Monti Ceresa
alla ricerca dei cippi di confine Papalini-Borbonici
dal Cippo n° 442 al n° 454
dal Convento dei Frati Minori di San Giacomo di Poggio Bustone
per il Colle la Forca, la Doganella, Monti Ceresa 1517 m, Fonte Petrinara,
Prato e Fonte di San Giacomo, Eremo di San Francesco (giro ad anello)
dislivello 1000 m
massima quota 1517 m dei Monti Ceresa
tempo del giro 7 ore
Km percorsi circa 15
sulla cartina il percorso è riportato in giallo
Nota:
le foto qui presentate sono state scattate in vari periodi dell’anno e fanno parte sempre del giro ad anello sotto descritto
Per la cartina pubblicata si ringrazia la Sezione CAI di Rieti per la concessione datami.
Percorso auto:
Arrivati a Poggio Bustone (comune della Provincia di Rieti, molto noto perché ha dato i natali al cantautore Lucio Battisti) si seguono le indicazioni per il Convento di San Giacomo che si trova a monte del paese. Si parcheggia nell’ampio piazzale, quota 818 m
Itinerario:
Si lascia l’ auto nel parcheggio del Convento di San Giacomo di Poggio Bustone, quota 820 m. A piedi, in direzione Nord-Est, si segue una strada, asfaltata di recente, che dopo cinquecento metri diviene sterrata ed è vietata al traffico. All’inizio c’è una tabella con frecce metalliche che indicano più sentieri tra cui il 441 che è quello che dobbiamo seguire.
Si ignorano tutte le deviazioni a sinistra e si continua lungo la carreggiata fino al primo tornante dove, a sinistra, c’è l’imbocco della Valle Petrinara (sentiero n. 420) che si trascura.
Si sale ancora superando una serie di tornanti (si lascia a sinistra il sentiero segnato che in questo tratto conviene non seguirlo perchè scomodo e che ritroveremo più avanti) e si continua a salire fin quando la strada diviene, per un tratto, quasi pianeggiante e costeggia sulla sinistra un prato che si trova ad Est del Colle Pietrolone.
Alla fine del prato la sterrata inizia a scendere leggermente, curva di novanta gradi a sinistra e poco dopo di novanta gradi a destra, prima di questa curva, di fronte, direzione Sud-Est si nota un evidente vallone boscoso, si lascia la strada e si entra nel vallone.
Qui ci ricongiungiamo al sentiero segnato 441; la mulattiera sale a tornanti e sbuca fuori dal bosco a quota 1260 m a Nord del Colle la Forca. Si continua verso Sud e poco sotto il Colle la Forca (1292 m), direzione Est dalla vetta, si trova atterrato e spezzato il cippo n. 444 (1285 m), ottima vista su Cima D’Arme e Monte Rosato.
Continuando con un saliscendi verso Sud si raggiunge la località Cappafolle dove sul colle soprastante (1290 m) c’è il cippo n. 443 atterrato; da questo punto bella visuale anche sul Terminillo.
Ora si piega in direzione Ovest scendendo lungo il crinale per una quarantina di metri di dislivello fino ad imbattersi con il cippo n. 442 (10 minuti, quota 1250 m)
Tornato presso il termine n. 444 si prende un sentiero verso Nord-Est che sale lungo un costa pratosa e poi costeggia il bosco della località La Doganella. Si transita a mezza costa ad Est dei colli di quota 1394, 1399, 1412 m dei Monti Cerasa (cosi scritto sulla cartina) tenendo la faggeta sulla destra e prima che il sentiero entra nel bosco si incontra atterrato il cippo n. 445, quota1310 m (è da notare che sulla cartina del CAI il sentiero 441 passa sulla cresta dei Monti Cerasa ma in realtà il sentiero segnato è quello qui descritto).
Si continua nella macchia sempre a mezza costa fino ad uscire sotto la cresta Sud-Ovest della quota 1502 m del Monti Ceresa dove c’è il cippo n. 446 (1345 m) atterrato e quasi coperto da una siepe di piccoli alberi e rovi. Si sale per prato in direzione Nord-Est raggiungendo la cresta e poco sotto di questa, versante Est si incontra atterrato il cippo n. 447 (1385 m). Da qui ottima vista sulla Piana di Rieti, il lago Lungo, il lago di Ripa Sottile, i Monti Sabini, il lago di Piediluco e Terni.
Si continua a salire fino a raggiungere la vetta di quota 1502 m dei Monti Ceresa dove inclinato e spezzato si trova il cippo n. 448, ottima visuale sul paese di Poggio Bustone e sulla Piana Reatina.
Continuando ancora in direzione Nord-Est, sulla cresta quasi in piano, si raggiunge la quota 1517 m dei Monti Ceresa dove atterrato e nascosto da una siepe si trova il cippo n. 449.
Qui la cresta, sempre nella stessa direzione, inizia una discesa di un centinaio di metri irta di difficoltà perché molto ripida, frastagliata e ingombra di vegetazione, conviene non percorrerla.
Si torna indietro di una cinquantina di metri e si scende a sinistra (Est) seguendo un ripido costone erboso fino ad intercettare un evidente sentiero a quota 1455 m. Si va a sinistra (Nord), prima nel bosco e poi lungo una larga valle erbosa, fino al valico di quota 1500 m.
