Percorsi vari

Monte Giano - dal Santuario Rupestre della Madonna delle Grotte

 

Monte Giano

dal Santuario Rupestre della Madonna delle Grotte

discesa per La Mozza-Fosso della Mozza-Fosso Viperelle-Vignola

Nota:

tempo di salita fino al punto di impatto di un aereo militare: 3,15 ore - ascesa 1200 m - Km 7,7

tempo di discesa stessa via: 2,30 ore

tempo del giro ad anello: 6 ore - ascesa 1200 m - Km 16 circa - Traccia GPX

Ultime ricognizioni effettuate: Luglio 2014 - Febbraio 2016 - Maggio 2016 - Gennaio 2019

Fare riferimento alla Carta Escursionistica Alta Valle del Velino - scala 1:25.000 - del Club Alpino Italiano - Sezione di Antrodoco

IL sentiero è segnato con vernice bianco-rossa fino sulla vetta del Monte Giano, le altre tracce riportate sulla cartina (del CAI di Antrodoco) non sono segnate sul campo. Chi decide di fare l’anello come qui descritto e non utilizza strumenti GPS, dal piano della Mozza deve fare un po’ di attenzione per imboccare il Fosso della Mozza; chi scarica la traccia da questo sito non dovrebbe avere nessun problema.

Introduzione:

Percorrendo la strada Salaria da Roma ad Antrodoco in una fredda e limpida giornata invernale non si può fare a meno di rimanere estasiati guardando all’orizzonte la vastissima catena montuosa degli Appennini tutta ammantata di neve.

Un occhio esperto e appassionato riconosce le montagne una per una dandogli il proprio nome, tra queste spicca un’enorme parete trasversale, una gigantesca tavola che a seconda le stagioni cambia colore, una grande lavagna scolastica di dimensioni ciclopiche dove nel mezzo campeggia la scritta “ DVX “, con lettere di 220 metri di altezza, ottenuta da un grande rimboschimento di pini, piantando migliaia di alberi ad arte.

Monte Giano è conosciuto per questa scritta realizzata tra gli anni 1938 e 1939 dagli Allievi della Scuola Forestale di Cittaducale, copre il versante Sud della Montagna, è visibile a grandissima distanza; da numerosi paesi della provincia di Rieti e di Roma, da alcune zone della stessa città di Roma, da alcuni punti della via Salaria, dai Monti Sabini, dal Nuria, dai Monti Carseolani, dai Monti Lucretili.

Fino a pochi anni fa la pineta fu lasciata al completo degrado e la scritta pian piano stava scomparendo poi, grazie alla Pubblica Amministrazione del Comune di Antrodoco con i finanziamenti della Regione Lazio, la scritta è stata restaurata. Certo ricorda un passato triste della nostra storia, ma è la nostra storia ed è giusto che chi viene dopo di noi non dimentichi e possa ammirare una bella opera dell’ingegno umano, patrimonio storico da proteggere e conservare.

Percorso auto:

Da Roma si percorre la Via Salaria S.S. n. 4 direzione Ascoli Piceno, giunti ad Antrodoco si prosegue sulla S.S. n. 17 dell’Appennino Abruzzese arrivando, dopo 5 Km, presso il Santuario Rupestre della Madonna delle Grotte.

Si parcheggia poco oltre a sinistra in uno spiazzo ricavato dal vecchio tracciato della carrozzabile chiuso al traffico e utilizzato come area di sosta “Parco Beata Teresa di Calcutta”, quota 740 m.

Itinerario:

A piedi si prosegue lungo una sterrata molto ripida percorribile solo da trattori, mezzi cingolati e buone jeep che sale a monte del santuario in direzione Nord-Ovest e corrisponde al sentiero segnato sulla cartina numero 410. Dopo pochi minuti, quando la via si fa quasi pianeggiante, la si abbandona per prendere una mulattiera sulla destra, si passa accanto ad un casolare diroccato, si incrociano alcuni sentieri che ci potrebbero portare “fuori rotta” (un po’ di attenzione), e si continua a salire in una boscaglia di rovi in direzione Nord.

