Altare dello Stincone
dalla Fonte di Nunzio per la Fonte dell'Orso e la Forchetta di Majella
Introduzione:
Chi sale sul Monte Amaro dal versante Sud (passando sul pianoro a Sud della Grotta Canosa) a quota 2554 m incontra una piccola tabella metallica con su scritto “Altare dello Stincone”, poco più avanti si giunge a un quadrivio di sentieri (n° 1, 8B var, 10C), la località è chiamata, erroneamente, Altare dello Stincone.
In realtà l’Altare dello Stincone è la quota di 2413 m che si trova ai piedi dell’ampio anfiteatro della Valle di Taranta (vedi articolo uscito sulla Rivista del Club Alpino Italiano, Settembre-Ottobre 1995, pagina 54, scritto da Tonino Picone).
Cartina di riferimento “CARTA DEI SENTIERI - GRUPPO DELLA MAJELLA - CLUB ALPINO ITALIANO - Sezione di Chieti - scala 1:25.000” Attenzione; molti sentieri segnati non corrispondono a quelli reali sul campo
Percorso auto:
Dall’Autostrada A24 Roma-L’Aquila-Teramo e poi A25 per Pescara (Strada dei Parchi) si esce al casello Pratola Peligna-Sulmona.
Si imbocca la SS 17 che aggira i due paesi tenendoli a destra, a un bivio si gira a sinistra per i paesi di Pacentro-Cansano-Campo di Giove, al successivo bivio si prende la deviazione a sinistra per Pacentro e, usciti dall’abitato, si raggiunge la strada che collega i paesi di Santa Eufemia a Majella - Roccacaramanico - Campo di Giove.
Al bivio di quota 1227 m si va a destra per Campo di Giove; percorsi poco più di 1 Km si giunge presso un curvone, quota 1249 m (località Fonte di Nunzio), dove a sinistra (Est) parte il sentiero n° 13, ci sono cartelli escursionistici e una sterrata chiusa al traffico da una catena, qui si parcheggia.
Descrizione:
Si inizia a percorrere la sterrata che si lascia dopo poco più di 500 metri per prendere a sinistra un sentiero molto ben segnato (da notare che il CAI di Sulmona ha fatto un ottimo lavoro segnando in maniera perfetta questa via).
Si sale ripidamente a zigzag nel bosco su fondo comodo, più in alto si incrocia la sterrata abbandonata in precedenza e la si lascia nuovamente guadagnando quota, infine ci si immette ancora sulla sterrata che però finisce poco più avanti.
Si sale sempre ripidamente e a svolte nel bosco fino a uscirne presso la caratteristica Fonte dell’Orso, quota 1706 m (esce un filetto d’acqua che va a finire in due vasche messe in cascata e scavate in tronchi di legno) Km 2,2 - ascesa 450 m - tempo salita 1,10 ore.
Con una lunga diagonale si raggiunge lo Stazzo 1836 m, c’è rimasto la base dei muri perimetrali e tutto in torno un verde intenso rispetto al prato circostante.
Il sentiero passa a monte del rudere al contrario di com’è disegnato sulla cartina (dove passa a valle), pochi metri più avanti c’è la deviazione per Fonte Romana (sentiero 13A).
Si continua ancora sul sentiero n° 13 per 1 Km fino a un secondo bivio oltre il quale prosegue per Campo di Giove, lo si abbandona per prendere a sinistra quello numerato 1E che sale a mezza costa il Fondo di Majella, poi a ripide svolte su pietraio si raggiunge la Forchetta di Majella 2390 m. Ottimo il panorama sulla Piana di Sulmona, Pacentro, il Gruppo del Monte Morrone e una parte dei monti del PNALM. Dalla partenza Km percorsi 5 - ascesa 1060 m - tempo di salita 3 ore.
Ora si costeggia il Fondo di Femmina Morta in leggerissima discesa, tenendolo a destra, e si entra nella Valle di Femmina Morta a quota 2380 m (qui termina il sentiero 1E e si continua sul sentiero n° 1 proveniente da Guado di Coccia-Campo di Giove).
Si percorre la lunga e luminosa valle, ormai stiamo in un ambiente lunare, desertico, circondati da immensi pietrai e sfasciumi. Il sentiero segue il fondo della valle, poi risale il costone Nord del Monte Macellaro fino a giungere presso la tabella citata in precedenza (1.15 ore dalla Forchetta - quota 2554 m - ascesa circa 100 m), ottimo il panorama sul Monte Amaro che abbiamo di fronte.
Si lascia la via segnata e si scende in direzione Sud-Est nell’ampio anfiteatro della Valle di Taranta percorrendola fin dove inizia a restringersi e continua a scendere tra impressionanti pareti verticali. Qui, dove inizia la parte più stretta della valle, sul versante sinistro della stessa e ai piedi dell’ampio anfiteatro, c’è a “guardia” l’Altare dello Stincone, quota 2413 m, evidenziato da un alto ometto di pietre. (45 minuti dalla tabella).
