Appennino oltre i 2000 metri

Monte Blockhaus, Monte Cavallo, Monte Focalone, Cima Pomilio, Monte San Angelo, Monte Rotondo; dal Rifugio Bruno Pomilio, Majelletta

 Monte Blockhaus, Monte Cavallo, Monte Focalone,

Cima Pomilio, Monte Sant'Angelo, Monte Rotondo

dal Rifugio Bruno Pomilio, Majelletta

Introduzione:

Cartina di riferimento “CARTA DEI SENTIERI - GRUPPO DELLA MAJELLA­ - CLUB ALPINO ITALIANO - Sezione di Chieti - scala 1:25.000” Attenzione; molti sentieri segnati non corrispondono a quelli reali sul campo.

Nota 1: escursione fatta il 18 Luglio 2007 - Traccia GPX

tempo totale dell'escursione: 8,15 ore - ascesa 1400 m circa - Km 23

altri percorsi:

Monte Pescofalcone-Cima i Tre Portoni-Cima Pomilio-Monte Sant'Angelo-Monte Rotondo: dalla Rava del Ferro

Nota2:

La base di partenza è il Rifugio Bruno Pomilio 1895 m, posto alla fine della strada che porta alla zona sciistica della Majelletta.

L'accesso al Rifugio non è difficile in quanto la località è una stazione di sport invernali molto nota.

Dall’autostrada A25 Torano-Chieti-Pescara si esce al casello Alanno-Scafa e si seguono le indicazioni per Lettomanoppello e poi per il Passo Lanciano; dal valico si prende a destra per il Blockhaus e la Majelletta e si giunge presso il Rifugio Bruno Pomilio dove si parcheggia.

La prima cima che si tocca ha uno strano nome; il Blockhaus.

Qualche secolo fa le vie di comunicazione più brevi tra i vari paesi che si trovano ai piedi della Majella erano le mulattiere che scavalcavano la montagna ma queste erano anche dominio dei ladri, banditi e briganti, persone che scontenti dello stato sociale in cui versavano nel Regno di Napoli, (miseria, povertà estrema, ingiustizie) dopo aver commesso gravi reati si rifugiavano su queste impervie montagne  opponendosi in questo modo ai governanti locali e ai reali.

I Borboni per proteggere i viandanti dalle scorrerie dei ladri costruirono il fortino sul Blockhaus che poi, dopo l’unità d’Italia venne utilizzato da mercenari austriaci (ecco perché questo strano nome) al servizio della casa sabauda per combattere il brigantaggio.

Nota 3: dal Rifugio Bruno Pomilio, fino a poco tempo fa si poteva continuare in auto e raggiungere il piazzale del Blockhaus 2070 m (circa), dove c’è un altare votivo dedicato alla Madonna, ma con l’istituzione del Parco Nazionale della Majella è stato deciso di chiudere al traffico l’ultimo tratto della strada complicando, e non poco, la passeggiata all’escursionista che vuole salire le vette più alte della Majella.

Ora, al già lungo percorso per scalare le cime più alte, bisogna aggiungere, tra andata e ritorno, altre 2 ore con 200 metri di dislivello e una distanza di 6 Km.

Di solito, chi è diretto sul Monte Amaro, dal piazzale del Blockhaus non tocca la vetta dove c’era il fortino (oggi ne restano solo le fondamenta), ma aggira la montagna dal versante Est utilizzando un evidente sentiero tra i pini mughi. Attualmente (estate 2011) questa via è diventata molto scomoda ed è stata sostituita da una mulattiera che aggira la  montagna dal versante Ovest lasciando l’altare votivo a sinistra; il sentiero è ben segnato con vernice bianco-rossa e lettera P

Descrizione:

Arrivati in auto presso il Rifugio Bruno Pomilio, quota 1895 m, si parcheggia sull’ampio spiazzo o ai lati della strada. A piedi si percorrere la carrozzabile chiusa al traffico fino a giungere nel piazzale del Blockhaus (alla partenza, lato Sud del Rifugio, si può tagliare un tornante su un evidente traccia in direzione Sud-Ovest ma, concretamente in salita non si ha nessun vantaggio), ottimo il panorama su gran parte del Gruppo e sugli incassati e selvaggi valloni sottostanti. Si passa a destra dell'altare votivo e si salgono gli ultimi 70 metri di dislivello in direzione Sud-Ovest (vedi Nota 4), su tracce di sentiero tra i pini mughi, fino a giungere sull’ampia cima del Monte Blockhaus 2142 m dove ci sono le fondamenta del fortino. Tempo di salita 1,30 ore, ascesa 250 m.

