Le Mie Passeggiate

il sito di Giuseppe Albrizio

Sentieri Montani di Cittàducale

Escursione n. 011: Archeosentiero dei Flavi; Cittaducale-Paterno-Castel S. Angelo

 

Terme di Vespasiano, Terme (o Villa) di Tito

 Archeosentiero dei Flavi Vespasiani

da Cittaducale a Castel S. Angelo

ritorno per il Lago di Paterno-Terme di Cotilia-Ruderi di San Vittorino

Nota:

L'itinerario qui descritto ripercorre antichi sentieri presenti su cartina IGM o nuove vie aperte dal passaggio di bikers e animali al pascolo: fino alla mia ultima ricognizione (estate 2020) risultava pulito e ben mantenuto.

Sentiero n. 011 (ex n. 21)

Note:

1) Giro parzialmente ad anello (sulla cartina la traccia è evidenziata con i colori giallo-rosso)

2) Si percorre una piccola parte del sentiero “Con le Ali ai Piedi” nei luoghi di San Francesco e dell’Arcangelo San Gabriele, percorso entusiasmante che attraversa, Lazio, Abruzzo, Molise e Nord della Puglia, tra valli sconosciute, città d’arte e paesaggi mozzafiato (dal Santuario di Poggio Bustone, provincia di Rieti al Santuario di San Michele Arcangelo, comune di Monte Sant'Angelo, provincia di Foggia)

E’ un cammino della fede (fa parte di quei percorsi che attualmente sono molto in voga) ideato e segnato da poco: si incontrano delle frecce gialle (la segnatura del percorso comunque non è molto chiara).

3) Si percorre una parte della via denominata “Salaria Quattro Regioni Senza Confine", percorso ideato e realizzato in occasione dei 150 anni di vita del Club Alpino Italiano che collega San Benedetto del Tronto con Roma. I segni sono bianco-rosso (anche questa segnatura non è molto chiara).

4) Si percorre una piccola parte del "Sentiero Europeo E1" che da Capo Nord (Norvegia) collega Capo Passero in Sicilia (provincia di Siracusa); sul campo non è segnato (nel 2018 la parte che riguarda il comune di Cittaducale è stata segnata).

5) tempo totale del giro, compreso le soste per la visita ai siti archeologici: 7 ore - ascesa 350 m - Km 21 - Traccia GPX

fare riferimento alle cartine sotto riportate

Descrizione:

Dalla piazza di Cittaducale, quota 480 m, si percorre Via Corso Mazzini fino alla Torre Angioina e poi Viale Duca degli Abruzzi fino a superare un supermercato; appena dopo, si gira a sinistra in Via Ermenelgildo Gioia.

Si segue questa strada che più avanti inizia a scendere; si passa accanto alla Fonte del Poggio (480 m), a un’edicola sacra (466 m) e si arriva al quadrivio (443 m) con la strada comunale Via Cesoni (30 minuti da Cittaducale). Qui passa un piccolo canale, nascosto dall’erba, dove scorre l’acqua della Sorgente di Caporio, non sempre presente e per questo fluttuante.

Si continua a sinistra sulla strada asfaltata (Via Cesoni) ed in poco tempo si giunge all’ingresso della piccola frazione di Cesoni, quota 491 m. Arrivati vicino alla chiesa di Santa Maria (10 minuti dal bivio), si prosegue lungo la strada di destra (perpendicolare all’edificio); percorsi 200 metri si va a destra (Sud) in leggera discesa su di una larga mulattiera.

Dopo 300 metri si è a una biforcazione (quota 450 m): la strada di sinistra la seguiremo subito dopo la visita esterna all’area archeologica delle Terme di Vespasiano (se queste risultassero chiuse).

Si continua dritti e poco dopo (quota 439 m) si incrocia una sterrata un po’ più grande che presa a sinistra porta vicino al cancello d’entrata dell’area archeologica, Da Cittaducale, fin qui, occorrono 50 minuti circa.

Se il cancello fosse aperto, dopo la visita, senza uscire dal recinto dell’area archeologica, si segue la linea elettrica dell’alta tensione in direzione Est; appena superato l’ultimo antico manufatto, si inizia a vedere sull’erba la traccia da percorrere. Dopo un centinaio di metri, questa esce fuori dal recinto attraverso un cancello posto dalla parte opposta dell’entrata, unendosi alla traccia che avremmo seguito se l’area archeologica fosse stata chiusa.