Si passa accanto ad un grosso stazzo in parte metallico, quota 860 m circa, abbandonato da poco tempo e ormai fatiscente (lo si supera tenendolo a sinistra) e si continua a salire a serpentina sempre nella stessa direzione fino a quota 930 metri dove si oltrepassa una macera e si riprende ad andare in direzione Nord-Ovest.

IL sentiero sale a mezza costa e con serpentine tutto il versante Sud del Giano, incrocia la pista, a sinistra, che proviene dalla località Rapelle (cartelli escursionistici) e raggiunge il limite superiore dei balzi rocciosi che dominano Antrodoco (quota 1300 m). Si attraversa tutto l’altopiano erboso, tra i salti di roccia a sinistra e la grande pineta monumentale con la scritta DVX a destra; dal pianoro le lettere non si riescono a distinguere.

A quota 1325 m, sul bordo delle rocce c’è la Chiesetta degli Alpini, più avanti un ripetitore passivo e poco più in alto il Rifugio Cardellini Giuseppe, quota 1340 m (dalla partenza: 1,30 ore - ascesa 600 m - Km 3,2 )

IL Rifugio di proprietà privata è stato completamente restaurato ed è molto bello e caratteristico, fuori c’è una cisterna piena d’acqua, che si può attingere con un secchio oppure con una pompa a mano, ma non è potabile. All’ultima mia ricognizione, Gennaio 2019, ho trovato chiuso con lucchetto sia la porta d’ingresso che la cisterna. La motivazione la potete leggere guardando le foto numero 067 e 067a.

Si continua ancora in direzione Nord-Ovest, oltrepassata tutta la base della pineta si inizia a salire a tornanti su un ripido pendio pietroso ed erboso in direzione Nord-Est, i segni bianco-rosso qui sono poco evidenti e di conseguenza si sono formate numerose tracce, l’importante è guadagnare quota.

Superato questo tratto e arrivati a quota 1520 m circa, si attraversa a sinistra il terreno erboso successivo, poco inclinato, fino a portarsi sul bordo boscoso del Fosso di Cerdolimoli, qui, a quota 1550 m, c’è il sentiero non segnato che scende a mezza costa nel solco fino alla località Persico di Monte Giano dove c’è l’Acero Gigante di Monte Giano, posto a quota 1535 m e coordinate: Latitudine 42° 25.857’N, Longitudine 013° 05.980’E.

Dopo averlo ammirato, ritornati sul bordo del fosso, 20 minuti tra andata e ritorno, si continua a salire lungo il prato in direzione Est, ora più ripido, (si trascura a sinistra il sentiero n. 9 La Mozza-Cascina, cartello di legno) e si arriva a quota 1630 m dove, si abbandona la via segnata, numero 410, che va a sinistra entrando nel bosco e si prosegue dritti salendo a serpentina il ripido prato fino a raggiungere la visibile Croce del Monte Giano, quota 1780 m (dal Rifugio Cardellini: 1,15 ore - ascesa 500 m - Km 3 ). Ottima e impressionante la vista sulla valle del Fiume Velino da Antrodoco fino alla montagna di Calcariola.

Dalla Croce si segue la cresta in direzione Nord, per qualche decina di metri, e poi si scende a destra, Nord-Est, toccando la testa del ramo sinistro, senso orografico, del Fosso di Cerdolimoli, sella a quota 1755 m; qui si incontra e si segue nuovamente il sentiero 410 segnato sulla cartina Alta Valle del Velino.

Dal valico si sale in direzione Nord-Est l’ultimo pendio erboso e a tratti pietroso fino sulla vetta del Monte Giano, 1820 m, dove c’è un piccolo segnale trigonometrico (dalla Croce: 10 minuti - ascesa 70 m - Km 0,5). Lo sguardo spazia dal massiccio del Gran Sasso alla Laga e al Terminillo.

