Appennino oltre i 2000 metri

Picco Pio XI; da Pietracamela

Picco Pio XI

da Pietracamela

Nota: la descrizione è relativa ad un'escursione effettuata nell'Agosto 2009, poco dopo a Sud dell'abitato di Pietracamela c'è stata una grande frana che ha cancellato la mulattiera, pertanto adesso bisogna seguire, dal parcheggio delle auto, lo stradino che scende nella Valle del Rio Arno.

Introduzione:

Anche questa montagna, (come del resto tante altre superiori ai duemila metri dell'Appennino) è rimasta sconosciuta alla gran parte degli escursionisti, è grazie alla propaganda fatta dal Club 2000 m che qualcuno ha iniziato a frequentarla.

Il sentiero, anche se riportato sulle cartine escursionistiche, in realtà, sul campo, è poco evidente, si perde in parecchi punti e se si smarrisce la traccia si è costretti a percorrere dei tratti ripidi su un terreno molto scomodo.

Lungo buona parte del percorso, bello e inconsueto è il panorama sulle montagne e sui luoghi circostanti da me sempre frequentati ma mai visti da questa angolazione: Corno Grande, Corno Piccolo, Intermesoli, Vetta Settentrionale d'Intermesoli, Prati di Tivo, Val Maone, Corvo, Mozzone.

Accesso in auto:

La base di partenza dell'escursione, Pietracamela (Teramo), si raggiunge per chi proviene da Roma percorrendo la Strada dei Parchi (autostrada A24 Roma-L'Aquila).

Usciti al casello L'Aquila Ovest si prende la Strada Statale 80 del Gran Sasso direzione Teramo, passato il Passo delle Capannelle (quota 1300 m) si scende dall'altra parte fino al bivio per Prati di Tivo-Pietracamela, percorsi 10 Km in salita si giunge al paese.

Chi non se la sente di percorrere, per tutta la sua lunghezza, la strada di montagna S.S. 80 anziché uscire a L'Aquila Ovest può continuare a percorrerre l'autostrada, oltrepassare il lungo traforo del Gran Sasso (10 Km), e uscire al casello Colledara-San Gabriele-Prati di Tivo, da qui si prosegue per Montorio al Vomano e si imbocca la S.S.80 a ritroso fino al bivio per Prati di Tivo-Pietracamela, (i tempi di percorrenza non cambiano).

Dal centro di Pietracamela si continua in auto verso Prati di Tivo, usciti dall'abitato si incontra subito un incrocio con una strada che proviene da monte (destra), si prende questa via che procede in netta salita, dopo poche centinaia di metri si restringe e diviene cementata, scende ripida per qualche decina di metri e risale sempre ripidamente fino ad uno spiazzo dove più avanti non si può andare, qui si parcheggia (località Sopratore quota 1075 m, punto abitato più alto del paese, c'è un grosso torrione di roccia usato come palestra d'arrampicata).

Descrizione:

Parcheggiata l'auto, a piedi si continua per pochi metri in piano, direzione Sud, lungo lo stradino che scende nella Valle del Rio Arno.

Ad un incrocio, poco prima che la via principale diviene sterrata e inizia a perdere quota, si imbocca a sinistra uno stradino cementato che sale in direzione Est. Fatti pochi metri lo si abbandona per prendere a destra una evidente mulattiera che si inerpica a svolte sul pendio soprastante e poi continua dritta e in piano in direzione Sud. Passa accanto ad una edicola sacra dove c'è un'ottima sorgente e più avanti si ricollega alla sterrata lasciata subito dopo l'inizio dell'escursione (vedi Nota).

Si continua su questa via fino a quota 1125 m dove sulla destra si stacca un sentiero che dobbiamo prendere, vicino c'è un'altra edicola sacra.

Si scende verso il torrente e lo si attraversa su un ponticello a quota 1160 m. Si sale ora a svolte in direzione Ovest verso la località Giunchiera per poi piegare verso Sud-Ovest fino a giungere su una radura dove, di fronte (Sud), abbiamo il boscoso Colle dell'Asino (che in realtà è la fine del costone Nord del gruppo montuoso Intermesoli-Picco Pio XI-Vetta Settentrionale d'Intermesoli-Picco dei Caprai).

Qui, a quota 1361 m, si abbandona il sentiero segnato che piega verso destra (Ovest) e si continua su una traccia non molto evidente che continua in direzione Sud aggirando il Cimale dell'Asino dal versante Occidentale (destra).

Se non si trova subito il sentiero salire verso Sud-Est nel bosco (non perdere quota verso destra), ritrovata la traccia che qui è molto marcata si procede sempre in direzione Sud e sempre in leggera salita fino a sbucare in una grossa radura (quota 1460 m) Prato Tondo dove il sentiero si perde di nuovo.

Bisogna costeggiare gli alberi di destra salendo in direzione Ovest fino a quota 1500 m dove si ritrova nel bosco la traccia che piega leggermente verso destra (Ovest, Sud-Ovest), rimane più o meno a quota costante, attraversa alcune vallette poco marcate, passa alla base di uno sperone roccioso e pietroso e infine scende in una valletta a quota 1482 m (piccolo omino di pietra).