Al ritorno, in salita fino al pianoro si impiega 1 ora con un ascesa di circa 170 metri, dal pianoro all’auto 2,30 ore, ascesa totale 1330 m.
001 - la base di partenza per la salita all’Altare dello Stincone, in alto si vede a
sinistra la Cima Fondo di Majella, a destra la Tavola Rotonda e al centro la Forchetta di Majella
002 - in primo piano il Monte Morrone, dietro a sinistra il Gruppo Velino-Sirente
003 - …….si sale sempre ripidamente e a svolte nel bosco fino a uscirne presso la caratteristica Fonte
dell’Orso, quota 1706 m (esce un filetto d’acqua che va a finire in due vasche messe in cascata e scavate
in tronchi di legno)…….
004 - salendo verso la Forchetta di Majella, vista del Gruppo Velino-Sirente, Monte Morrone e, a destra,
Gruppo del Gran Sasso
005 - salendo dalla Fonte dell’Orso verso la Forchetta di Majella, sulla destra la Tavola Rotonda
006 – località lo Stazzo 1836 m
007 - il Fondo di Majella e la Forchetta di Majella visti dalla località lo Stazzo
008 - la tabella metallica che indica il Fondo di Majella 1750 m
009 - in salita verso la Forchetta di Majella 2390 m
010 - Campo di Giove e i Monti del PNALM (Parco Nazionale Abruzzo Lazio e Molise)
011 - dalla Fonte dell’Orso alla Forchetta di Majella
012 - dalla Fonte dell’Orso alla Forchetta di Majella
013 - in salita verso la Forchetta di Majella 2390 m
014 - in salita verso la Forchetta di Majella 2390 m
015 - in salita verso la Forchetta di Majella 2390 m, in fondo il Gran Sasso
016 - Forchetta di Majella 2390 m e, in fodo, Monte Macellaro 2646 m
017 – Forchetta di Majella 2390 m, Monte Macellaro 2646 m e, a destra, Fondo di Femmina Morta 2380 m
018 - Fondo di Femmina Morta 2380 m
019 - la Forchetta di Majella vista dal Fondo di Femmina Morta
020 - …….si percorre la lunga e luminosa valle, ormai stiamo in un ambiente lunare, desertico, circondati
da immensi pietrai e sfasciumi…….
021 - la Valle di Femmina Morta
022 - presenza di neve nella Valle di Femmina Morta
023 - il Fondo di Femmina Morta e i Monti della Tavola Rotonda
024 - presenza di neve nella Valle di Femmina Morta
025 - risalendo la Valle di Femmina Morta
026 - risalendo la Valle di Femmina Morta
027 - risalendo la Valle di Femmina Morta
028 – risalendo la Valle di Femmina Morta, in fondo, il Monte Amaro 2793 m
029 - …….il sentiero segue il fondo della valle, poi risale il costone Nord del Monte Macellaro
fino a giungere presso la tabella citata in precedenza…….
030 - la Valle di Femmina Morta e il Monte Amaro
031 - la Valle di Femmina Morta e il Monte Amaro
032 - località il Laghetto, Valle di Femmina Morta
033 - la tabella che erroneamente indica l'Altare dello Stincone
034 - Ubaldo e Giuseppe, il primo prosegue per il Monte Amaro, noi proseguiamo per
l'Altare dello Stincone …….
035 - Ubaldo e Teresa, Ubaldo ha percorso la Valle di Femmina Morta insieme a noi
036 - l'anfiteatro della Valle di Taranta con l'Altare dello Stincone
037 - l'anfiteatro della Valle di Taranta con l'Altare dello Stincone
038 - …….si lascia la via segnata e si scende in direzione Sud-Est nell’ampio anfiteatro
della Valle di Taranta percorrendola fin dove inizia a restringersi e continua a scendere
tra impressionanti pareti verticali…….
039 - la discesa nella Valle di Taranta
040 - la discesa nella Valle di Taranta
041 - la discesa nella Valle di Taranta
042 - la discesa nella Valle di Taranta
043 - la discesa nella Valle di Taranta
044 - la discesa nella Valle di Taranta
045 - una sosta nell’anfiteatro della Valle di Taranta
046 - …….si scende in direzione Sud-Est nell’ampio anfiteatro della Valle di Taranta percorrendola
fin dove inizia a restringersi e continua a scendere tra impressionanti pareti verticali…….
047 - l'Altare dello Stincone 2413 m e la Valle di Taranta
048 - Teresa sull'Altare dello Stincone 2413 m, in fondo il Monte Amaro
049 - Giuseppe sull'Altare dello Stincone 2413 m, in fondo il Monte Amaro