Continuando sulla panoramica cresta in direzione Nord-Ovest, località Prati di Monte Giano, si arriva sulla quota 1784 m dove urtò nel 1994 un aereo militare (15 minuti - 1 Km). C’è una piccola croce col nome del Tenente Pilota morto nell’incidente (ora Capitano Pilota Fabio Campitelli - Roma 20 Ottobre 1965 - caduto in volo il 19 Gennaio 1994) e tutto attorno ancora piccoli pezzi dell’aereo esploso nell’urto.

Fin qui tempo totale 3,15 ore - ascesa 1200 m circa - Km 7,7 (senza considerare il tempo perso al Rifugio e alla chiesetta degli Alpini)

La discesa per la stessa via richiede circa 2,30 ore.

Se si vuole fare il giro ad anello si torna indietro solo per 400 metri fino alla depressione della cresta di quota 1771 m dove a sinistra, Sud-Est, parte un sentiero, segnato sulla cartina, con numero 459. Si scende a serpentina tra pietraio ed erba, poi si attraversa una macchia di bosco e si esce sul pianoro erboso della Mozza, quota 1535 m, piccolo altopiano ben visibile dall’alto.

Si segue una strada sterrata a destra, direzione Sud-Est, che corrisponde sempre al sentiero 459; 200 metri dopo che è entrata nel bosco la si lascia per continuare in direzione Sud-Sud-Est tra faggi secolari, il sentiero diventa 461. La testa della valle, che più in basso prende il nome di Fosso della Mozza, inizia a farsi visibile, si cerca di seguire il solco di scorrimento delle acque che si fa sempre più marcato.

Senza possibilità d’errore si scende per alcuni tratti sfruttando le rocce e il pietraio del letto del canale, per altri tratti si rimane sulla sponda destra, per altri a sinistra. Più in basso si incontra un cartello atterrato con frecce di legno, quota 1340 m circa, che indica una biforcazione; se si prende a salire a destra il sentiero, che dovrebbe portare sul Colle Marzo, si perde nel fitto bosco.

Si prosegue lungo la valle che si allarga, qui si incontra un altro cartello che segnala la direzione per del Colle Marzo, quota 1300 m, il sentiero sulla cartina è segnato come numero 462, sul terreno è evidente, noi comunque siamo diretti verso il Fosso Viperelle e quindi proseguiamo dritti.

La gola si restringe nuovamente e il fondo diventa sabbioso, si incontrano delle tracce di mezzi fuoristrada che si seguono tenendo il vallone a destra, poco più avanti questo precipita e si immette nel Fosso Viperelle.

La pista incrocia un sterrata di servizio ad una ex enorme cava che si ha a sinistra, la si prende in discesa seguendo il Fosso Viperelle fino all’ingresso del borgo di Vignola, frazione del comune di Antrodoco. Da qui si percorre a destra la Strada Statale dell’Appennino Abruzzese ed Appulo-Sannitico per 1 Km circa fino al Santuario della Madonna delle Grotte dove abbiamo lasciato le auto (dal punto di impatto dell’aereo militare: 2,45 ore - Km 8)

Cartina

Monte Giano giro ad anello

001 - particolare della pineta DVX sul Monte Giano visto da una montagna del gruppo del

Terminillo

001

002 - il Monte Giano visto salendo sul Nuria

002

003 - Madonna delle Grotte 740 m, Antrodoco, base di partenza del sentiero per il Monte Giano.

Sentiero n. 410 (ex n. 10)

003

004 - si segue una sterrata molto ripida

004

005 - Si passa accanto ad un grosso stazzo in parte metallico, quota 860 m circa

005

006 - Il sentiero sale a mezza costa tutto il versante Sud del Giano, incrocia la pista che proviene

dalla località Rapelle e raggiunge i balzi rocciosi che dominano Antrodoco (quota 1300 m)