Lasciando momentaneamente il sentiero si sale a sinistra (Ovest) sul colle di quota 1514 m dove atterrato c’è il cippo n. 450.Tornati sulla sella si sale dall’altra parte (Est) verso il colle di quota 1531 m, si costeggia a sinistra la faggeta e poco prima che questa termina si trova atterrato a quota 1520 m circa il cippo n. 451.
Ritornati nuovamente sulla sella si continua a seguire il sentiero segnato in direzione Nord, si raggiunge una radura dove nel mezzo c’è atterrato il cippo n. 452 (1465 m), ancora avanti si rientra nel bosco e in una zona molto fangosa, all’inizio di un impluvio, si trova atterrato il cippo n. 453 (1480 m)
Sempre nella stessa direzione si raggiunge un altro valico a quota 1514 m dove ritto si trova il cippo n. 454, qui il sentiero 441 che stiamo percorrendo termina e c’è la congiunzione con il sentiero 402.
Si segue a sinistra (Ovest) il sentiero 402 che percorre un profondo vallone, a tratti molto fangoso, e alla fine esce sulla radura dove si trova la Fonte Petrinara (1410 m).
Attraversato il prato, sempre in direzione Ovest, si passa accanto ad un bottino e si prende una visibile sterrata che parte alla fine della radura; senza possibilità d’errore (agli incroci andare a sinistra) si raggiunge il Prato San Giacomo e la Fonte del Prato Santo (1301 m).
Si prosegue lungo la strada per circa 400 m per abbandonarla a quota 1270 m, circa, e seguire il sentiero 421 che scende lungo una faggeta, poi attraversa una pineta, supera un crinale roccioso (c’è una croce e una piccola grotta, punto panoramico) e giunge ad una biforcazione con un sentiero ciottolato, 990 m.
Si prende a sinistra per andare a visitare il Sacro Speco, si passa accanto a delle curiose edicole: ci sono le impronte indecifrabili e deformi del diavolo, l’impronta del piede di San Francesco, l’impronta del piede di un angelo apparso in forma umana al Poverello, la Croce da dove San Francesco benedì la Valle Reatina.
Si giunge così alla base degli Scogli di San Francesco dove c’è la chiesetta, (quota 1024 m) che conserva la spelonca tra le rupi; qui al Poverello gli furono perdonati, dal Signore, tutti i suoi peccati.
Dopo aver visitato l’Eremo e suonato almeno per cinque rintocchi la campana si ritorna indietro fino al bivio di quota 990 m.
Si continua a scendere per il comodo e veloce sentiero, tra querce secolari e aceri campestri, si passa accanto ad altre tre edicole (l’impronta del ginocchio, l’impronta del cappuccio, l’impronta del breviario) e si giunge all’incrocio con la via asfaltata che presa a destra in pochi minuti ci porta nel piazzale del Santuario.
001 - Poggio Bustone
002 - escursione con il CAI del 24 Aprile 2014
003 - …la sterrata inizia a scendere leggermente, curva di novanta gradi a sinistra e poco dopo di novanta
gradi a destra, prima di questa curva, di fronte, direzione Sud-Est si nota un evidente vallone boscoso, si
lascia la strada e si entra nel vallone...
004 - Colle la Forca, cippo n. 444 e i Monti Ceresa
005 - località Cappafolle, cippo n. 443, in fondo il Terminillo
006 - cippo n. 442 e alcuni amici del CAI di Sora
007 - cippo n. 445 e Cima d’Arme
008 - un passaggio presso il cippo n. 445 di alcuni escursionisti del CAI di Rieti e Roma
009 - cippo n. 446
010 - cippo n. 447 e la cima di quota 1502 m dei Monti Ceresa
011 - un passaggio di alcuni escursionisti presso il cippo n. 447
012 - cippo n. 448 sulla cima di quota 1502 m dei Monti Ceresa, in fondo la Cima d’Arme
013 - cippo n. 449 nascosto da una siepe, sulla cima di quota 1517 m dei Monti Ceresa
014 - una gita dedicata alla ricerca dei cippi di confine in una giornata di brutto tempo
015 - cippo n. 450, in fondo la Cima d’Arme
016 - cippo n. 451, in fondo sempre la Cima d’Arme
017 - cippo n. 452, con alcuni amici del CAI di Sora e altri escursionisti incontrati per caso
018 - cippo n. 453
019 - l’ultimo cippo della giornata, n. 454
020 - Fonte Petrinara
021 - il rifugio (in pessime condizioni) di Prato San Giacomo
022 - la Fonte di Prato San Giacomo o Fonte del Prato Santo, in fondo Cima d’Arme
023 - il sentiero supera un crinale roccioso dove c’è una croce, ottimo punto panoramico
024 - una targa presso un’edicola sacra che conserva una pietra con le impronte indecifrabili e deformi
del Diavolo
025 - una delle edicole sacre
026 - qui è conservata una pietra con l’impronta del piede di San Francesco
027 - un’altra pietra con l’impronta del piede di un Angelo apparso in forma umana al Poverello
028 - la Croce, da questo punto San Francesco benedì la Valle Reatina
029 - la targa che ricorda il luogo da dove San Francesco benedì la Valle Reatina
030 - il Sacro Speco di San Francesco
031 - alcune Sorelle Polacche in visita al Sacro Speco
032 - la campana del Sacro Speco
033 - la chiesa inferiore del Sacro Speco
034 - scritta che ricorda cosa ottenne San Francesco dal Signore nel Sacro Speco
035 - la parte superiore del Sacro Speco
036 - la Valle Reatina vista dal Sacro Speco