Le Mie Passeggiate

il sito di Giuseppe Albrizio

Appennino oltre i 2000 metri

Tavola Rotonda, Cima di Fondo di Femmina Morta, Cima Femmina Morta, la Sfischia; da Campo di Giove per il Guado di Coccia

Tavola Rotonda

Cima di Fondo di Femmina Morta e Cima Femmina Morta

la Sfischia

da Campo di Giove per il Guado di Coccia 

Introduzione:

Chi vuol risparmiarsi 500 metri di dislivello e circa 2 ore tra salita e discesa può approfittare della seggiovia che di solito in estate è aperta e che collega la base degli impianti di risalita di Campo di Giove con il Guado di Coccia (informarsi sui giorni d’apertura e sugli orari).

Interessante la visita alla Sfischia, un curioso fenomeno carsico.

Tempo di salita fino alla Tavola Rotonda 3,30 ore - ascesa 1260 m

Tempo di salita dalla Tavola Rotonda alla Cima di Fondo di Femmina Morta 0,30 ore - ascesa 100 m

Tempo di salita dalla Cima di Fondo di Femmina Morta alla Cima di Femmina Morta 0,30 ore - ascesa 50 m

Tempo di discesa dalla Cima di Femmina Morta alla base di partenza 2,30 ore - Km totali 18,5

Cartina di riferimento “CARTA DEI SENTIERI - GRUPPO DELLA MAJELLA­ - CLUB ALPINO ITALIANO - Sezione di Chieti - scala 1:25.000” Attenzione; molti sentieri segnati non corrispondono a quelli reali sul campo - Traccia GPX

Altro percorso: 

Cima di Fondo di Femmina Morta (per la Fonte di Nunzio, Forchetta di Majella, discesa per la Fonte Romana)

Nota: descrivo fotograficamente 2 escursioni; la prima (dalla foto 001 alla 039) è stata effettuata in estate 2006, la seconda (dalla foto 040 alla 060) è di una ricognizione di Gennaio 2018 

Percorso auto:

Dall’Autostrada A24 e A25 Roma-L’Aquila-Teramo-Pescara (Strada dei Parchi) si esce al casello Pratola Peligna-Sulmona. Si imbocca la SS 17 che aggira i due paesi tenendoli a destra e a un bivio si gira a sinistra per i paesi di Pacentro-Cansano-Campo di Giove. Ad un altro bivio si lascia la deviazione a sinistra per Pacentro e si continua a destra fino a giungere a Campo di Giove dove si segue la strada che porta alla base degli impianti di risalita per il Guado di Coccia e poi prosegue per Pescocostanzo-Rivisondoli-Roccaraso-Palena.

Descrizione:

Da Campo di Giove 1064 m, appena dopo il Cimitero (50 m) c’è l’attacco del vecchio sentiero che sale al Guado di Coccia.

Per evitare di salire a piedi il primo tratto, in auto si prosegue sulla strada che porta alla base degli impianti da sci, percorsi 1,4 Km si devia a sinistra per un’evidente sterrata, si superano quattro tornanti, un paio di curve e si percorrono 200 m di una lunga diagonale, qui, sulla destra, c’è il proseguimento del sentiero (quota 1180 m circa). Se la carrabile è in cattive condizioni conviene parcheggiare dopo l’ultimo tornante (quota 1140 m) e proseguire da lì a piedi.

Il sentiero, molto battuto, sale in direzione Sud-Est con una lunga diagonale sul costone Sud-Ovest della Tavola Rotonda (ottimo il panorama sul Monte Porrara che si ha di fronte e, alle spalle, sul paese di Campo di Giove).

La via è segnata da bandierine di vernice verde-bianco-rosso (Bandiera Italiana). Ad un bivio  bisogna fare attenzione, il sentiero da seguire è quello che sale ripido di fronte, la mulattiera di destra, che all’inizio scende leggermente, porta presso un’antica chiesa rupestre trovata diroccata nella ricognizione del 2006 (Madonna di Coccia, restaurata nel 2009).

Comunque a sinistra della biforcazione, sopra una pietra, è segnata con vernice la via giusta per il Guado di Coccia, c’è una scritta e una freccia, solo che qualche buon tempone potrebbe aver nascosto l’indicazione coprendola con sassi e foglie secche. Trascurata la via di destra si continua a salire ripidamente a tornantini (ricompaiono le bandierine di vernice) e, in fine, con un’altra diagonale che tocca una pista da sci si giunge sul Guado di Coccia 1652 m. (1,15 ore - ascesa 512 m).

