Sentieri Montani di Cittàducale

Escursione n. 011: Archeosentiero dei Flavi; Cittaducale, Paterno, Castel S. Angelo

 

 

Terme di Vespasiano, Terme (o Villa) di Tito

Archeosentiero dei Flavi Vespasiani

giro ad anello: da Cittaducale a Castel S. Angelo

tempo del giro: 6 ore

ascesa: 400 m

sviluppo: 22 Km - Traccia GPX

Premessa:

L’itinerario segue un piccolo tratto del sentiero “Con le Ali ai Piedi” nei luoghi di San Francesco e dell’Arcangelo San Gabriele, percorso entusiasmante che attraversa, Lazio, Abruzzo, Molise e Nord della Puglia, tra valli sconosciute, città d’arte e paesaggi mozzafiato (dal Santuario di Poggio Bustone, provincia di Rieti al Santuario di San Michele Arcangelo, comune di Monte Sant'Angelo, provincia di Foggia).

Si percorre una parte della via denominata “Salaria Quattro Regioni Senza Confine", percorso ideato e realizzato in occasione dei 150 anni di vita del Club Alpino Italiano che collega San Benedetto del Tronto con Roma.

Si percorre una piccola parte del "Sentiero Europeo E1" che da Capo Nord (Norvegia) collega Capo Passero in Sicilia (provincia di Siracusa).

Descrizione:

Dalla piazza di Cittaducale (481 m), si segue Via Corso Mazzini fino alla Torre Angioina e poi Viale Duca degli Abruzzi. Appena dopo un supermercato si gira a sinistra in Via Ermenelgildo Gioia. Si sale di pochi metri e poi si inizia a scendere; si passa accanto alla Fonte del Poggio (480 m), a un’edicola sacra (466 m) e si arriva al quadrivio (443 m) con la strada comunale Via Cesoni (443 m, 0.30 ore). Qui, nascosto dall’erba, c’è un piccolo canale dove scorre l’acqua della Sorgente di Caporio, non sempre presente e per questo fluttuante.

Si continua a sinistra sulla strada asfaltata (Via Cesoni) ed in poco tempo si giunge all’ingresso della piccola frazione di Cesoni. Arrivati vicino alla chiesa di Santa Maria (491 m, 0.15 ore) si prosegue lungo la strada di destra (perpendicolare all’edificio); percorsi 200 metri si va a destra (Sud) in leggera discesa su di una larga mulattiera. Dopo 300 metri si è a una biforcazione (450 m, 0.15 ore): la strada di sinistra la seguiremo subito dopo la visita esterna all’area archeologica delle Terme di Vespasiano (se queste risultassero chiuse).

Si continua dritti e poco dopo si incrocia una sterrata un po’ più grande che presa a sinistra porta vicino al cancello d’entrata dell’area archeologica (439 m, 0.10 ore). Se il cancello fosse aperto, dopo la visita, senza uscire dal recinto dell’area archeologica, si segue la linea elettrica dell’alta tensione in direzione Est; appena superato l’ultimo antico manufatto si inizia a vedere sull’erba la traccia da percorrere. Dopo un centinaio di metri, questa esce fuori dal recinto attraverso un cancello posto dalla parte opposta dell’entrata, unendosi alla traccia che avremmo seguito se l’area archeologica fosse stata chiusa.

Se l’area archeologica risultasse dunque chiusa, dopo una visita esterna si ritorna al bivio (450 m) e si va a destra (Est). Per un tratto, si costeggia a sinistra un oliveto e a destra la recinzione del sito archeologico; superata una sbarra sempre chiusa, si giunge alla fine della sterrata presso un vecchio palo in cemento adibito al trasporto della corrente elettrica (in disuso: sono rimasti gli isolatori senza fili di rame).

