Percorsi vari

Monte Pisanino

Monte Pisanino (1947 m)

dal Rifugio Val Serenaia (via normale)

Leggendo molte relazioni della “via normale” che porta in cima al Pisanino sembra che la montagna in oggetto sia raggiungibile solo da un ristretto numero di escursionisti. Chi legge, anche se non soffre di vertigini, viene influenzato da queste fuorvianti notizie. Il sentiero che porta sulla cima non presenta difficoltà particolari, c’è da fare attenzione solo ad un paio di cengie di circa 10 metri che spesso vengono fotografate e pubblicate con le persone che si mettono in mostra. Viste in foto sembrano passaggi molto esposti, pericolosissimi e che precipitano nel baratro (anche in questa descrizione verranno pubblicate foto simili) ma in realtà vedendole dal vero sono passaggi brevi e facili (ci sono molti appoggi e appigli, si può scegliere di passare un metro sotto le strisce blu ma anche due o tre metri più in basso) e poi l’esposizione non è notevole. Comunque non è una semplice passeggiata, è vietato inciampare (come del resto in tutte le escursioni, dalle facili alle più difficili), si attraversa, a mezza costa, la parte orientale degli Zucchi di Cardeto (Pizzo Altare, Pizzo di Mezzo, Pizzo Maggiore), si consiglia “vivamente” di utilizzare il casco (non si sa mai cosa potrebbe cascare dall’alto), non prendete esempio dalle foto sotto riportate dove il casco non è stato utilizzato. L’escursione è adatta a persone esperte, ben allenate e che non soffrono di vertigini. Chi non si sente di affrontarla da solo si può fare accompagnare da Guide Alpine, non c’è nulla di male, anzi c’è sempre da imparare. Lungo il percorso bisogna salire e scendere dei piccoli lastroni di roccia, passare tra l’erba alta (paleo), utilizzare per qualche passaggio le mani (l’itinerario comprende brevi passi di I e II), stare attenti a non far partire pietre (soprattutto nel Canale delle Rose, chiamato cosi perché in estate si incontrano piante di Rosa canina in fiore). L’escursione va fatta con meteo stabile, meglio se il tempo buono è iniziato qualche giorno prima dell’escursione e continua anche qualche giorno dopo, si sale così con maggior tranquillità. Non va fatta con il terreno umido, non bisogna poggiare i piedi sulle rocce bagnate che diventano molto scivolose, il paleo è utilissimo se asciutto (ci si può aggrappare in caso di necessità) ma diventa scivoloso e molto pericoloso se bagnato. L’altezza del Monte più alto delle Apuane (appunto il Pisanino)? Alcune carte lo danno per 1947 m, altre 1946 m (non si trova un “accordo” neanche sulla quota delle cime delle montagne!). Noi utilizziamo la quota data dalla mappa IGM (1947 metri).

Tempo di salita: 4.30 ore, tempo di ritorno: 4 ore, Ascesa: 1100 m - Traccia GPX

Percorso auto:

Da Castelnuovo di Garfagnana si segue la Strada Regionale 445 (SR445) fino al borgo di Piazza al Serchio. Superato il paese, alla biforcazione, si prende a sinistra la Strada Provinciale 51 (SP51) in direzione di Gramolazzo e poi Minucciano. Prima di giungere al paese, al bivio, si prende a sinistra per il Rifugio Val Serenaia e Rifugio Guido Donegani (indicazioni per Orto di Donna).

Descrizione:

Si parcheggia negli spiazzi accanto al Rifugio Val Serenaia (1059 m) oppure, più avanti, presso il parcheggio Val Serenaia dove ci sono indicazioni escursionistiche (1066 m), la quota, 1100 metri, riportata sulla tabella di legno è errata. Si segue il sentiero 178 per Foce Cardeto; di fronte, in direzione Est, si nota il Monte Pisanino con l’evidente cresta che porta sulla Bagola Bianca e che si trascura.

Si prende la direzione Sud lasciando a destra un campeggio e una fontana con ottima acqua, più avanti si passa accanto ad una casa privata che rimane a destra e una baita a sinistra. Il bosco si fa molto fitto e vetusto, si inizia a salire a serpentina superando ogni tanto dei lastroni di calcare. Si prosegue in direzione Sud-Est tra bosco e radure (1450 m) e si giunge sotto il Pizzo Altare dove ci sono enormi massi. Si serpeggia tra le rocce fuori dal bosco (1500 m), si passa tra la parete di roccia e paleo del versante occidentale del Pizzo Altare (che si ha a sinistra) e il bosco (che si mantiene a destra), infine su sentiero coperto dall’erba alta ma molto evidente e largo si giunge alla Foce di Cardeto dove c’è un incrocio di sentieri, 178-179 (1644 m, 2.15 ore).

Si prosegue in direzione Est su sentiero che va quasi in piano con i segnavia 178 e 179 che, in questo tratto, coincidono. Si passa sull’erba alta dove la traccia è sempre ben visibile, si attraversano alcune macchie di bosco e a destra ai piedi di una parete troviamo la Buca della Neve (1595 m), una grande grotta a forma di inghiottitoio dove, fino a pochi anni fa, era presente la neve anche d’estate.

Si continua in discesa su una traccia protetta da paleo e, dopo poche decine di metri, si giunge ad una seconda biforcazione, il sentiero 178-179 prosegue a destra, a sinistra su una roccia nascosta dall’erba alta c’è la scritta in vernice blu “ Monte Pisanino e freccia” che indica la direzione da prendere (Nord).

