Cittaducale, Prato Micciolo (località Alberobello)
per la Valle Ottara e la Valle dell’Alberobello
giro parzialmente ad anello
tempo di salita: 3.30 ore
tempo discesa stessa via: 2.30 ore
ascesa: 800 m
tempo di discesa dal bosco Colle: 2.45 ore
sviluppo: 16 Km Traccia GPX
Premessa:
Percorso che utilizza in gran parte strade sterrate realizzate o aperte ciclicamente dai tagliaboschi per poter raggiungere appezzamenti di bosco da tagliare. Finito il lavoro queste vie, non essendo più utilizzate da trattori, piccoli camion, mezzi cingolati, buone jeep e file di muli carichi di legna vengono nuovamente “inghiottite” dalla vegetazione; di solito rimane una piccola traccia utilizzata dagli animali selvatici, animali domestici e cacciatori. Di conseguenza chi si accinge a percorrere questo itinerario (o altri simili descritti nei Sentieri Montani di Cittaducale) deve essere cosciente che potrebbe trovare la via sbarrata da piante (anche spinose) e deve essere in grado di prendere una decisione valutando sul posto il genere di difficoltà. Se è una persona determinata, esperta e capace di districarsi in queste situazioni può continuare l’escursione altrimenti non rimane che tornare indietro seguendo le tracce percorse all’andata. Su IGM il fosso non ha un nome, per distinguerlo dagli altri numerosi fossi che scendono nella Valle Ottara e nel Fosso delle Valli, l’ho chiamato Fosso dell’Alberobello. Mi fu indicato qualche decennio fa da un mulattiere che aveva condotto, negli anni precedenti, i muli carichi di legna dalla montagna a valle passando nei paraggi del fosso in oggetto. L’ho percorso tantissime volte togliendo le piante e i rami che ostruivano il passaggio, ho guidato alcuni gruppi CAI sia in estate che in inverno (anche con bassissime temperature e neve) e all’uscita sul cocuzzolo di quota 1277 m, in pratica sul Prato Micciolo, tutti sono rimasti meravigliati dalla visuale sulle tre cime del Terminillo (Terminilluccio, Terminilletto, Terminillo) e dal riflesso del sole sul Mar Tirreno (tra Roma e Civitavecchia).
Descrizione:
Dalla piazza di Cittaducale (481 m) si percorre Corso Giuseppe Mazzini e giunti sul piazzale Largo Fuori Porta Napoli, prima di superare la Torre Angioina, si svolta a sinistra. Si passa accanto alla farmacia e si attraversa la strada, proprio di fronte all’ingresso di un grande palazzo fatiscente (ex mobilificio). Si prende a sinistra un largo sentiero che passa tra l’immobile a destra e le mura medievali a sinistra. Dopo un tombino la via si restringe, lascia l’antica fortificazione circondata da una fitta vegetazione spinosa e gira a destra. Prosegue a mezzacosta fino a incrociare la sterrata che passa nella Valle Ottara (444 m).
Si prende a destra (Nord-Est) e si continua sulla strada principale tralasciando tutte le deviazioni. Terminata la sterrata il sentiero entra nel bosco e arriva in un punto dove la valle si restringe e il fondo si fa impraticabile (520 m, 0.30 ore). Attraversato il fosso, lo si risale sul lato destro (senso di marcia), lo si costeggia per un lungo tratto e si tocca il fondo proprio alla confluenza con il fosso dell’Origine (590 m). Si prosegue nella Valle Ottara, in questo tratto stretta ma dal fondo “comodo” per 200 metri. Prima di un ponticello, nascosto dalla fitta vegetazione, si svolta a sinistra uscendo su una strada asfaltata (strada comunale n. 10 del Terminillo) di fronte ad una vecchia cava (607 m, 0.30 ore).
Si prosegue a destra e dopo poche decine di metri si giunge presso una curva dove, a sinistra, c’è un incrocio con una strada sterrata che sale in direzione Est e che, per lunghi tratti, sfiora il fondo della Valle Ottara; è questa che bisogna seguire. Si sale con una pendenza molto dolce, la sterrata si potrebbe trovare in ottime condizioni se utilizzata dai tagliaboschi oppure, se abbandonata da qualche anno, potrebbe essersi trasformata (in qualche tratto) nel letto del torrente che scorre solo durante forte piogge.
A quota 741 metri si nota sulla destra un muro coperto da folta vegetazione alto più di 3 metri, è uno sbarramento artificiale del canale per evitare che durante le intemperie l’acqua porti a valle la ghiaia. Si prosegue lungo il fosso seguendo una traccia che in alcuni punti potrebbe essersi ristretta notevolmente grazie alla vegetazione che si fa sempre più ingombrante, infine si giunge su una radura un tempo utilizzata dai tagliaboschi come deposito di legname, trasportata dai muli che scendevano carichi da posti molto scomodi e poi veniva caricata sui camion e portata a valle (840 m, 0.45 ore).
