Cima Macirenelle
013 - Giuseppe sul Colle Bandiera, salendo verso la Cima Macirenelle
014 - dal Colle Bandiera 1200 m, Cima della Stretta 1497 m
015 - dal Colle Bandiera vista della Valle Serviera e il Vallone del Fossato
016 - in alto il Martellese
017 - quota 1340 m, bivio per la Cima Macirenelle
018 - girando a destra si sale verso Cima Macirenelle, a sinistra si continua per la Grotta Pastorale Callarelli
019 - quota 1435 m, fonte non riportata sulla cartina, ottima acqua
020 - Giuseppe presso la fonte di quota 1435 m non riportata sulla cartina
021 - .....Stando di fronte alla sorgente con spalle a valle, si prende il sentiero di sinistra, direzione Nord,
indicato da un segno verde su una piccola lastra di pietra che si trova appoggiata per terra al lato sinistro
della vasca, sasso poco visibile perché nascosto dall’erba alta.....
022 - la pista porta sul dosso sotto il quale si trova la fonte
023 - .....in fondo in alto si notano delle pareti rocciose che dobbiamo raggiungere.
Man mano che ci si avvicina alle rocce, salendo zigzagando in direzione Nord, si fa
sempre più evidente un grosso segno di vernice verde su un masso che ci indica la via.....
024 - pareti rocciose con il segno verde che indica la via
025 - pareti rocciose con il segno verde che indica la via
026 - pareti rocciose con il segno verde che indica la via
027 - .....dalla Fonte abbiamo sbagliato sentiero andando a destra, ingannati dalla traccia.....
028 - .....riportata sulla cartina, quando ce ne siamo accorti siamo dovuti risalire per.....
029 - .....circa 300 metri di dislivello su pendio ripidissimo per poter incrociare il vero sentiero.....
030 - .....perdendo tantissimo tempo e energie, alla fine lo abbiamo ritrovato.....
031 - salendo sulla Cima Macirenelle, vista del Monte Acquaviva
032 - dal costone erboso orientale di Cima Macirenelle vista di Fara San Martino
033 - sul costone, dopo questo segno, il sentiero non è più evidente
034 - si sale a zigzag su un prato di erba alta e scosceso
035 - ormai siamo sul culmine del prato dove c'è un cartello che indica Cima Macirenelle
036 - in realtà la cima si trova dietro ed è di quota 2017 m
037 - Giuseppe sulla Cima Macirenelle, quota 1890 m, la nebbia impedisce di fare foto panoramiche
038 - sulla Cima Macirenelle, quota 1890 m
039 - salendo da quota 1890 m alla quota 2017 m di Cima Macirenelle
040 - salendo da quota 1890 m alla quota 2017 m di Cima Macirenelle
041 - salendo da quota 1890 m alla quota 2017 m di Cima Macirenelle
042 - salendo da quota 1890 m alla quota 2017 m di Cima Macirenelle
043 - ancora pochi metri per raggiungere la quota 2017 di Cima Macirenelle
044 - superati i 2000 metri, per salire si sfruttano alcune tracce di sentiero, non esiste una via segnata
045 - da quota 2017 m vista della quota di 1890 m di Cima Macirenelle
046 - al ritorno da quota 2017 m di Cima Macirenelle. La nebbia è stata sempre
capricciosa e ci ha impedito di godere del panorama
047 - Cima Macirenelle 2017 m vista al ritorno dall'escursione
048 - Cima Macirenelle 2017 m
049 - sosta, in fondo il Mare Adriatico
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Ultima modifica: 30 Aprile 2018