006

007 - Il Rifugio Giuseppe Cardellini e la pineta DVX

007

008 - quota 1325 m, sul bordo delle rocce c’è la Chiesetta degli Alpini

008

009 - il Monte Nuria visto dalla chiesetta degli Alpini del Monte Giano 1325 m

009

010 - presso la chiesetta degli Alpini del Monte Giano, sul ciglio dei balzi rocciosi che dominano la

valle del Fiume Velino

010

011 - Ivan Cavallari presso la Chiesetta degli Alpini del Monte Giano, in fondo i comuni di

Antrodoco e Borgovelino

011

012 - Rifugio Cardellini Giuseppe, quota 1340 m

012

013 - targa all’ingresso del Rifugio Cardellini ricordo dell' ultimo restauro:

“RIFUGIO CARDELLINI GIUSEPPE PASTORE E CAVALIERE DI VITTORIO VENETO COSTRUITO

A.D. 1958, RESTAURATO 2002, S.L.M. 1340”

013

013a - brindisi con simpaticissimi escursionisti incontrati nel Rifugio Giuseppe Cardellini.

Da sinistra si riconoscono: Antonio Fabi, Silvia Brunelli, Noemi Evangelisti, Giuseppe Albrizio,

Hendrik Balters (07 Febbraio 2016)

013a

014 - interno del Rifugio Cardellini Giuseppe, Daniele Carbonetti, iscritto al Club 2000m,

(profondo conoscitore dell’Appennino) in un momento di riposo

014

015 - interno del Rifugio Cardellini Giuseppe, Giuseppe Tuccillo, iscritto al Club 2000m,

(Accompagnatore Escursionistico CAI Rieti) in un momento di riposo

015

016 - l’interno del Rifugio Cardellini Giuseppe, molto caratteristico ed anche originale

016

017 - Rifugio Cardellini Giuseppe, il posto letto

017

018 - Rifugio Cardellini Giuseppe, il pozzo è alimentato dall'acqua piovana, si nota la pompa a

mano per attingere l’acqua

018

019 - l’esterno del Rifugio Cardellini Giuseppe

019

020 - particolare dell'ingresso del Rifugio Cardellini con un ferro di cavallo utilizzato per pulire le

scarpe infangate

020

021 - il ripetitore passivo del Giano e il Terminillo

021

022 - dal punto dove è stata scattata la foto, quota 1520 m, si attraversa il terreno erboso a

sinistra fino a portarsi sul bordo boscoso del Fosso di Cerdolimoli

022

023 - la valle del Fiume Velino vista salendo sul Giano

023

024 - alberi scheletrici, conseguenza di un incendio arrivato fin quassù

024

025 - il paese di Micigliano e il Gruppo del Terminillo, salendo sul Giano

025

026 - a quota 1550 m, c’è il sentiero non segnato che scende a mezza costa nel solco fino alla

località Persico di Monte Giano dove c’è l’Acero Gigante di Monte Giano, posto a quota 1535 m e

coordinate: Lat. 42° 25.857’N, Lon. 013° 05.980’E….

026

027 - il tronco dell’Acero Gigante, per abbracciarlo ci vogliono dalle 6 alle 8 persone

027

028 - la chioma dell’Acero Gigante

028

029 - imbocco del sentiero La Mozza-Cascina, poco metri più in basso, seguendo il margine del

bosco, c'è il sentiero che porta all'Acero Gigante

029

030 - Croce di Monte Giano, quota 1780 m

030

031 - dalla Croce di Monte Giano 1780 m, panoramica sul Terminillo e il paese di Micigliano

031

032 - Vincenzo Masi e Giuseppe Albrizio sulla vetta del Monte Giano 1820 m

032

033 - Giuseppe Tuccillo e Giuseppe Albrizio sul Monte Giano 1820 m

033

034 - Giuseppe Nitrola sul Monte Giano 1820 m

034

035 - dal Monte Giano, in primo piano, l’altopiano della Mozza, a sinistra il Monte Vettore e a

destra il Pizzo di Sevo

035

036 - dal Monte Giano vista dell'altopiano della Mozza e i Monti della Laga

036

037 - dal Monte Giano vista dell'altopiano di Cinno, il Piano di Cascina e il Gran Sasso