Se l’area archeologica risultasse dunque chiusa, dopo una visita esterna si ritorna al bivio di quota 450 m e si va a destra (Est), sulla cartina la traccia è evidenziata con punti di colore blu. Per un tratto, si costeggia a sinistra un oliveto ed a destra la recinzione del sito archeologico; superata una sbarra chiusa, si giunge alla fine della sterrata presso un vecchio palo in cemento adibito al trasporto della corrente elettrica (in disuso: sono rimasti gli isolatori senza fili di rame).

Si continua lungo una mulattiera che scende leggermente arrivando a una biforcazione con a destra un sentiero proveniente dall’area archeologica (quello che avremmo percorso se i cancelli delle Terme fossero aperti); si procede in piano seguendo la linea elettrica ad alta tensione e una condotta dell’acquedotto. Dopo pochi minuti, si passa vicino a delle reti paramassi ancorate nel terreno: da qui è possibile affacciarsi sui ruderi della Chiesa di San Vittorino (la visiteremo al ritorno) e sulla bella piana coltivata del Fiume Velino. Sporadicamente si incontrano dei segnali di vernice giallo-rosso, segno questo che fino a qualche tempo fa’ qualcuno ci passava.

Proseguendo si arriva a una biforcazione a quota 420 m, 10 minuti dal bivio di quota 450 m (stesso tempo se si parte da dentro l’area archeologica): si prende a sinistra superando una fitta vegetazione.

Usciti dalla boscaglia, si oltrepassa tenendolo a destra un terreno coltivato ad oliveto (in basso c’è un pollaio ed un piccolo recinto dove ci sono alcuni cani) e si continua per l’evidente sentiero sempre in direzione Est. Ci si affaccia così sulla sorgente dell’acqua solfurea delle Terme di Cotilia nel punto dove altre reti paramassi sono ancorati nel terreno: siamo a quota 465 m circa (15 minuti dalla biforcazione di quota 420 m).

Si prosegue a mezza costa in direzione Nord-Est su un antico sentiero. Questo, ormai chiuso da parecchi anni, è stato liberato in parte dalla vegetazione nel mese di Maggio 2016 ed è anche evidenziato, sul campo, con nastri di plastica colorati; non rimane altro che percorrerlo frequentemente per riportarlo agli “antichi splendori”. 

Passata una vecchia edicola sacra, quota 575 m, ci si immette su una stradina che passa tra le case a monte del borgo di Paterno e raggiunge la Piazza dei Cinquecento dove c’è una bellissima fontana con lavatoio in parte coperto, quota 617 m (fin qui da Cittaducale: 2 ore circa - ascesa 200 m - Km 7,5).

Dalla piazza si scende per Via Coatit e poi Via Paterno fino al primo bivio, dove si segue la strada cementata di sinistra che sbuca sull’ultimo tornante della strada asfaltata (Strada Castello Paterno) che da Paterno porta a Castel S. Angelo: seguendo questa, si giunge nel borgo di Castel S. Angelo (25 minuti - ascesa 50 m).

Visitato il paese si torna indietro di poche centinaia di metri fino alla chiesa di San Rocco: si imbocca a destra una sterrata che in piano (dopo poco più di 1 Km) ci porta presso quello che è rimasto delle Terme o Villa di Tito (Cutilia su IGM), quota 493 m (dal borgo di Paterno fin qui: 45 minuti - ascesa 50 m - Km 3,5).

Vicino alla Villa dei Flavi è interessante dare un’occhiata alla dolina chiamata Lago Secco o Pozzo Secco attualmente ricoperta da vegetazione, quota 480 m.

Per raggiungere il Lago di Paterno, si torna indietro per una decina di metri lungo la sterrata appena percorsa e al bivio si prende a destra in discesa fino all’intersezione con la strada asfaltata Via dei Laghi. Ancora a destra e all’incrocio si gira in Via Tito Flavio Vespasiano dove ci si può avvicinare al Lago, quota 430 m (è da notare che il Lago di Paterno viene chiamato anche Lago di Ratignano o Latignano).

Ripresa Via dei Laghi la si lascia subito per imboccare Via Villa Reale (dietro la chiesa parrocchiale), superato su un ponticello il canale della centrale idroelettrica di Cotilia, con una piccola deviazione a sinistra si può osservare il Lago di Mezzo, chiamato anche Pozzo di Mezzo o Pozzo Chiaro, quota 413 m.

