Cittaducale, Monte Quarto
il sentiero dei tralicci
tempo del giro ad anello: 4 ore
ascesa: 500 m
sviluppo: 8,5 Km Traccia GPX
Premessa:
Anche questa escursione come l’ itinerario numero 18 e numero 19 è una passeggiata che si può fare in mezza giornata. Stupenda esplorazione sconosciuta a quasi tutti i Civitesi che permette di avere un’eccezionale panorama sulla parte antica e nuova del paese. A qualcuno l’elettrodotto potrebbe dare fastidio ma anche la linea elettrica fa parte del paesaggio. Da pochi anni (2015) sulla dorsale boscosa della montagna è stata realizzata una strada sterrata, con andamento Nord-Ovest - Sud-Est, che parte da Santa Rufina, passa esattamente sul punto più elevato della montagna ed è di servizio ad alcuni tralicci dell’alta tensione. Con due deviazioni si visiteranno l’edicola sacra della Madonna di Monte Quarto (la storia di questa cona si può leggere nella premessa dell’itinerario numero 18) e il Casale Fiori diruto, una grande costruzione ormai invasa dalla vegetazione e in parte crollata. Si nota il piano rialzato dove viveva il contadino-pastore con la sua famiglia e il piano terra adibita a stalla. In qualsiasi antico podere le stalle si trovavano sempre sotto alla parte abitativa in modo da sfruttare il calore degli animali che, salendo verso l’alto, contribuiva a scaldare il piano superiore.
Descrizione:
Dalla piazza di Cittaducale (481 m) si percorre Corso Giuseppe Mazzini e giunti sul piazzale Largo Fuori Porta Napoli, prima di superare la Torre Angioina, si svolta a sinistra. Si passa accanto alla farmacia e si attraversa la strada, proprio di fronte all’ingresso di un grande palazzo fatiscente (ex mobilificio). Si prende a sinistra un largo sentiero che passa tra l’immobile a destra e le mura medievali a sinistra. Prima di un tombino si lasciano le mura a sinistra e si prosegue a destra, dopo il chiusino la via si restringe e scende a mezzacosta fino a incrociare la sterrata che passa nella Valle Ottara, qui c’è un quadrivio (444 m, 0.10 ore).
Si continua dritti, direzione Nord-Ovest, lungo la strada che sale a mezza costa il costone Sud di Monte Quarto. Superato il cancello dell’ultimo casale, che si trova a valle della via, si giunge nel punto dove a destra parte un sentiero segnato con vernice rossa (470 m), lo si trascura (per il momento) e dopo una ventina di metri si giunge ad un altro bivio (475 m, 0.05 ore), il sentiero di destra porta ad un’edicola sacra, “Madonna di Monte Quarto”. Si lascia la strada bianca per seguire il viottolo a destra che a seconda la stagione potrebbe essere invaso dall’erba alta. Bisogna districarsi tra la vegetazione (piccoli alberi di querce, rovi, ginestre, piante basse spinose e antiche piante d’olivo).
Poco prima di giungere alla cona (520m, in cemento e danneggiata) si sale l’ultima rampa terrosa grazie ad una bella e caratteristica scala di legno costruita da volontari civitesi in questi ultimi anni. L’edicola sacra attualmente (anno 2024) è fatiscente, sopra al tetto è stato messo un faro che si accende di notte grazie a delle batterie. Tornati sulla sterrata (475 m, 0.30 ore a/r) si prende in discesa a sinistra e si giunge al bivio segnato con la vernice rossa lasciato in precedenza (470 m).
Si segue la mulattiera che è sempre pulita perché di servizio a coloro che la percorrono per controllare l’impianto di alta tensione. Si passa a mezza costa tra il bosco a monte e un oliveto a valle e si arriva sotto la linea elettrica. Il sentiero prende la direzione Nord-Ovest e sale con ripide serpentine tra roccette in un bosco misto di ginestre, faggi, querce e pini; da alcune radure ottima la vista sulla parte medievale di Cittaducale e il Monte Nuria.