Nota 4: per salire sul Monte Blockhaus senza districarsi più di tanto tra i pini mughi, una volta giunti nel piazzale (2070 m circa), si segue il sentiero segnato P che aggira lo stesso monte in senso antiorario e che è diretto sul Monte Amaro (come sopra detto). Appena superate alcune tabelle escursionistiche (tra cui una della Forestale) inizia il sentiero che subito si biforca; quello di destra scende leggermente, seguire quello che va dritto e in piano, dopo circa 300 metri si giunge ad un quadrivio. Prendere la via di sinistra (Sud-Est) che sale ripida e segnata con paletti di legno fino sulla vetta.

Un'altra alternativa è la seguente: appena superate le tabelle escursionistiche si trascura l'evidente sentiero (P) e si cerca a sinistra un passaggio tra i pini mughi, si trova un tunnel aperto nella vegetazione che si segue senza possibilità d'errore; a quota 2130 metri la mulattiera costeggia a sinistra una piccola dolina, abbandonando momentaneamente la traccia e andando a sinistra ci si avvicina, sempre tra i pini mughi, sul ciglio della rocciosa cresta dove, poco più in alto a destra, si trova la croce visibile dal piazzale del Blockhaus. Ritornati presso la piccola dolina si riprende la via principale e si raggiunge il pianoro sommitale dove ci sono le fondamenta del fortino.  

Dal fortino si scende dall’altra parte (Sud), districandosi tra i pini mughi (vedi foto 008j), fino al punto dove il tracciato si ricongiunge con i due che aggirano il Blockhaus sia da Est (come detto sopra non più utilizzato) che da Ovest. Si prosegue sempre nella stessa direzione mantenendosi leggermente ad Est rispetto al crinale con spettacolari vedute dei valloni sottostanti (Vallone delle Tre Grotte e Selvaromana a Est, Vallone dell’Orfento a Ovest), si trascura il sentiero che in direzione Est scende nel Vallone delle Tre Grotte e abbandonata, per il momento, la via principale che scende a sinistra della cresta, si continua sul filo di questa fino a giungere sul Monte Cavallo 2171 m (dal fortino del Blockhaus: 0,30 - ascesa 100 m).

Lungo la cresta Sud del Monte Cavallo, su lastroni di roccia calcarea, ci sono interessanti iscrizioni lasciate da briganti, pastori, viandanti e negli ultimi anni anche da qualche fantasioso escursionista, la zona è conosciuta come la “Tavola dei Briganti”. Una di queste iscrizioni recita: ”NEL 1824 NACQUE VITTORIO EMANUELE. PRIMA DEL 1860 ERA IL REGNO DEI FIORI, OGGI E’ IL REGNO DELLA MISERIA”. Un’altra: ”PASQUALO FRETA 1869 D.R. LI”.

Per raggiungere la Tavola dei Briganti dal Monte Cavallo si ritorna indietro fino a riprendere il sentiero principale, si scende più nettamente sempre in direzione Sud tra alti pini mughi e si deve fare attenzione a una deviazione sulla destra (di solito segnata da freccia di legno o da un omino di pietre) che in pochi minuti porta presso i lastroni. Ritornati sulla via principale in breve si giunge alla Sella Acquaviva 2100 m (dal Monte Cavallo: 15 minuti senza considerare la visita alle interessanti iscrizioni).

Sulla Sella si trova un'ottima fonte; di solito un filetto d’acqua c’è sempre, fondamentale per l’escursionista che, essendo in ferie al mare sulla riviera adriatica tra Pescara-Chieti-Ortona, decide di passare un giorno diverso, nelle giornate estive assolate e di caldo afoso, affrontando la lunga e dura salita, su enormi sfasciumi pietrosi, a tratti a saliscendi, per il Monte Amaro (nonostante la quota elevata la calura si fa sentire). La fonte, senza nome su IGM, è alimentata da una sorgente, non visibile dalla Sella Acquaviva, che si trova in uno stretto vallone a 20 minuti di cammino in direzione Sud-Est.