Ancora in discesa lungo Via Villa Reale fino ad attraversare la Strada Statale Salaria al Km 103, dall’altra parte si continua in Via Termine passando accanto al terzo lago, quota 406 m, detto Pozzo del Burrino o Burino, chiamato anche Lago Lordo o Pozzo Sfondato (dalla Villa di Tito fin qui: 25 minuti - 1,5 Km).

Si percorre tutta Via Termine, ai bivi tenersi a sinistra; alla fine ci si immette in Via Roma dove si prende a sinistra per poche decine di metri per poi girare a destra su uno sterrato che attraversa, con un sottopasso, la ferrovia. Si prosegue paralleli alla via ferroviaria in direzione Sud-Ovest (destra) fino all’incontro con il Fiume Velino. Si passa sotto al ponte di ferro e si continua sull’argine destro (senso orografico e di marcia) del corso d’acqua.

Attraversata Via Roma ancora si costeggia il Fiume per altri 500 metri trascurando un ponte sulla sinistra, al bivio successivo si va a destra in Via Sorgenti del Peschiera. Dopo aver camminato per 300 metri, si svolta a sinistra seguendo una sterrata in direzione Nord-Ovest fino al suo termine dove si gira a destra, si supera un torrente con una buona portata d’acqua mista (normale e solfuria) e si giunge alle Terme di Cotilia dove c’è la sorgente di acqua solfuria e le fontane.

Dopo averla bevuta si prosegue in direzione Ovest percorrendo 1 Km di Strada Statale Salaria. Si rimane sul bordo sinistro senso di marcia, c’è abbastanza spazio tra la carreggiata e il guardrail dove si può passare. Si arriva così nei pressi della chiesa di San Vittorino (50 minuti dal Pozzo del Burrino - 4 Km), c’è la possibilità di visitare il rudere entrando dalla porta principale grazie a delle passerelle di ferro che aiutano a superare il torrente che fuoriesce dal pavimento.

Ripresa la Salaria si percorrono ancora 250 m per poi prendere a destra uno stradino che ci riporta presso le Terme di Flavio Vespasiano (non prima di aver attraversato su un ponticello il canale della centrale idroelettrica di Cotilia). Dall’area archeologica giunti al bivio di quota 439 m, si prosegue dritti (Nord-Ovest) evitando di passare per Cesoni, sulla cartina la traccia è evidenziata con punti di colore verde.

Si arriva così all’incrocio con la Strada Comunale Via Cesoni da dove si avanza seguendo la via percorsa in mattinata (da San Vittorino: 1 ora - ascesa 100 m - 4 Km).

cartina 1-2

cartina 1-2 

cartina 2-2

cartina 2-2

Le foto dal numero 001 al numero 025 e dal numero 033 al numero 044 sono relative ad escursioni fatte nell'anno 2016

Le foto dal numero 045 al numero 079 sono di un'escursione fatta con il Club Alpino Italiano in collaborazione con la Proloco di Cittaducale, inverno 2017

001 - il cancello principale d'ingresso al sito archeologico delle Terme di Vespasiano, lato Ovest 

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002 - il cancello di solito è sempre aperto

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003 - particolare

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004 - Chiesa di Santa Maria in Cesonis (antica), I sec. d. c. Costruita utilizzando parte del materiale delle antiche terme

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005 - la grande piscina e il traliccio da prendere come riferimento per poi trovare la traccia da percorrere direzione Paterno

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006 - particolare del bordo della piscina

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007 - il traliccio di riferimento all’interno dell’area archeologica

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008 - il sentiero

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009 - il cancello d’uscita opposto a quello d’entrata, lato Est

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010 - il secondo cancello d’entrata, lato Ovest, anche questo di solito aperto

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011 - dalla parte opposta del secondo cancello si scendono dei gradini e si entra nell’area archeologica (da utilizzare se è chiuso l’ingresso principale)

011

012 - se invece il sito archeologico è chiuso questa è la strada da seguire

012

013 - la sbarra da superare

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014 - il palo in cemento della corrente elettrica in disuso

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015 - il sentiero da seguire, passa sotto la linea elettrica dell’alta tensione. Qui il sentiero che passa all'esterno dell'area archeologica e quello che

passa all'interno si riuniscono

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016 - sentiero evidente

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017 - antichi segnali di vernice giallo-rosso