Si giunge ad una biforcazione poco visibile (560 m, 0.15 ore), si lascia, per il momento, il sentiero dei tralicci per seguire a destra un’esile traccia che la vegetazione cerca di nascondere; si traversa nel fitto bosco a mezzacosta in leggera salita, si superano due vallette e si notano i ruderi del Casale Fiore che si raggiugono cercando di trovare una via tra i rovi (608 m, vicino ad una porta d’ingresso del casale c’è il numero civico 24, la via o la località non c’è scritta sulla mattonella in ceramica). Ritornati sulla via principale (560 m, 0.45 ore tra a/r si continua a salire seguendo i cavi elettrici, superati alcuni tralicci si giunge ad un evidente quadrivio (670 m, 0.20 ore), di fronte abbiamo un viale in salita circondato ai due lati dalla pineta.
Si trascura il sentiero di destra e quello di sinistra che aggirano la cima: il primo passa nella fitta pineta del versante Nord-Est della montagna, rimane quasi in piano e infine esce su una sterrata proveniente dalla località di Santa Rufina “Cesa Frittola” dove c’è un incrocio di sentieri (713 m), il secondo aggira la montagna dal versante Sud-Ovest, rimane in piano, passa tra la pineta a destra e bosco misto a sinistra e intercetta la stessa via appena nominata, che nel frattempo è diventata una mulattiera, a quota 655 m.
Si prosegue dritto avendo ancora come riferimento la linea dell’alta tensione. La direzione è sempre la stessa, Nord-Ovest, il sentiero è segnato con vernice rossa, si passa tra due file di pini e si giunge presso una piccola radura (710 m) dove da destra scende una larga via percorsa dai mezzi fuoristrada. Si lascia il sentiero segnato che continua sotto la linea dell’alta tensione e si prende a destra seguendo la sterrata che tocca la cima boscosa di Monte Quarto (744 m, 0.20 ore). Dall’altra parte, sempre nella stessa direzione, si continua in discesa a seguire la larga strada fino ad intercettare la sterrata che sale dalla località di Santa Rufina “Cesa Frittola” (713 m, 0.10 ore).
Si prosegue a sinistra (Sud-Ovest), la strada diviene mulattiera, si sale oltrepassando la dorsale Nord-Ovest di Monte Quarto (695 m), si scende, si attraversa l’elettrodotto e si lascia a sinistra il bivio di quota 655 m. Sempre in discesa si arriva rapidamente ad un secondo incrocio (650 m, 0.15 ore), con una deviazione di pochi minuti si può andare a “curiosare” presso la Fonte Acera (655 m), in questi ultimi anni è secca.
Ritornati al bivio (650 m, 0.10 ore a/r) si prende a destra (Sud-Est), si scende a mezza costa nel bosco della località Scarchioni, si compiono due tornanti, si superano alcuni antichi termini di confine e si passa accanto ad un antico casale invaso dalla vegetazione.
Appena superato il rudere la mulattiera diventa sterrata, piega ad Est (lasciando a sinistra un vecchio traliccio arrugginito dell’ENEL non più utilizzato) e scende a mezza costa nella boscaglia fino ad incontrare il percorso fatto all’andata al bivio per la Cona Madonna di Monte Quarto (475 m, 0.30 ore). Utilizzando la via già percorsa si ritorna sulla piazza di Cittaducale (481 m, 0.30 ore)
mappa OpenStreetMao
001 - la Torre Angioina di Cittaducale vista salendo sul Monte Quarto
002 - particolare dell’ex mobilificio e della torre
003 - la Torre Angioina ravvicinata
004 - la Torre in primo piano
005 - salendo sotto la linea elettrica dell’alta tensione, Cittaducale e il Monte Nuria
006 - la zona nuova di Cittaducale
007 - la zona medievale
008 - la via e la fitta vegetazione
009 - la fitta vegetazione che ha preso il posto della pineta dopo un incendio
010 - il Casale Fiore
011 - il numero civico del Casale Fiori
012 - il Casale ormai ridotto a rudere
013 - particolare del Casale Fiori
014 - una mangiatoia al piano inferiore del Casale
015 - la cima del Monte Quarto occupata dalla vegetazione