Si prosegue nel bosco lungo una mulattiera che scende leggermente arrivando a una biforcazione con a destra un sentiero proveniente dall’area archeologica (quello che avremmo percorso se i cancelli delle Terme fossero aperti); si procede in piano seguendo la linea elettrica ad alta tensione e una condotta dell’acquedotto. Dopo pochi minuti, si passa vicino a delle reti paramassi ancorate nel terreno: da qui è possibile affacciarsi sui ruderi della Chiesa di San Vittorino (la visiteremo al ritorno) e sulla bella piana coltivata del Fiume Velino. Sporadicamente si incontrano dei segnali di vernice giallo-rosso, segno che questo sentiero, fino a qualche tempo fa, era frequentato.

Alla biforcazione successiva (420 m, 0.10 ore, il tempo è lo stesso sia se si parte dall’interno dell’area archeologica o dall’esterno, senza considerare il tempo per la visita del sito), si prende a sinistra superando una fitta vegetazione. Usciti dalla boscaglia, si oltrepassa tenendolo a destra un terreno coltivato ad oliveto (in basso c’è un pollaio ed un piccolo recinto dove ci sono alcuni cani) e si continua per l’evidente sentiero sempre in direzione Est. Ci si affaccia così sulla sorgente dell’acqua solfurea delle Terme di Cotilia nel punto dove altre reti paramassi sono ancorati nel terreno (465 m, 0.15 ore).

Si prosegue a mezza costa in direzione Nord-Est su un antico sentiero nel bosco. Questo, era chiuso da parecchi anni, è stato liberato in parte dalla vegetazione nel mese di Maggio 2016; non rimane altro che percorrerlo frequentemente per riportarlo agli “antichi splendori”. Passata una vecchia edicola sacra (575 m), ci si immette su una stradina che passa tra le case a monte del borgo di Paterno e raggiunge la Piazza dei Cinquecento dove c’è una bellissima fontana con lavatoio in parte coperto da un tetto (617 m, 0.40 ore).

Dalla piazza si scende per Via Coatit e poi Via Paterno fino al primo bivio, si segue la strada cementata di sinistra che sbuca sull’ultimo tornante della strada asfaltata (Strada Castello Paterno) che da Paterno porta a Castel S. Angelo: seguendo questa, si giunge nel borgo di Castel S. Angelo (581 m, 0.30 ore). Visitato il paese si torna indietro di poche centinaia di metri fino alla chiesa di San Rocco: si imbocca a destra una sterrata che in piano (dopo poco più di 1 Km) ci porta presso quello che è rimasto delle Terme o Villa di Tito, Cutilia su IGM (493 m, 0.45 ore). Vicino alla Villa dei Flavi è interessante dare un’occhiata alla dolina chiamata Lago Secco o Pozzo Secco attualmente ricoperta da vegetazione (480 m).

Per raggiungere il Lago di Paterno, si torna indietro per una decina di metri lungo la sterrata appena percorsa e al bivio si prende a destra in discesa fino all’intersezione con la strada asfaltata Via dei Laghi. Ancora a destra e all’incrocio si gira in Via Tito Flavio Vespasiano dove ci si può avvicinare al Lago (430 m, 0.15 ore), è da notare che il Lago di Paterno viene chiamato anche Lago di Ratignano o Latignano. Ripresa Via dei Laghi la si lascia subito per imboccare, a destra, Via Villa Reale (dietro la chiesa parrocchiale), superato su un ponticello il canale della centrale idroelettrica di Cotilia, con una piccola deviazione a sinistra si può osservare il Lago di Mezzo, chiamato anche Pozzo di Mezzo o Pozzo Chiaro (413 m). Ancora in discesa lungo Via Villa Reale fino ad attraversare la Strada Statale Salaria al Km 103, dall’altra parte si continua in Via Termine passando accanto al terzo lago (406 m, 0.15 ore) detto Pozzo del Burrino o Burino, chiamato anche Lago Lordo o Pozzo Sfondato.

