Monte Rosato
dal Convento di San Giacomo per il Sacro Speco di San Francesco
(Poggio Bustone)
Nota 1:
Facile e panoramica escursione, la prima parte (fino al Prato di San Giacomo) è in comune alla Via Francigena di San Francesco, itinerario della fede (cammini di fede) che collega Assisi con la Tomba di Pietro a Roma.
Dal Monte Rosato ottimo panorama sulla Valle Reatina, la Sorgente e il Canale di Santa Susanna, il Lago Lungo e di Ripa Sottile, i Monti Sabini, il Lago di Piediluco, Terni e la sua piana, i Monti Martani ed il Terminillo
Nota 2:
tempo di salita 2,15 ore
tempo di discesa 1,30 ore
Km complessivi 9
Ascesa 710 m
Fare riferimento alla cartina: “GRUPPO DEI MONTI REATINI, carta escursionistica, scala 1:25000, Club Alpino Italiano, Sezione di Rieti”
Per la cartina pubblicata si ringrazia la Sezione CAI di Rieti per la concessione datami.
Percorso auto:
Arrivati a Poggio Bustone (paese della provincia di Rieti molto noto) si seguono le indicazioni per il Convento di San Giacomo dove si parcheggia nell’ampio piazzale.
Itinerario:
A piedi si segue la strada asfaltata che sale a monte del Santuario, alla partenza ci sono tabelle segnavie, il sentiero da seguire è il 421.
Subito si trascura a sinistra un viottolo che inizia con una scalinata in pietra e passamano di legno, poche decine di metri più avanti si imbocca una via gradinata senza corrimano, quota 845 m, ci sono altre tabelle escursionistiche.
Si inizia a salire a serpentina nel bosco di querce secolari e aceri campestri passando vicino a sei edicole e altri due luoghi evidenziati da tabelle che ricordano alcune vicende legate al Santo. In ordine cronologico: l’impronta del breviario, l’impronta del cappuccio, l’impronta del ginocchio, l’impronta del gomito, le impronte indecifrabili e deformi del diavolo, l’impronta del piede di San Francesco, l’impronta del piede di un angelo apparso in forma umana al Poverello, la Croce da dove San Francesco benedì la Valle Reatina.
Passata la cappella dove c’è la pietra con l’impronta del gomito di San Francesco si giunge ad un bivio, quota 990 m. Si lascia momentaneamente la via segnata a sinistra (sentiero 421) e si continua a salire a destra per il Sacro Speco.
Superate tutte le edicole si giunge alla base degli Scogli di San Francesco dove c’è la chiesetta (quota 1024 m - 0,45 ore - ascesa 200 m) che conserva la spelonca tra le rupi; qui al Poverello gli furono perdonati, dal Signore, tutti i suoi peccati.
Dopo aver visitato l’Eremo e suonato almeno per cinque rintocchi la campana si ritorna indietro fino al bivio di quota 990 m, si prende a destra e si continua a salire sul sentiero ben segnato.
Si supera un crinale roccioso, c’è una piccola grotta e una croce (punto panoramico), si attraversa una pineta e poi una faggeta e infine ci si immette sulla sterrata che a sinistra porta a Poggio Bustone, quota 1267 m, si va a destra e in pochi minuti si raggiunge la fonte del Prato di San Giacomo (Fonte del Prato Santo), 1301 m e un rifugio tenuto in pessime condizioni (1 ora dallo Speco, ascesa 300 m)
Dal prato si passa accanto al rifugio e si sale nel bosco la dorsale Sud-Est del Monte Rosato, senza via obbligata e senza sentiero, passando tra roccette affioranti fino a raggiungere il punto trigonometrico della vetta, 1510 m (0,30 - ascesa 210 m).
Per il ritorno si punta in direzione di Monte Polino e si entra nel bosco seguendo la rotta Nord-Est. Si giunge così sul prato di San Giacomo in corrispondenza del Rifugio Capo Lupo, 1326 m, anche questo tenuto in pessime condizioni. Si va a destra seguendo la sterrata che in questo tratto corrisponde al sentiero 442 e ci si ricollega al sentiero 421 percorso in salita. Da qui all’auto la discesa è per la stessa via dell’andata (1,30 ore).
001 - il percorso da fare segnato sulla cartina giallo-rosso
002 - il saluto di San Francesco agli abitanti di Poggio Bustone nella visita del 1208.
Piccola lapide che ricorda il saluto di San Francesco sul muro dell'ingresso del Convento di San Giacomo
003 - un quadro in ceramica all’ingresso del Convento di San Giacomo
004 - tabelle escursionistiche all’inizio del percorso
005 - la via gradinata e lastricata da imboccare
006 - il sentiero da percorrere è il 421 che porta a Cima d’Arme, noi che siamo diretti sul Monte Rosato
lo abbandoniamo sul Prato di San Giacomo
007 - una delle sei edicole
008 - l’impronta del ginocchio del Santo
009 - uno sguardo sulla Valle Reatina ricoperta dalla nebbia
010 - ancora altre edicole
011 - presso il Sacro Speco
012 - il Sacro Speco
013 - la campana da suonare
014 - la parte superiore del Sacro Speco dove c’è la spelonca utilizzata dal Santo
015 - una bella poesia nella chiesetta inferiore del Sacro Speco
016 - un quadro dove c’è scritto quello che San Francesco ebbe dal Signore Onnipotente, in questo luogo,
dopo lunga preghiera e penitenza
017 - l’altare inferiore con un quadro di San Francesco
018 - il crinale roccioso dove c’è una Croce, in alto la Cima d’Arme
019 - la mulattiera termina, pochi metri sopra, immettendosi sulla sterrata che a sinistra riporta a Poggio
Bustone e a destra al Prato di San Giacomo
020 - la Fonte del Prato Santo 1301 m e Cima d’Arme
021 - la Fonte e il Rifugio (Prato di San Giacomo)
022 - il rifugio del Prato di San Giacomo e Monte Rosato
023 - salendo sul Monte Rosato, vista del Prato di San Giacomo, Cima d’Arme e il Terminillo
024 - il punto trigonometrico della cima di Monte Rosato 1510 m, si vedono il Lago Lungo e di Ripa Sottile
025 - uno sguardo da Monte Rosato
026 - da Monte Rosato vista di Cima d’Arme e del Terminillo
027 - da Monte Rosato vista della Piana Reatina con il Lago Lungo, di Ripa Sottile e i Monti Sabini
028 - sul Monte Rosato…, dietro; il Lago di Piediluco, la piana di Terni e i Monti Martani
029 - il Rifugio Capo Lupo 1326 m, mantenuto in pessime condizioni
030 - altro cartello escursionistico sui Prati di San Giacomo