Appennino oltre i 2000 metri

Monte Cornacchia; da Pescosolido per Colle Rotondo ed il Valico delle Scalelle

Monte Cornacchia

da Pescosolido per Colle Rotondo ed il Valico delle Scalelle

tempi di percorrenza:

tempo di salita 3,45 ore - ascesa 1350 m - Km 9

tempo di ritorno per la stessa via 2,50 ore - ascesa 50 m - Km 9

tempo totale dell’escursione 8 ore - ascesa 1400 m - Km 18 - Traccia GPX

Note:

Ottimo panorama su Sora, sull’altopiano carsico ad Est del Monte Cornacchia, chiamato Campo di Grano e su gran parte dei monti del Parco Nazionale Abruzzo, Lazio, Molise.

fare riferimento alla cartina:

CARTA TURISTICA DEL PARCO NAZIONALE D’ABRUZZO - Itinerari turistico-naturalistici - scala 1:50.000

Percorso segnato molto male, ci sono vecchi segni rossi (sbiaditi) e segni bianco-rosso che aiutano solo a fare confusione (soprattutto all’inizio dell’escursione) perchè posizionati di rado e messi nei punti meno strategici.

altre escursioni:

Monte Cornacchia dalla Madonna della Lanna per il Rifugio Coppo dell'Orso

Percorso auto:

Da Sora (provincia di Frosinone) si percorre la Strada Provinciale n. 95 direzione Pescosolido (il paese si può raggiungere anche da Campoli Appennino).

All’ingresso dell’abitato si percorre Via Corso Umberto I; ad un bivio si va a destra in salita passando accanto alla chiesa di San Rocco e si continua a salire su Via Piacenza e poi Via Colle fino ad uscire a monte del paese.

Si trascura una larga strada asfaltata che curva a destra e si continua dritti per uno stradino sempre asfaltato; a sinistra c’è un sostegno di legno con una cartina dei sentieri del Parco che partono da Pescosolido.

Si passa nei pressi di una vecchia cava di breccia, poi vicino ad un’edicola sacra, statua di Padre Pio, e si raggiunge un piccolo pianoro oltre il quale la via diventa sterrata; qui si parcheggia, quota 710 m.  

Descrizione:

A piedi giunti alla fine dell'asfalto si incontra un bivio. Si va a sinistra (Nord-Ovest) su uno stradino molto ripido, breccioso ed in alcuni punti cementato.

Alla prima biforcazione si trascura lo stradino di sinistra, alla seconda ancora lo stradino di sinistra, alla terza si va a sinistra su una via sempre sconnessa ma con meno pendenza (quota 840 m circa).

Si giunge cosi ad una quarta biforcazione, la strada di destra ha un cancello aperto con un cartello spezzato dove c’è scritto “vietato l’accesso - proprietà privata”; si trascura la strada di sinistra e si oltrepassa il cancello arrivando ad un secondo sbarramento con cancello aperto, appena superato c'è un'altra biforcazione. Si continua dritti trascurando la strada di destra, infine si arriva su una radura pratosa dove, in fondo, c’è un grosso stazzo (Casale Baldassarre su IGM, quota 870 m); davanti al cancello d’ingresso di questo la carrozzabile termina.

Per proseguire ci sono due possibilità, la prima è attraversare lo stazzo; se c’è il pastore si chiede il permesso altrimenti si entra nel recinto (controllando che non ci siano i cani pastori o se ci sono che stiano buoni) e si esce da un altro cancello che si trova a monte.

La seconda possibilità è aggirare lo stazzo dal lato sinistro seguendo il sentiero originale che ultimamente è stato liberato dalla fastidiosa vegetazione (Dicembre 2016), bisogna aprire e richiudere un cancello rudimentale che si trova a sinistra del prato e non è visibile dalla sterrata. Come riferimento per terra si notano tre massi, uno è segnato da un grosso punto rosso di vernice, bisogna dirigersi verso queste grosse pietre (vedi foto da 001 a 007 al seguente link).

Aggirato il casale si continua a salire nel bosco cercando di seguire la traccia principale e i segni bianco-rosso qui più visibili. Vi sono numerose piste create dalle capre e pecore che vi pascolano. Passata l’ampia sella Est dell’evidente Colle Rotondo il bosco si fa più rado e la mulattiera piega progressivamente in direzione Nord-Est passando sulla sinistra orografica del fosso Gola Tesa che scende dalla Brecciosa.

