Monte Tarino, Santuario SS Trinità di Vallepietra
da Camporotondo (comune di Cappadocia, L’Aquila)
tempi di percorrenza:
Tempo totale del giro circa 8 ore - ascesa 1250 m - Km 28,5 - Traccia GPX
andata da Camporotondo al Monte Tarino 3,30 ore - ascesa 900 m - Km 11,5
dal Monte Tarino al Santuario SS Trinità di Vallepietra 2,15 ore - ascesa 50 m - Km 7,5
ritorno dal Santuario SS Trinità a Camporotondo 2 ore - ascesa 300 m - Km 9,5
Nota:
stupenda gita, si percorre un tratto del bellissimo Fosso Fioio a cavallo dell’antico confine tra lo Stato Pontificio e il Regno delle Due Sicilie (ora confine regionale tra Abruzzo e Lazio). Ancora ci sono i Termini (Cippi di confine) progressivi che segnavano la frontiera (noi incontreremo il numero 289, 292, 293, 294, 295, 296, 297). Dopo aver raggiunto una vetta molto panoramica (Monte Tarino) al ritorno si visita il grande Santuario Rupestre della Santissima Trinità meta di numerosi pellegrinaggi da ogni parte d’Italia. Nella Chiesa inferiore del Santuario è stato utilizzato come piede dell’altare il Cippo numero 289 un tempo posto nel Fosso Fioio. sentiero in parte segnato
Fare riferimento alla cartina, nel Parco Naturale dei Simbruini, scala 1:25.000, Simbruini-Ernici Occidentali-Carseolani-Affilani, Edizione IL Lupo
Percorso auto:
Dall’autostrada A25 Torano-Chieti-Pescara si esce al casello di Magliano dei Marsi e si seguono le indicazioni per Tagliacozzo. Dopo aver oltrepassata la piazza, giunti alle ultime case del paese, si incontra un incrocio dove si gira a sinistra per Petrella Liri-Cappadocia. Al bivio, all’ingresso di Petrella Liri, si va a destra per Cappadocia; appena superata la piazza di quest’ultimo paese (pavimentata con sampietrini e dove c’è un curioso ed originale monumento dedicato al Mulo “fedele compagno di lavoro di tanti figli di questa terra”) si va a destra seguendo le indicazioni per Camporotondo-Santuario SS Trinità.
Pochi metri prima di entrare nella località turistica di Camporotondo si segue uno stradino asfaltato a destra, Via SS Trinità (segnale stradale giallo per SS Trinità) e subito dopo si parcheggia su uno spiazzo erboso a destra quota 1410 m.
Descrizione:
A piedi si segue lo stradino asfaltato (direzione Sud), si aggira a destra il paese di Camporotondo (località di villeggiatura e sport invernali) e subito dopo si incontra un cartello di divieto di transito per gli automezzi; la strada diventa sterrata (ottima la visuale sul Monte Camiciola e su Monna Rosa da dove scende un impianto sciistico). Superato il Piano delle Scagne si oltrepassa un valico (1480 m) e, rimanendo sempre sulla carrareccia, che scende a tornanti nel bosco, si arriva su una grande radura chiamata Cesa Cotta dove c’è un rifugio rivestito in legno (1370 m, utilizzato da poco tempo per girare un film). Più avanti si entra nel lungo impluvio chiamato Fosso Fioio dove si trova il cippo di confine tra lo Stato Pontificio e il Regno delle Due Sicilie n. 294 (1330 m - 0.45 ore). Si segue il fosso a sinistra, in leggera salita, passando accanto al cippo numero 293 e, poco più avanti, vicino al grande termine 292 (quota 1345 m - 10 minuti), dove c’è un bivio.
Si va a destra (Sud-Ovest), seguendo una carreggiabile che si lascia subito a sinistra (porta al piazzale-parcheggio del Santuario della SS Trinità) per continuare, dritti, su un sentiero segnato che, attraversato un valloncello boscoso, entra nella radura erbosa dove c’è il Fontanile Campitelle (1350 m - 0.10 ore). Si continua sempre nella stessa direzione (Sud-Ovest), si attraversa una zona molto fangosa, si oltrepassa la sterrata trascurata in precedenza e tra bosco e radure si giunge sulla cresta del Colle Cimata (1490 m - 0.25 ore) dove c’è un enorme mucchio di pietre con piantata una Croce (in realtà sono 2 Croci, una è molto più piccola, poste nello stesso punto).
Si piega a sinistra (Sud-Est) e si segue il sentiero che rimane lungo lo spartiacque. Dopo gli sbalzi rocciosi di Morra Costantino, a quota 1730 m circa (1 ora dal Colle Cimata), abbandonato il sentiero e scesi di pochi metri dal lato opposto della dorsale (direzione Nord-Est) si trova un pozzo naturale profondo più di 10 metri e largo all’ingresso circa 3 metri (non si può non curiosare, fare attenzione). La cavità si chiama "Pozzo di Maele". Un pastore ci ha raccontato che qui caddero due vacche di proprietà del Signor Maele, mucche che non morirono e vennero tirate fuori dal buco; da questa storia è derivato il nome del pozzo.