Si percorre tutta Via Termine, ai bivi tenersi a sinistra; alla fine ci si immette in Via Roma dove si prende a sinistra per poche decine di metri per poi girare a destra su uno sterrato che attraversa, con un sottopasso, la ferrovia. Si prosegue paralleli alla via ferroviaria in direzione Sud-Ovest (destra) fino all’incontro con il Fiume Velino. Si passa sotto al ponte di ferro e si continua sull’argine destro (senso orografico e di marcia) del corso d’acqua. Attraversata Via Roma ancora si costeggia il Fiume per altri 500 metri trascurando un ponte sulla sinistra, al bivio successivo si va a destra in Via Sorgenti del Peschiera. Dopo aver camminato per 300 metri, si svolta a sinistra seguendo una sterrata in direzione Nord-Ovest fino all’incrocio con un’altra via che si segue a destra. Si oltrepassa su un ponte un torrente con una buona portata d’acqua mista (normale e solfuria) e si giunge alle Terme di Cotilia (409 m, 0.45 ore) dove c’è la sorgente di acqua solfuria e le fontane.

Dopo averla bevuta si prosegue in direzione Ovest percorrendo 1 Km di Strada Statale Salaria. Si rimane sul bordo sinistro senso di marcia, c’è abbastanza spazio, tra la carreggiata e il guardrail, che si sfrutta come sentierino. Si arriva così nei pressi della chiesa di San Vittorino (405 m, 0.15 ore), c’è la possibilità di visitare il rudere entrando dalla porta principale grazie a delle passerelle di ferro che aiutano a superare il torrente che fuoriesce dal pavimento. Ripresa la Salaria si percorrono ancora 250 m per poi prendere a destra uno stradino che ci riporta presso le Terme di Flavio Vespasiano (non prima di aver attraversato su un ponticello il canale della centrale idroelettrica di Cotilia). Dall’area archeologica giunti al bivio di quota 439 m, si prosegue dritti (Nord-Ovest) evitando di passare per Cesoni.

Si arriva così all’incrocio con la Strada Comunale Via Cesoni da dove si segue la via percorsa in mattinata fino a Cittaducale (1 ora).

cartina 1-2 OpenStreetMap

0SMRiv2 1-2 Archeosentiero dei Flavi Vespasiani

cartina 2-2 OpenStreetMap

0SMRiv2 2-2 Archeosentiero dei Flavi Vespasiani

001 - il cancello principale d'ingresso del sito archeologico delle Terme di Vespasiano, lato Ovest

001

002 - il cancello di solito è sempre aperto

002

003 - particolare

003

004 - Chiesa di Santa Maria in Cesonis (antica), I sec. d. c. Costruita utilizzando parte del materiale delle antiche terme

004

005 - la grande piscina e il traliccio da prendere come riferimento per poi trovare la traccia da percorrere direzione Paterno

005

006 - particolare del bordo della piscina

006 

007 - il traliccio di riferimento all’interno dell’area archeologica

007

008 - il sentiero

008

009 - il cancello d’uscita opposto a quello d’entrata, lato Est

009

010 - il secondo cancello d’entrata, lato Ovest, anche questo di solito aperto

010

011 - dalla parte opposta del secondo cancello si scendono dei gradini e si entra nell’area archeologica (da utilizzare se è chiuso l’ingresso principale)

011

012 - se invece il sito archeologico è chiuso questa è la strada da seguire

012

013 - la sbarra da superare

013

014 - il palo in cemento della corrente elettrica in disuso

014

015 - il sentiero da seguire, passa sotto la linea elettrica dell’alta tensione. Qui il sentiero che passa all'esterno dell'area archeologica e quello che

passa all'interno si riuniscono

015

016 - sentiero evidente

016

017 - antichi segnali di vernice giallo-rosso

017

018 - un tombino dell’acquedotto

018

019 - i ruderi della chiesa di San Vittorino

019

020 - si segue sempre la linea elettrica

020

021 - un cambio di direzione

021

022 - altro cambio di direzione

022

023 - una staccionata

023

024 - un muro a secco

024

025 - il punto dove il sentiero si divide, a sinistra si segue l’antica via riportata su IGM, a destra si segue la traccia sotto la linea elettrica