Dopo una sosta si riparte lasciando a sinistra il poco visibile e mal segnato sentiero basso per la Cima delle Murelle e la traccia che porta alla sorgente. Si sale in direzione Sud seguendo il crinale sempre tra alti mughi e ghiaie; superati circa 150 metri di dislivello si è ad un bivio, si trascura il sentiero segnato che va a sinistra, (traversa un’ampia conca rocciosa e sbuca sul crinale Nord-Est del Monte Focalone, pochi metri al di là, non visibile, versante Est, c’è il bivacco Fusco 2455 m) e si sale direttamente in direzione Sud lungo la dorsale Nord del Monte Focalone, molto panoramica, su tracce di sentiero ripido, tra ghiaie e roccette, fino a raggiungere la vetta del Monte Focalone 2676 m (dalla Sella Acquaviva: 1,30 ore - ascesa 576 m).

Alcune guide escursionistiche sconsigliano di fare in salita l’ultimo tratto descritto, consigliando di passare dal crinale Nord-Est del Monte Focalone e facendo capire così che questo tratto è meglio affrontarlo in discesa. Secondo me, invece, all’andata conviene fare la “direttissima” Nord del Focalone approfittando della freschezza fisica e mentale dell’individuo e delle articolazioni delle gambe (ancora non affaticate) che rispondono in maniera perfetta.

Al ritorno quando la stanchezza si fa sentire, fare una discesa ripida su terreno infido è veramente pericoloso, soprattutto se si è poco allenati, conviene scendere comodamente verso il Bivacco Fusco (ben visibile dall’alto) e poi puntare, sempre per comodo sentiero, alla Sella Acquaviva.

Il Monte Focalone è anche un punto di incrocio di sentieri, a sinistra (Est) si va verso il Monte Acquaviva e la Cima delle Murelle, andiamo dritti, Sud-Ovest e fatti pochi metri davanti a noi si presenta un grande spettacolo lunare, il Primo Portone, Secondo Portone, Terzo Portone, Cima Pomilio, Monte San Angelo, Monte Rotondo, Pesco Falcone, Rifugio Manzini e il puntino rosso del Bivacco Pelino in cima al Monte Amaro. Si scende a toccare la massima depressione del Primo Portone, quota 2568 m, che separa la Valle dell’Orfento a Nord-Ovest dalla Valle delle Mandrelle a Sud-Est e si risale dall'altra parte fino sulla Cima Pomilio, quota 2656 m (dal Monte Focalone: 0,20 ore - ascesa 80 m).

Sulla massima depressione del primo portone su una piccola lastra di pietra, c’è la testimonianza della presenza dei pastori con le loro greggi sui pascoli d’altura della Majella, in questi ultimi decenni non ci sono più. L’incisione recita: ”GIOVANNI VENDITTI DI CAPRACOTTA PASTORE P….DI RAFAJELE SONO STATO 1893 SINO AL 1899”, vedi foto 023a.

Senza perdere quota ora si va in direzione Sud puntando alla rocciosa cima del Monte San Angelo, si passa su tracce di sentiero a sinistra e a destra del filo di cresta fino a raggiungere il piccolo cono terminale. Aggirandolo a destra (Sud) si trova una traccia di sentiero che porta direttamente sulla vetta 2669 m, da dove si ha una buona visuale sulla Valle Cannella, il Rifugio Manzini e il Monte Amaro (dalla Cima Pomilio: 0,20 ore - ascesa 50 m).

Da Monte San Angelo si scende direttamente verso Nord-Ovest puntando alla massima depressione del Secondo Portone, quota 2566 m, e da qui si sale in direzione Nord superando incredibili sfasciumi fin sulla vetta del Monte Rotondo 2658 m, ottima vista sempre sul Monte Amaro, Rifugio Manzini, Pesco Falcone e la lontanissima Majelletta da dove proveniamo (dal Monte San Angelo: 0,30 ore - ascesa 100 m).

Tempo complessivo di salita dalla Majelletta: 5 ore - ascesa 1060 m.