Dal Guado si inizia a salire il costone Sud della Tavola Rotonda  (Serra Carracino), il sentiero non è evidente, si cerca di utilizzare le tracce che zigzagano tra la bassa vegetazione, poi conviene traversare a destra e raggiungere l’evidente impianto di risalita che da quota 1674 m porta su un piccolo altopiano a quota 2022 m.

Si sale lungo l’impianto cercando la via migliore tra sassi ed erba; così si giunge sul pianoro dove, sulla destra, parte un altro impianto in disuso. Lo si segue fino all'arrivo, quota 2335 m, qui ci sono un ricovero-rifugio semi diroccato e un paio di impianti di telecomunicazione.

Ora non rimane altro che proseguire in direzione Nord, senza perdere quota, tra una distesa di Stelle Appenniniche (se il periodo è quello giusto) fino a raggiungere la quota di 2403 m Tavola Rotonda segnata da un mucchio di pietre. (tempo salita 3,30 ore – ascesa 1260 m).

Nell’ultimo tratto della salita si nota nella lunga valletta che si ha verso Est una caratteristica spaccatura nel terreno, non si può non andare a curiosare magari al ritorno dall’escursione.

Proseguendo verso Nord prima in leggera discesa poi in ripida salita in 30 minuti e ascesa complessiva di 100 m si giunge sulla quota 2487 m (Cima Fondo di Femmina Morta) da dove si ha un ottimo panorama  sul Fondo di Femmina Morta, Valle di Femmina Morta, Monte Macellaro, Cima di Fondo di Maiella, e Monte Amaro.

Per raggiungere il Monte Femmina Morta si procede in direzione Est, tenendo a sinistra l’ampio pianoro del Fondo di Femmina Morta, si incrocia il sentiero segnato che sale sul Monte Amaro dal Guado di Coccia e si continua sempre nella stessa direzione fino a toccare la Vetta caratterizzata da un mucchio di pietre come le altre della zona. (30 minuti - ascesa 50 m).

Per il ritorno, incrociato il sentiero segnato lo si prende a sinistra, si aggirano i numerosi dossi fino ad entrare nella lunga valletta a Est della Tavola Rotonda dove lo si abbandona momentaneamente per visitare la spaccatura citata in precedenza, veramente impressionante, è larga non più di due metri, lunga duecento metri e profonda circa 20 m. Nel punto più basso c’era neve, la spaccatura si chiama la Sfischia, quota 2360 m. Ripreso il sentiero segnato si aggira la Tavola Rotonda tenendola a sinistra e rapidamente si arriva all’impianto di risalita in disuso da dove conviene seguire le tracce dei fuoristrada che salgono fin qui dal Guado di Coccia per fare la manutenzione ai ripetitori. Tempo di discesa dalla Femmina Morta 2,30 ore. Km totali 18,5

cartina 1-2

cartina 1-2a Guado di Coccia 

cartina 2-2

cartina 2-2 Guado di Coccia

Escursione dell'estate 2006 - foto n. 001-039

001 - da Campo di Giove uno sguardo alla Tavola Rotonda

001

002 - il Monte Porrara visto dal sentiero per il Guado di Coccia

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003 - Campo di Giove, provincia L'Aquila, visto salendo sul Guado di Coccia

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004 - il sentiero per il Guado di Coccia è segnato con vernice verde-bianco-rossa.....

a un bivio bisogna fare attenzione.....

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005 - la parete Nord del Monte Porrara, visto salendo sul Guado di Coccia

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006 - un fuoristrada scende derapando paurosamente dal Guado di Coccia

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007 - il Guado di Coccia 1652 m

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008 - Guado di Coccia 1674 m, il Rifugio Coccia 1652 m e la Serra Campanile 1752 m

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009 - il costone Sud che dal Guado di Coccia porta verso la Tavola Rotonda

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010 - il Monte Porrara 2137 m, visto salendo sulla Tavola Rotonda

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011 - meglio seguire l'impianto di risalita che da 1652 m porta a 2022 m

011

011b - il costone Sud della Tavola Rotonda, la salita  è molto faticosa

011b

012 - il Monte Porrara visto dal costone Sud della Tavola Rotonda

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013 - Giuseppe a quota 2022 m, dietro il secondo tratto da risalire

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014 - impianto in disuso che da quota 2022 m sale a quota 2335 m, conviene seguirlo

014

015 - per la salita e, dopo, per la discesa sfruttiamo le tracce dei fuori strada.