Si prosegue lungo la dorsale fino ad uscire fuori dal bosco di fronte a delle grandi doline; il sentiero, in questo tratto poco visibile, aggira le depressioni a sinistra, andando a destra in pochi minuti si raggiunge la cima del Monte Tarinello (1844 m - 0.20 ore). Sempre in direzione Sud-Est si scende nella conca chiamata Pozzo della Neve (1755 m) e si risale dall’altra parte fino a raggiungere la cima del Monte Tarino (1961 m, 0.45 ore). Ottimo il panorama sulla vasta radura di Cesa Cotta, sul Monte Cotento, Campo Staffi, Campo Ceraso, Velino-Sirente, Gran Sasso, Majella.
Al ritorno si segue la stessa via fino alla quota di 1490 m del Colle Cimata, dove ci sono le due Croci posti nello stesso punto su un grande mucchio di pietre (1.40 ore). Si trascura il sentiero di destra che abbiamo percorso all’andata e si continua a seguire l’evidente via che scende lungo la dorsale fino a raggiungere il grande piazzale-parcheggio del Santuario della SS Trinità di Vallepietra. Attraversata la strada si scendono delle scale di cemento, si passa accanto ai numerosi negozi che vendono candele e souvenir vari, si attraversa un costone con un numero impressionanti di Croci, e si arriva sotto l’enorme salto roccioso del Colle della Tagliata dove c’è il Santuario della SS Trinità (1340 m - 0.35 ore).
Dopo la visita si risale al piazzale automobilistico della SS Trinità per la stessa via (1450 m - 0.15 ore). Dalla grande piazza (dove ci sono numerose tabelle escursionistiche) si segue, in direzione Nord la strada asfaltata che dopo circa 1,5 Km diviene sterrata e continua fino a lambire la grande radura erbosa del Campo della Pietra. Al bivio proseguire dritti in discesa trascurando la strada di destra che attraversa il grande altopiano; si passa a sinistra del rifugio S.A.I.F.A.R. e ci si immette nel Fosso Fioio a quota 1270 m, proprio dove si trova il termine di confine numero 289 (questo cippo non è quello originale che è andato perduto, è stato ricostruito dall’Ente Parco Naturale Regionale Monti Simbruini sbagliando il numero progressivo che doveva essere 297 e non 289. Attualmente il Cippo originale si trova nella chiesa inferiore del Santuario della SS Trinità.
Si inizia a percorrere la sterrata che segue il letto del fosso in direzione Est, si passa accanto al cippo numero 296 (anche questo non originale), poi presso il cippo numero 295 non originale (a fianco c'è il basamento originale) e al bivio successivo (1330 m) si incrocia (presso il termine 294) il sentiero percorso all'andata. Seguendo la stessa via dell’andata si ritorna a Camporotondo e all’auto (1.45 ore).
cartina
grafico altimetrico
001 - cartello di benvenuto del paese di Camporotondo
002 - la via da seguire a piedi
003 - Camporotondo
004 - da Camporotondo alla SS Trinità
005 - il Rifugio di Cesa Cotta
006 - in fondo il Monte Tarino
007 - lungo il Fosso Fioio, cippo numero 294
008 - nel Fosso Fioio, cippo numero 292
009 - Fontanile Campitelle
010 - Fontanile Campitelle, quota 1350 m
011 - una delle radure da attraversare
012 - il mucchio di pietre con le due Croci piantate nello stesso punto, in fondo il Monte Autore
013 - i cartelli escursionistici non mancano
014 - il Colle della Tagliata (sotto si trova il Santuario) e il Monte Autore. In primo piano in basso a sinistra
il Monte Assalonne
015 - ancora uno sguardo sul Colle della Tagliata, Monte Autore e Monte Assalonne (sempre più lontani)
016 - il paese di Vallepietra, Provincia di Roma
017 - indico il punto dove si trova il "Pozzo di Maele";
Lat Nord: 41 gradi - 56.511 primi
Lon Est: 013 gradi - 16.458 primi
WGS 84 - quota 1730 m
018 - il Pozzo di Maele
019 - alberi, lungo la cresta, da usare come riferimento per trovare il Pozzo di Maele
020 - la cresta tra il Colle Cimata e il Monte Tarino
021 - in vista del Monte Tarino
022 - dal Monte Tarinello, quota 1844 m, vista del Colle della Tagliata e il Monte Autore
023 - dal Monte Tarinello, quota 1844 m, vista del Monte Tarino, quota 1961 m
024 - salendo sul Monte Tarino
025 - il Monte Tarino sempre più vicino
026 - poco prima della vetta, Immagine Sacra
027 - uno sguardo verso il Monte Tarinello e il Monte Autore
028 - sul Monte Tarino 1961 m
029 - sul Monte Tarino
030 - il Monte Tarino e, in fondo, la Majella innevata
031 - dal Monte Tarino: il Monte Cotento, Campo Staffi e il Viglio
032 - dal Monte Tarino: il Velino-Sirente
033 - al ritorno; verso il Santuario della SS Trinità, in primo piano il Colle della Tagliata
034 - le bancarelle che si trovano vicino al Santuario
035 - una parte delle impressionanti Croci
036 - la parete strapiombante del Colle della Tagliata sotto la quale si trova il Santuario
037 - una piccola parte delle candele votive accese
038 - la storia del Santuario della SS Trinità
039 - il cippo all’interno della Chiesa inferiore del Santuario usato come piede dell’altare
040 - bancarelle sotto la parete del Colle della Tagliata
041 - l’altare esterno del Santuario
042 - mosaico all’interno della Chiesa inferiore del Santuario
043 - la Santissima Trinità
044 - il Rifugio S.A.I.F.A.R. (Campo della Pietra), al ritorno