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018 - un tombino dell’acquedotto

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019 - i ruderi della chiesa di San Vittorino

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020 - si segue sempre la linea elettrica

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021 - un cambio di direzione

021

022 - altro cambio di direzione

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023 - una staccionata

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024 - un muro a secco

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025 - il punto dove il sentiero si divide, a sinistra si segue l’antica via riportata su IGM, a destra si segue la traccia sotto la linea elettrica

025

033 - l'antico sentiero mentre viene riscoperto e liberato dalla vegetazione

033

034 - l’edicola sacra lungo il vecchio sentiero, quota 575 m

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035 - l’ingresso nel borgo di Paterno dall’antico sentiero

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036 - il Lago di Paterno visto dal paese

036

037 - Piazza dei Cinquecento

037

038 - il fontanile della piazza

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039 - Castel S. Angelo

039

040 - il castello con la torre di Castel S. Angelo

040

041 - la via che porta alle Terme o Villa di Tito

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042 - le Terme o Villa di Tito

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043 - il Lago di Paterno visto dalle Terme di Tito

043

044 - un capriolo visto nei pressi delle Terme di Vespasiano

044 

le foto dal numero 045 al numero 079 sono di un'escursione fatta con il CAI in collaborazione con la Proloco di Cittaducale, 

inverno 2017

045 - Cittaducale (Rieti), quota 480 m

045 

046 - Corso Mazzini (Cittaducale)

046 

047 - La Torre Angioina

047 

048 - Via Ermenelgildo Gioia

048 

049 - Area Archeologica delle Terme di Flavio Vespasiano

049

050 - uno sguardo verso l’antica Strada Salaria

050 

050a - particolare dell’antica Strada Salaria

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051 - escursionisti in biker e a piedi

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052 - da sinistra Giuseppe Albrizio, Francesco Battisti, Giuseppe Tuccillo

052 

053 - da sinistra Giuseppe Albrizio, Elena Santilli (la nostra guida di Cittaducale e degli scavi archeologici), Sergio Ranalli

(ex Presidente della Proloco e attualmente segretario) e la moglie

053 

054 - il sentiero che dalle Terme di Flavio vespasiano porta al Borgo di Paterno (frazione del comune di Castel S. Angelo)

054 

055 - particolare del sentiero

055 

056 - Piazza dei Cinquecento (Paterno, Castel S. Angelo)

056 

057 - percorrendo le strade del borgo di Paterno

057 

058 - le Terme o Villa di Tito, in alto il borgo di Paterno

058 

059 - particolare della Villa di Tito

059 

060 - un antico mosaico

060 

061 - dalla villa di Tito

061 

062 - la Villa di Tito e tra gli olivi il Lago di Paterno

062 

063 - dolina chiamata Lago Secco o Pozzo Secco, nei pressi della Villa di Tito, quota 480 m

063 

064 - trasferimento dalla villa di Tito al Lago di Paterno, in alto il borgo di Paterno

064 

065 - il Lago di Paterno, chiamato anche Lago di Ratignano o Latignano, quota 430 m. Si notano il borgo di Paterno e le

Terme o villa di Tito

065 

066 - a sinistra Antonio Desideri con il padre

066 

067 - il canale della Centrale Idroelettrica di Cotilia

067 

068 - il Lago di Mezzo chiamato anche Pozzo di Mezzo o Pozzo Chiaro, quota 413 m

068 

069 - Pozzo del Burrino o Burino, chiamato anche Lago Lordo o Pozzo Sfondato, quota 406 m

069 

070 - la scritta DUX sul Monte Giano in una immagine ravvicinata

070 

071 - la sterrata parallela alla ferrovia

071 

072 - il passaggio sotto al ponte di ferro della ferrovia

072 

073 - il tratto della Strada Salaria da percorrere, a sinistra si nota il lago di acqua solfuria

073 

074 - l’ingresso della chiesa di San Vittorino, in parte sprofondata, porta la data del 1508

074 

075 - l’ingresso nella chiesa, in primo piano Massimo Ferri, dietro Fabrizio Giovannelli e Enrico Ferri

075 

076 - interno della chiesa

076 

077 - particolare della volta

077 

078 - la sorgente all’interno della chiesa

078 

079 - il ritorno all’area Archeologica e a Cittaducale

079 

 

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Ultima modifica: 30 Aprile 2018

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