In discesa, ritornati sul Monte Focalone si segue il comodo sentiero della cresta Nord-Est che porta al Bivacco Fusco (immancabile curiosare presso il bivacco e dentro) e proseguire in direzione Nord-Ovest su un altro comodo sentiero segnato fino presso la fontana della Sella Acquaviva da dove con la via d’andata si ritorna all’auto. Da non sottovalutare il dislivello totale da fare in salita al ritorno che sono circa 300 metri. Tempo di discesa 3,15 ore - ascesa totale (andata  più ritorno) 1360 m - km totali 23.

cartina 1-4

cartina 1-4 Blockhaus-Rotondo

cartina 2-4

cartina 2-4 Blockhaus-Rotondo

cartina 3-4

cartina 3-4 Blockhaus-Rotondo

cartina 4-4

cartina 4-4 Blockhaus-Rotondo

001 - Rifugio Bruno Pomilio, Majelletta

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002 - base di partenza per escursioni sul Gruppo della Majella, la quota altimetrica non è

1980 m ma 1895 m

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003 - La strada che dal Rifugio porta al Blockhaus, è chiusa al traffico

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004 - Dal Rifugio le salite alle cime più alte sono lunghissime

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005 - In primo piano Cima delle Murelle, dietro il Monte Acquaviva, Monte Focalone e a destra

Monte Rotondo

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006 - da sinistra, Focalone, Cima Pomilio, Rotondo, Amaro, Pescofalcone

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007 - in fondo a sinistra il Monte Pescofalcone e, in primo piano, il Blockhaus

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008 - Il sentiero tra i Pini Mughi, dal piazzale del Blockhaus alla Sella Acquaviva

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008a - Monte Blockhaus, resti di un fortino borbonico (escursione del 18 Settembre 1993)

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008b - targa posta il 21 Ottobre 2012 su una pietra che faceva parte del basamento del fortino, 

la casualità ha voluto che le foto dal n. 008b al n. 008j sono state scattate lo stesso giorno

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008c - il Blockhaus

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008d - il Blockhaus

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008e - il Blockhaus

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008f - il Blockhaus

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008g - il Blockhaus

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008h - il Blockhaus

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008i - il Blockhaus

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008j - il Blockhaus visto da Sud, nella foto è evidenziata la via di discesa

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009 - Il Blockhaus è gia alle mie spalle

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010 - Il Monte Cavallo e la zona indicata come Tavola dei Briganti

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011 - La Tavola dei Briganti e il Monte Focalone

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012 - Scritte incise dai pastori e briganti nel 1800

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013 - Località Tavola dei Briganti

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014 - Questa incisione ha la S scritta al contrario, località Tavola dei Briganti

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015 - Incisioni dei briganti, Tavola dei Briganti

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016 - Incisioni dei briganti, località Tavola dei Briganti

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017 - Incisioni fatte dai briganti, località Tavola dei Briganti

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018 - Sella Acquaviva con l'omonima fonte 2100 m

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019 - La Sella Acquaviva e il costone Nord di Monte Focalone da risalire

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020 - Il lungo sentiero appena percorso dalla Majelletta

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021 - Vetta di Monte Focalone 2676 m

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022 - Dal Monte Focalone vista del 1° Portone, Cima Pomilio e a sinistra il Monte San Angelo

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023 - Dal Monte Focalone vista del 1° e 2° Portone, in fondo il Monte Amaro

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023a - Primo Portone, Giovanni Venditti di Capracotta, di Rafarele sono stato pastore,

dal 1893 sino al 1899.

Foto scattata il 18 Settembre 1993, nelle successive ricognizioni la pietra scolpita non l'ho

più trovata.

Vedi la descrizione "Monte Amaro dal Rifugio Bruno Pomilio per i Tre Portoni" foto 064 e 065

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024 - Dalla Cima Pomilio vista del 2° e 3° Portone, in fondo a destra Monte Pescofalcone

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025 - Monte San Angelo 2669 m, salendo dal Blockhaus

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026 - Monte San Angelo, la parte rocciosa si aggira sulla destra

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027 - Giuseppe Albrizio sul Monte San Angelo, in fondo il Monte Amaro

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028 - Il Monte Amaro visto da Monte San Angelo

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029 - Da Monte San Angelo vista di Monte Rotondo, il 3° Portone e Monte Pescofalcone

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030 - Dal 2° Portone vista del Monte Rotondo 2658 m

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031 - Dal 2° Portone uno sguardo verso la Majelletta

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032 - La vetta di Monte Rotondo completamente ricoperta da sfasciumi

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033 - Giuseppe sul Monte Rotondo, dietro il Monte Amaro

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034 - Il Rifugio Manzini 2520 m e il Bivacco Pelino sul Monte Amaro 2793 m

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035 - Il Bivacco Fusco 2455 m

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036 - Bivacco Fusco 2455 m, anfiteatro delle Murelle

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037 - L'interno del Bivacco Carlo Fusco

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