037

038 - lungo la cresta del Monte Giano in direzione Nord-Ovest, in fondo il Monte di Cambio

038

039 - il punto d'impatto dell'aereo militare, quota 1784 m, Prati di Monte Giano

039

040 - Sul sasso c'è scritto Fabio C. Tenente Pilota morto il 19 Gennaio 1994, Prati di Monte Giano

040

041 - il punto d’impatto dell'aereo militare, quota 1784 m a Nord-Ovest di Monte Giano, particolare

041

042 - alcuni resti dell'aereo militare esploso dopo l'impatto, quota 1784 m, Nord-Ovest di

Monte Giano

042

043 - uno sguardo sul Terminillo

043

044 - giro ad anello con il CAI (Maggio 2016), partenza dal Santuario Madonna delle Grotte

044

045 - si racconta che in questo preciso punto, tanti anni fa, una mula carica all'inverosimile di

legna, perse l'equilibrio e cadde nel dirupo, il povero boscaiolo-contadino iniziò ad imprecare....

045

046 - la chiesetta degli Alpini, sempre suggestiva

046

046a - Luglio 1993, inaugurazione del Rifugio Cardellini (prima ristrutturazione-grazie

all'interessamento del prof. Fabi Sabato) 

046a

046b - Gaetano Albrizio presso la Chiesetta degli Alpini, primavera 1994 

046b

046c - Luglio 1993, festa in occasione della prima ristrutturazione del Rifugio Giuseppe Cardellini

046c

047 - (Maggio 2016) il ripetitore passivo del Monte Giano 

047

048 - il Presidente del CAI di Rieti, Giuseppe Quadruccio detto Pippi 

048

048a - Luglio 1993, in occasione della prima ristrutturazione del Rifugio Giuseppe Cardellini 

048a 

048b - a destra il prof. Fabi Sabato (Sabatino) che si è interessato per la ristrutturazione del Rifugio Giuseppe Cardellini (1993)

048b

049 - (Maggio 2016), salendo sul Monte Giano con il CAI 

049

050 - Acero Gigante di Monte Giano 

050

051 - particolare dell'Acero Gigante, escursionisti del CAI

051

051a - Febbraio 1993, Acero di Monte Giano 

051a 

052 - Maggio 2016 - verso la Croce del Monte Giano con il CAI 

052

053 - Croce di Monte Giano 1780 m, CAI di Rieti

053

054 - Vetta di Monte Giano 1820 m, punto trigonometrico

054

055 - sulla vetta del Monte Giano

055

055a - Dicembre 1993, Mone Giano

055a 

055b - Primavera 1994

055b

055c - Agosto 1998

055c

056 - Maggio 2016

056

057 - Maggio 2016, CAI Sez. Rieti

057

058 - discesa verso La Mozza

058

059 - imbocco fosso della Mozza

059

060 - fosso della Mozza sempre più evidente

060

061 - biforcazione, a destra si sale verso il colle Marzo

061

062 - strettoia del Fosso della Mozza

062

063 - uscita sul Fosso Viperelle, si nota la grande cava 

063

064 - il borgo di Vignola, frazione del comune di Antrodoco

064

065 - da Vignola un tratto di Strada Statale numero 17 dell'Appennino Abruzzese ed

Appulo-Sannitico

065

066 - Gennaio 2019, Rifugio Giuseppe Cardellini trovato chiuso

066

067 - la motivazione per la chiusura del Rifugio

067

067a - particolare della motivazione per la chiusura del Rifugio Giuseppe Cardellini

067a

068 - la Chiesetta degli Alpini

068

069 - Antrodoco vista dalla Chiesetta degli Alpini 

069

070 - la Croce di Monte Giano

070

071 - La Mozza vista dalla vetta del Monte Giano

071

072 - la cresta del Monte Giano verso il punto impatto aereo militare

072

073 - Acero Gigante

073

074 - particolare dell'Acero Gigante

074

075 - Terminilluccio-Terminilletto-Terminillo visti scendendo dal Monte Giano

075