025

026 - l'antico sentiero mentre viene riscoperto e liberato dalla vegetazione

026

027 - l’edicola sacra lungo il vecchio sentiero, quota 575 m

027

028 - l’ingresso nel borgo di Paterno dall’antico sentiero

028

029 - il Lago di Paterno visto dal paese

029

030 - Piazza dei Cinquecento, Paterno (Castel Sant'Angelo)

030 

031 - il fontanile della piazza

031

032 - Castel S. Angelo

032

033 - il castello con la torre di Castel S. Angelo

033

034 - la via che porta alle Terme o Villa di Tito

034035 - le Terme o Villa di Tito

035 

036 - il Lago di Paterno visto dalle Terme di Tito

036

037 - un capriolo visto nei pressi delle Terme di Vespasiano

037

escursione fatta con il CAI in collaborazione con la Proloco di Cittaducale, inverno 2017

038 - Cittaducale (Rieti), quota 480 m

038

039 - Corso Mazzini (Cittaducale)

039

040 - La Torre Angioina

040

041 - Via Ermenelgildo Gioia

041

042 - Area Archeologica delle Terme di Flavio Vespasiano

042

043 - uno sguardo verso l’antica Strada Salaria

043

 - particolare dell’antica Strada Salaria

044 

045 - escursionisti in biker e a piedi

045

046 - da sinistra Giuseppe Albrizio, Francesco Battisti, Giuseppe Tuccillo

046

047 - da sinistra Giuseppe Albrizio, Elena Santilli (la nostra guida di Cittaducale e degli scavi archeologici), Sergio Ranalli

(ex Presidente della Proloco e attualmente segretario) e la moglie

047 

048 - il sentiero che dalle Terme di Flavio vespasiano porta al Borgo di Paterno (frazione del comune di Castel S. Angelo)

048 

049 - particolare del sentiero

049 

050 - Piazza dei Cinquecento (Paterno, Castel S. Angelo)

050 

051 - percorrendo le strade del borgo di Paterno

051 

052 - le Terme o Villa di Tito, in alto il borgo di Paterno

052 

053 - particolare della Villa di Tito

053 

054 - un antico mosaico

054 

055 - dalla villa di Tito

055 

056 - la Villa di Tito e tra gli olivi il Lago di Paterno

056 

057 - dolina chiamata Lago Secco o Pozzo Secco, nei pressi della Villa di Tito, quota 480 m

057 

058 - trasferimento dalla villa di Tito al Lago di Paterno, in alto il borgo di Paterno

058 

059 - il Lago di Paterno, chiamato anche Lago di Ratignano o Latignano, quota 430 m. Si notano il borgo di Paterno e le

Terme o villa di Tito

059 

060 - a sinistra Antonio Desideri con il padre

060 

061 - il canale della Centrale Idroelettrica di Cotilia

061 

062 - il Lago di Mezzo chiamato anche Pozzo di Mezzo o Pozzo Chiaro, quota 413 m

062 

063 - Pozzo del Burrino o Burino, chiamato anche Lago Lordo o Pozzo Sfondato, quota 406 m

063 

064 - la scritta DUX sul Monte Giano in una immagine ravvicinata

064 

065 - la sterrata parallela alla ferrovia

065 

066 - il passaggio sotto al ponte di ferro della ferrovia

066 

067 - il tratto della Strada Salaria da percorrere, a sinistra si nota il lago con sorgente di acqua solfuria fredda

067 

068 - l’ingresso della chiesa di San Vittorino, in parte sprofondata, porta la data del 1508

068 

069 - l’ingresso nella chiesa, in primo piano Massimo Ferri, dietro Fabrizio Giovannelli e Enrico Ferri

069 

070 - interno della chiesa

070 

071 - particolare della volta

071 

072 - la sorgente all’interno della chiesa

072 

073 - il ritorno all’area Archeologica e a Cittaducale

073