Se si prosegue, per errore, ancora avanti nel bosco a mezza costa, nella stessa direzione, si incontra un vallone stretto e marcato, riportato molto bene sulla cartina escursionistica. Da quota 1482 m si risale la valletta in direzione Sud (il sentiero in questo tratto non è molto evidente) fino a uscire dal bosco in una radura scoscesa dominata dall'enorme sperone di rocce e ghiaie che scende dalla Vetta Settentrionale d'Intermesoli, quota 1540 m. Si piega a sinistra in direzione Sud-Est e si giunge presso una sorgente che sgorga dallo sperone, quota 1562 m, (ottima acqua per dissetarsi e riempire le borracce).

Il sentiero dalla fonte in poi ritorna ad essere evidente, sempre nella stessa direzione, rientra nel bosco a quota 1600 m per uscirne definitivamente a 1700 m.

Si sale ripidamente a svolte il pendio Nord del Picco dei Caprai 1947 m che si raggiunge dopo aver superato una morena e un'ampia valle piena di enormi massi e pietrai trasportati qui da un antico ghiacciaio.

Superato un altro gradone morenico, costituito da un pendio erboso, si tocca quota 2040 m da dove ci si affaccia sulla Conca del Sambuco col suo nevaio protetto dalla grande parete Nord-Est del Pizzo d'Intermesoli, dalla Vetta Settentrionale d'Intermesoli e dal Picco Pio XI.

Dalla morena della Conca del Sambuco si nota a sinistra un ripido costone alto circa 300 m, è questo che dobbiamo risalire per raggiungere il Picco Pio XI. Il costone è in parte pietroso e in parte erboso, senza problemi si raggiunge la cima dove si trova una piccola targa commemorativa che recita: “il 25-09-1929 questo Picco veniva chiamato Pio XI in onore del Papa alpinista. Il 25-09-2004, a 75 anni da quella data e dalla fondazione dell'Opera Salesiana Pio XI in Roma, un gruppo di salesiani e giovani ha raggiunto la cima per ricordare i due eventi e porre una targa commemorativa”.

Dislivello di salita: 1250 m, tempo di salita 4,30 ore, discesa 3,30 ore

001 - località Sopratore, (Pietracamela, Teramo), vista dal sentiero per il Picco Pio XI

001

002 - Picco Pio XI, base di partenza Pietracamela, località Sopratore 1075 m

002

003 - il Picco Pio XI,....presso la base di partenza c'è un grosso torrione di roccia....

003

004 - il Picco Pio XI,....il torrione di roccia è usato come palestra d'arrampicata.

004

005 - lungo il sentiero che porta sul Picco Pio XI

005

006 - lungo il sentiero che porta sul Picco Pio XI, nei pressi del Colle Secco

006

007 - il Colle dell'Asino viene aggirato da Ovest

007a 

008 - il Monte Corvo, la Vetta Occidentale del Monte Corvo e il Mozzone

008

009 - all'uscita dal bosco si risale il vallone tra il Picco Pio XI e l'Intermesoli

009

010 - la Valle del Rio Arno, Pietracamela e la Montagna di Campli e dei Fiori

 010

011 - uno sguardo verso i Prati di Tivo

011

012 - Prati di Tivo, lungo la cresta si nota l'Albergo diruto

012

013 - la dura salita verso il Picco dei Caprai

013

014 - enormi massi trasportati da un antico ghiacciaio

014

015 - superata la valle, piena di  massi e pietrai, si raggiunge il Picco dei Caprai

015

016 - il Picco dei Caprai 1947 m e la Vetta Settentrionale d'Intermesoli 2483 m

 016

017 - l'ampia valle, a Nord del Picco dei Caprai, appena superata

017

018 - la Conca del Sambuco con il nevaio e la parete Nord dell'Intermesoli

018

019 - la spettacolare Conca del Sambuco con il suo nevaio

019

020 - il ripido pendio da risalire per la vetta del Picco Pio XI

020

021 - bisogna superare ancora circa 300 m di dislivello

021

022 - la prima parte del pendio è pietroso, la seconda erbosa

022

023 - risalendo il ripido pendio del Picco Pio XI

023

024 - salendo sul Picco Pio XI, uno sguardo su Prati di Tivo

024

025 - la Vetta Settentrionale d'Intermesoli vista salendo sul Picco Pio XI

025

026 - il Corno Piccolo, la Sella dei Due Corni e il Corno Grande

 026

027 - Targa commemorativa sulla vetta del Picco Pio XI 2282 m

027

028 - il 25-09-1929 questo Picco veniva chiamato Pio XI in onore del Papa alpinista....

028

029 -....il 25-09-2004, a 75 anni da quella data e dalla fondazione dell'Opera....

029

030 -....Salesiana Pio XI in Roma, un gruppo di salesiani e giovani ha raggiunto....

030

031 -....la cima per ricordare i due eventi e porre una targa commemorativa.

031

032 - Claudio Carusi sulla cima del Picco Pio XI

032

033 - Giuseppe Albrizio sulla cima del Picco Pio XI

033

034 - dal Picco Pio XI uno sguardo in giù nella Val Maone

034

035 - discesa dal Picco Pio XI verso la morena della Conca del Sambuco

035

036 - una sosta dopo aver disceso la valle glaciale del Picco dei Caprai

036

037 - una sosta dopo aver disceso la valle glaciale del Picco dei Caprai

037

038 - una sosta dopo aver disceso la valle glaciale del Picco dei Caprai

038

039 - il ritorno verso Pietracamela dal Picco dei Caprai

039

040 - il ritorno verso Pietracamela dal Picco dei Caprai

040

041 - poco più avanti si incontra una sorgente senza nome su IGM quota 1562 m

041