Più in alto, quota 1370 m, la via inizia a piegare a sinistra, Nord, traversa il fosso, passa sotto la Selva d’Orso e riprende la direzione Nord-Ovest passando tra alberi isolati. Si sale lungamente a mezza costa con ottimi panorami sulla città di Sora e il Pizzo Deta.

Superato un costone secondario si giunge sull’ampio valico delle Scalelle (1773 m - 2,40 ore). Bel panorama sul vasto altopiano carsico” i Pozzi su IGM”  e chiamato dai locali Campo di Grano, compreso tra il Monte Cornacchia, i Tre Confini, Balzo di Ciotto, la Brecciosa e il Macerone.

Sempre in direzione Nord-Ovest, per l’ampia cresta, leggermente a saliscendi, si raggiunge la grossa Croce (che guarda la città di Sora) dell’anticima Sud del Cornacchia, 1893 m. Superando ancora 110 m di dislivello si sale sulla vetta del Monte Cornacchia dove c’è un grosso segnale trigonometrico metallico a forma di triangolo (quota 2003 m - 3,45 ore - ascesa 1350 m)

Il ritorno si fa per la stessa via impiegando 2,50 ore

cartina 1-3

cartina 1-3 Monte Cornacchia da Pescosolido

cartina 2-3 particolare

cartina 2-3 Monte Cornacchia da Pescosolido

cartina 3-3 particolare

cartina 3-3 Monte Cornacchia da Pescosolido

001 -  la Chiesa di San Rocco, Pescosolido (Frosinone)

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002 - Via Colle, Pescosolido

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003 - cartello escursionistico a monte del paese di Pescosolido

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004 - edicola sacra con Padre Pio

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005 - pianoro a monte del paese di Pescosolido dove si parcheggia, a sinistra inizio

del sentiero Q8 (non c’è scritto)

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006 - ripida strada sterrata a tratti cementata

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007 - primo bivio si continua dritti (destra)

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008 - secondo bivio si continua sempre dritti (destra)

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009 - terzo bivio si va a sinistra

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010 - quarto bivio e primo cancello da superare

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011 - quinto bivio, dopo superato il cancello si va a sinistra

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012 - lo stazzo del Casale Baldassarre da superare

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013 - il cancello superiore dello stazzo, se chiuso aprire e richiudere

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014 - il sentiero da percorrere, ci sono numerose tracce fatte dalle capre e dalle pecore al pascolo

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015 - un cumulo di pietre con una Croce e la montagna da risalire

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016 - i ruderi di un vecchio casale

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017 - il fosso Gola Tesa che scende dalla Brecciosa

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018 - attraversamento del fosso

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019 - in alto la Selva d’Orso

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020 - i Monti Ernici con il Pizzo Deta

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021 - una pineta con alberi isolati

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022 - in fondo il Pizzo Deta

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023 - il sentiero sale lungamente a mezza costa lungo la dorsale della Brecciosa e il Macerone

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024 - la Val Roveto e i Monti Ernici

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025 - la Val Roveto, i Monti Ernici con il Pizzo Deta e i Monti Cantari con il Viglio

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026 - il Passo delle Scalelle e il Monte Cornacchia

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027 - particolare del Passo delle Scalelle, quota 1773 m

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028 - dal Passo delle Scalelle vista del Monte Cornacchia

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029 - il pianoro carsico delimitato a Sud dal Macerone, la Brecciosa e Punta Cardicola

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030 - incontro con due escursionisti di Caserta, Antonio Sforza alla mia sinistra e Antonio Russo

alla mia destra

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031 - ultimi 110 m di dislivello per salire sul Monte Cornacchia

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032 - l’altopiano carsico “i Pozzi” racchiuso tra il Monte Cornacchia, il Macerone, la Brecciosa,

Punta Cardicola, Balzo di Ciotto e i Tre Confini

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033 - la Croce dell’anticima Sud del Monte Cornacchia

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034 - particolare delle targhe sulla Croce

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035 - anticima sud del Monte Cornacchia, quota 1893 m

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036 - in vista del Monte Cornacchia 2003 m

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037 - da sinistra: Mirko Pastore, Giuseppe Albrizio, Italo Mannucci, Emanuela Araco, Carlo Baldinacci e 

Raffaella Araco

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038 - sul Monte Cornacchia 2003 m

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039 - sul Monte Cornacchia

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040 - sul Monte Cornacchia

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