Si scende su un costone roccioso, il sentiero è sempre segnato molto bene con bandierine di vernice blu e con un’altra grande scritta “Monte Pisanino e freccia”. Il percorso da fare (evidente da vicino) in lontananza si può solo intuire, non si vede il Canale delle Rose perché nascosto dal Pizzo Maggiore. Si aggirano gli Zucchi di Cardeto dal versante Est; passato il Pizzo Altare si giunge presso la massima depressione (1521 m, 0.30 ore), pochi metri prima di oltrepassare il canale del Rio Rondegno.

In salita, seguendo sempre i segni blu, si inizia a fare il traverso del Pizzo di Mezzo (c’è sempre possibilità di fermarsi e respirare), i passaggi non sono proprio obbligati, si può deviare dalla linea blu di qualche metro e scegliersi la via che si ritiene migliore. Sempre avanti si sale più ripidamente (con meno esposizione) verso l’evidente cresta Est del Pizzo Maggiore che si raggiunge e oltrepassa seguendo un esile traccia dove c’è posto per i piedi e ci sono appigli. Più avanti il sentiero si fa leggermente più largo.

Aggirato il costone si inizia a vedere l’ultima parte del percorso, ancora traversi lungo il versante Nord-Est del Pizzo Maggiore dove bisogna utilizzare le mani per fare sicura e in alto si nota (finalmente) il Canale delle Rose che bisogna risalire e che si trova leggermente a sinistra della linea di displuvio, versante occidentale. Superata la parete Est del Pizzo Maggiore si giunge alla Foce Altare (1704 m, 0.45 ore).

Passati nel versante opposto (Ovest) si raggiunge rapidamente un’altra forchetta (1730 m) e si inizia ad entrare (traverso a sinistra e poi destra) nel Canale delle Rose che si risale tutto grazie ad un buon sentiero che serpeggia in ripida salita. Alcune placche di roccia si superano con passi di I e II. Terminato il Canale delle Rose c’è da fare un’ultima spettacolare cavalcata di cresta aerea ma facile fino a raggiungere l’edicola sacra con la statua della Madonna, il punto trigonometrico e una placca di metallo avvitata nella roccia con scritto il nome del monte e la quota (1946 m, 1 ora, su IGM la quota è 1947 m).

Al ritorno si segue la stessa via (4 ore)

000a - mappa Monte Pisanino dal Rifugio Val Serenaia

mappa

000b - grafico Monte Pisanino dal Rifugio Val Serenaia

grafico altimetrico

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001 - cartello escursionistico nel parcheggio Val Serenaia

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002 - cartello con indicato il sentiero che bisogna seguire (segnavia 178)

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002a - i componenti dell’escursione: in primo piano Massimiliano Carnali, da sinistra a destra Giuseppe Albrizio,

Marco Mampieri, Alba Pacifici, Danilo Giancani, Renato Esposto, Daniela Pomponi, Cinzia Nardi Lorenzi

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003 - il Pisanino e la cresta della Bagola Bianca

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004 - tra bosco e paleo

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005 - uno sguardo verso il Pizzo D’Uccello

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006 - uno sguardo alla parete degli Zucchi di Cardeto, in fondo il Pisanino

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007 - incrocio con l’itinerario 179

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008 - l’ultima rampa erbosa per raggiungere la Foce di Cardeto

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009 - bivio con il sentiero per il Pisanino, a sinistra della foto c’è la Buca della Neve

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010 - la Buca della Neve (trovata senza neve)

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011 - inizio della discesa per aggirare gli Zucchi di Cardeto

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012 - altra scritta in blu “Pisanino”

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013 - inizia il traverso

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014 - traverso

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015 - ultima parte del traverso, si inizia a vedere il Pisanino e il Canale delle Rose

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016 - il traverso e il Monte Cavallo

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017 - traverso

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018 - sosta sul traverso e posa per foto

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019 - traverso con numerosi appigli

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020 - traverso prima della Foce Altare

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021 - alla fine del traverso

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022 - in vista della Foce Altare

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023 - Foce Altare quota 1704 m

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024 - Le cave Orto di Donna

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025 - Foce Altare, quota 1730 m, inizia l’ultimo traverso per risalire il Canale delle Rose

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026 - Canale delle rose

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027 - dal Canale delle Rose: Zucchi di Cardeto, Monte Cavallo, Cava della Focolaccia e Monte Tambura

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028 - in salita nel Canale delle Rose

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029 - nel Canale delle Rose

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030 - all’uscita dal Canale delle Rose, Lago di Gramolazzo

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031 - un bel fiore sulla cresta del Pisanino. Vista del Lago di Gramolazzo e il borgo di Gorfigliano

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032 - una targa su roccia, inizio cresta finale per la cima del Pisanino

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033 - una foto di gruppo sulla cresta del Monte Pisanino (Gruppo Zaininspalla, ZIS)

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034 - il caschetto l’avevo nello zaino, prima degli ultimi traversi degli Zucchi di Cardeto l’ho indossato. Consiglio di

indossarlo dalla Foce di Cardeto e non agli ultimi traversi

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035 - l’edicola sacra con la Madonna

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036 - il punto trigonometrico

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037 - la scritta in metallo

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038 - sulla vetta del Pisanino

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039 - con Massimiliano Carnali

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040 - il Pizzo D’Uccello tra la nebbia

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041 - il Pizzo D’Uccello libero dalla nebbia

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042 - il ritorno

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043 - il versante occidentale degli Zucchi di Cardeto

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044 - manca ancora “un pochino” per il parcheggio