015

016 - Salendo verso la Tavola Rotonda da Campo di Giove per il Guado di Coccia

016

017 - costone Sud della Tavola Rotonda, quota 2300 m circa

017

018 - salendo da Campo di Giove 1140 m sulla Tavola Rotonda 2403 m

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019 - impianti di telecomuinicazione nei pressi della Tavola Rotonda 2370 m

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020 - l'arrivo del secondo impianto di risalita a quota 2335 m

020

021 - la Tavola Rotonda e l'arrivo del secondo impianto di risalita (in disuso)

021

022 - l'arrivo del secondo impianto di risalita a quota 2335 m

022

023 - l'arrivo del secondo impianto di risalita a quota 2335 m

023

024 - la Tavola Rotonda 2403 m, in fondo il Monte Amaro

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025 - dalla Tavola Rotonda 2403 m vista del Monte Amaro

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026 - il Monte Morrone visto dalla Tavola Rotonda 2403 m
026

027 - Giuseppe salendo sulla Tavola Rotonda 2403 m

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028 - la quota 2487 m, Cima Fondo di Majella e il Monte Amaro

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029 - dalla quota 2487 m, la Valle di Femmina Morta

029

030 - Forchetta di Majella, Cima Fondo di Majella e Monte Macellaro

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031 - in fondo la Femmina Morta 2423 m

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032 - la Valle di Femmina Morta, Cima Fondo di Majella e Monte Macellaro

032

033 - Giuseppe sulla Femmina Morta, a sinistra Cima Fondo di Majella 2593 m

033

034 - fenomeni carsici tra la Tavola Rotonda e Femmina Morta, la Sfischia 2360 m

034

035 - fenomeni carsici tra la Tavola Rotonda e Femmina Morta, la Sfischia 2360 m

035

036 - fenomeni carsici tra la Tavola Rotonda e Femmina Morta, la Sfischia 2360 m

036

037 - fenomeni carsici tra la Tavola Rotonda e Femmina Morta, la Sfischia 2360 m

037

038 - fenomeni carsici sulla Majella, la Sfischia 2360 m, neve nel fondo

038

039 - tra la Tavola Rotonda e la Femmina Morta, distesa di stelle appenniniche

039

Escursione Gennaio 2018 - foto n. 039-060

040 - il Guado di Coccia visto salendo verso la Tavola Rotonda  (Gennaio 2018)

040 

041 - biforcazione per il Rifugio Macchia di Taranta

041 

042 - salendo verso la Tavola Rotonda (il secondo skilift in disuso)

042 

043 - la partenza del secondo skilift

043 

044 - uno sguardo indietro verso il Guado di Coccia e il Monte Porrara

044 

045 - vento in quota e mulinelli di neve

045 

046 - si segue il vecchio impianto di risalita

046 

047 - verso la Tavola Rotonda

047 

048 - i Monti del Parco Nazionale Abruzzo, Lazio, Molise

048 

049 - impianti di telecomunicazione e meteo

049 

050 - l’arrivo del secondo skilift

050 

051 - la neve e la roccia

051 

052 - in fondo il Gran Sasso

052 

053 - uno sguardo indietro verso il Molise

053 

054 - salendo verso la Tavola Rotonda, vista della Sfischia e della Cima di Femmina Morta

054 

055 - Vetta della Tavola Rotonda 2403 m, vista sul Morrone, Gran Sasso, Terminillo (in fondo al

centro) e a sinistra il Velino-Sirente

055 

056 - salendo verso la Cima di Fondo di Femmina Morta 2487 m

056 

057 - in fondo la Cima di Femmina Morta e il Mar Adriatico

057 

058 - sulla Cima di Fondo di Femmina Morta

058 

059 - Forchetta di Majella vista dalla Cima di Fondo di Femmina Morta

059 

060 - discesa veloce (con la neve), verso il Guado di Coccia, lungo il vecchio skilift 

060 

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Ultima modifica: 30 Aprile 2018

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