Dalla radura, in direzione Sud-Est, è evidentissimo il fosso da risalire, lo chiamiamo il Fosso dell'Alberobello per distinguerlo dagli altri. Si attraversa il letto della Valle Ottara e si trova subito la mulattiera che inizia a serpeggiare sul versante destro del vallone (senso di marcia), qualche volta allontanandosi dallo stesso per riavvicinarsi più in alto.
Infine la mulattiera incrocia una vecchia strada realizzata dai boscaioli sempre per necessità di avere una via percorribile dai mezzi meccanici adatti al recupero della legna che veniva tagliata (1050 m, 0.45 ore). Si prende a sinistra e percorsi una decina di metri, ad una curva verso destra, si lascia la vecchia strada che ormai è invasa da alberi e da ginestre ed è diventata un’esile traccia (che si percorrerà al ritorno) e si sale la scarpata di sinistra dove c’è un sentiero che sale nel fitto bosco a mezzacosta.
Il sentiero attraversa il fosso, transita accanto a delle vecchie piazzole utilizzate un tempo dai carbonai e continua a mezza costa in salita in direzione Nord-Est. Più avanti (1120 m) bisogna lasciarlo per salire verso Sud cercando di seguire la traccia migliore senza allontanarsi troppo dal vallone che ora si ha a destra. Si traversano dei rami secondari provenienti da sinistra (uno a quota 1170 m e l’altro 1180 m) e si continua a segue il fosso principale. La salita anche se ripida non è scomoda perché gli alberi sono di alto fusto e quindi il terreno è libero da vegetazione.
Si sale rimanendo sempre nel versante sinistro della valle, senso di marcia, e infine si esce fuori dal bosco, quota 1250 m, a Est del cimale dell’Alberobello. In pochi minuti si raggiunge la sterrata Cittaducale-Paterno-Cinque Confini e la cima (1277 m, 1 ora) da dove si ha uno stupendo panorama sulle cime del Terminillo, su Cittaducale (che pare arroccata su una collina), sul Monte Nuria, sui monti che degradano verso Roma e si nota, in lontananza, il riflesso del sole sul Mare Mediterraneo.
Al ritorno si può seguire la stessa via di salita (2.30 ore) oppure si percorre in discesa la carrabile che costeggia Prato Micciolo, al primo tornante (1210 m) si ha un’ottima visuale sul Monte Giano, Gran Sasso, Monte Calvo, Monte Nuria e la Valle del Fiume Velino con i paesi di Borgovelino, Antrodoco e alcune loro frazioni. Si continua sulla sterrata fino a giungere al secondo tornante (1175 m) dove a destra (in direzione Nord-Est e poi Nord-Ovest) parte la pista per trattori e cingolati citata in precedenza. Si imbocca questa strada e si scende trascurando tutte le deviazioni a sinistra e a destra. Giunti nella località Colle il sentiero ruota verso Nord e poi Nord-Est, sfiora il Fosso dell’Alberobello (1050 m) e incontra il sentiero percorso all’andata. Seguendo quest’ultima via si torna a Cittaducale (2.45 ore).
OpenStreetMap
001 - il Fosso dell'Alberobello da risalire, Cittaducale
002 - Valle Ottara, punto utilizzato dai tagliaboschi come deposito del legname (qualche anno fa, ora invaso dalla vegetazione)
003 - la sterrata costruita dai tagliaboschi, utilizzata per la discesa nella Valle Ottara dalla località Colle
004 - il Vallone o Fosso dell'Alberobello visto dalla Valle Ottara
005 - la capanna metallica della foto 004 è stata levata, ricognizione di Settembre 2011
006 - partenza dalla località "Cava" lungo la strada che collega Cittaducale con Petèscia (un'escursione con il CAI di Rieti)
007 - la meta è la località Alberobello, quota 1277 m, ottimo punto panoramico
008 - sulla vetta non c'è neve, si fa una sosta prima della discesa. In salita abbiamo percorso la Valle Ottara, una parte del Fosso
dell'Alberobello, e il costone denominato "Colle".
009 - foto di gruppo. Località Alberobello (Prato Micciolo) 1277 m
010 - particolare del Monte Elefante visto dall'Alberobello
011 - la discesa la facciamo per la Valle Rimalle, Fonte del Cignale, Laghetto Casale Lucarelli, la Fonte di San
Lorenzo, l'Arco di San Lorenzo e Prata Coste. Foto di gruppo presso il Laghetto
012 - la Fonte di San Lorenzo innevata e asciutta
013 - foto di gruppo presso la Fonte di San Lorenzo
014 - presso l'Arco di San Lorenzo