Monte Manfriana Orientale (1981 m)
Monte Manfriana Occidentale (1987 m)
per la Via dell’Infinito
Nota:
Per raggiungere la cima bifida del Manfriana percorriamo una parte della Via dell’Infinito, la lunghissima cresta che dal Colle della Scala raggiunge il lontano Dolcedorme.
Escursione effettuata a Giugno 2019
Tempo complessivo della gita: 8,15 ore - ascesa 1300 m - Km 17,5 - Traccia GPX
Percorso auto:
Dall’Autostrada A2 si esce allo svincolo per Castrovillari-Frascineto. Si segue la ex Strada Statale 105 di Castrovillari, ora Strada Provinciale 263, direzione Frascineto-Civita. Prima di entrare nel paese di Civita, giunti nella Contrada Conicelle, si imbocca a sinistra la Via della Montagna (indicazioni per il cimitero). Percorsi 8,3 Km di questa strada si giunge nella località Colle San Martino, c’è un bivio con una strada sterrata a sinistra e un fontanile invaso dalla vegetazione, quota 1100 m, qui si parcheggia.
Descrizione:
A piedi si segue la sterrata, su Google Earth si chiama Via Per Piano Ratto. Alcuni tratti della carreggiata sono lastricati. A quota 1250 m c’è una biforcazione, si lascia la via principale, che percorreremo in discesa al ritorno, e si va a sinistra su una strada secondaria.
Si sale a mezza costa in direzione Sud e si raggiunge il Colle della Scala, quota 1286 m, qui inizia la “Via dell’Infinito”, vicino ad un albero isolato c’è una Croce di ferro. Si prosegue sull’ampia cresta erbosa seguendo rare tracce di sentiero in direzione Nord-Ovest.
Fino a quota 1700 m la salita è ripida e faticosa poi si prosegue con leggeri saliscendi e si arriva al bivio con un sentiero segnato (segni bianco-rosso e numero 941) che a destra scende verso il Colle Ratto, quota 1690 m; è la via che percorreremo al ritorno. Si prosegue in salita e si passa sulla cima arrotondata della Timpa del Principe, quota 1741 m (fin qui dalla partenza: 2 ore - ascesa 650 m - Km 4,7).
Si scende dall’altra parte fino al Passo del Principe, quota 1685 m, e ci si imbatte con antiche corde di acciaio ed altri residuati di teleferiche e funicolari costruite da una ditta tedesca, nei primi anni del 1900, allo scopo di abbattere e trasportare a valle un numero enorme di faggi e abeti bianchi con il rischio di far scomparire le foreste del Pollino.
Sempre avanti si zigzaga tra le cime affilate della Serra di Malaverna (su IGM Costa La Verna, quota 1746-1782-1789 m) seguendo un sentiero che passa un po’ tra radure erbose scoscese e un po’ nel bosco. Si perdono pochi metri di quota e si è ai piedi dell’ultima rampa da risalire per toccare la cima della Manfriana Orientale, località Passo Marcellino Serra o Passo dello Sparviero, quota 1787 m.
Senza problemi, passando tra erba e massi, si raggiunge la cima della Manfriana Orientale, quota 1981 m, dalla partenza: 3,30 ore - ascesa 1000 m - Km 7.
Dalla vetta, in direzione Nord-Ovest, si nota il costone e la cresta della Manfriana Occidentale, dall’apparenza difficile e ripida, separata dalla Manfriana Orientale da un anfiteatro vallivo boscoso ed erboso. Si inizia a scendere percorrendo la dorsale Nord-Ovest, si incontrano subito dei massi squadrati scolpiti dalla mano dell’uomo e datati tra il VI e V secolo a.C.
Si lascia la cresta e si prosegue a mezza costa entrando nel bosco, a sinistra si scende sul prato sottostante nel punto superiore dell’anfiteatro. Si percorre la radura pianeggiante in direzione Sud fino a pochi metri da un enorme masso che si trova al centro della valle. Si va a destra, si attraversa una stretta lingua di bosco e si è davanti ad un pietraio che dobbiamo risalire.
Sfruttando tracce di sentiero si supera il pietraio e si risale il ripido costone pietroso ed erboso, passi di I, fino a raggiungere il crinale. Seguendo la cresta rocciosa ed erbosa a saliscendi, aggirando a sinistra alcuni tratti scomodi, si raggiunge la vetta della Manfriana Occidentale, quota 1987 m (dalla Manfriana Orientale: 1,10 ore - ascesa 150 m - Km 1,7). Per il ritorno, riscesi per la stessa traccia nel prato vallivo e raggiunto l’enorme masso, si aggira a mezza costa tutto il versante Sud della Manfriana Orientale fino ad intercettare la via di salita a quota 1880 m circa (non esiste sentiero e neanche tracce di sentiero, si sceglie sul posto la via migliore e meno accidentata).
Si prosegue lungo la via d’andata fino a quota 1690 m dove a sinistra, Est, parte il sentiero segnato numero 941 che ci accingiamo a percorrere (fin qui dalla Manfriana Occidentale: 2 ore - ascesa 130 m - Km 4,4).
Si entra subito nel bosco e si scende comodamente e velocemente seguendo l’ottima mulattiera, ben segnata con bandierine bianco-rosso, la via, a tratti, è caratterizzata da gradini di pietra lontani l’uno dall’altro. Raggiunta la sterrata che passa sul Colle Ratto, quota 1398 m, ci sono cartelli escursionistici, si prende a destra.
La via a tratti è lastricata ma è priva di manutenzione, di conseguenza è percorribile solo da buone jeep e trattori, senza nessun problema si arriva alla biforcazione di quota 1250 m dove si riprende la via percorsa la mattina. Si svolta a sinistra e si giunge rapidamente all’auto (da quota 1690 m: 1,30 ore - Km 4,2).
cartina 1-2
cartina 2-2
grafico altimetrico
001 - Cima bifida del Monte Manfriana
002 - particolare del Monte Manfriana
002a - Monte Manfriana visto dal Passo del Vascello dopo una discesa dalla
Serra Dolcedorme (Agosto 2010)
003 - località Colle San Martino, fontanile invaso dalla vegetazione
004 - la sterrata, alcuni tratti sono lastricati
005 - in fondo Monte Sellaro 1439 m
006 - biforcazione di quota 1250 m, si prende a sinistra
007 - uno sguardo verso la “Via dell’Infinito” dal Colle della Scala
008 - una Croce vicino ad un albero isolato
009 - la salita lungo la dorsale erbosa e senza sentiero
010 - uno sguardo verso Castrovillari (Cosenza)
011 - la cresta chiamata “pomposamente” la Via dell’Infinito
012 - in fondo la depressione Passo del Principe
012a - il sentiero da percorrere al ritorno, numero 941
013 - dalla Timpa del Principe, a destra la Serra delle Ciavole
014 - scendendo dalla Timpa del Principe verso il Passo del Principe
015 - in fondo a destra la Serra delle Ciavole
016 - antiche corde d’acciaio per teleferiche e funicolari
017 - altri residuati di teleferiche e funicolari
018 - un caratteristico Pino Loricato
019 - altro Pino Loricato
020 - un Pino Loricato, la valle del Torrente Raganello e la Timpa di San Lorenzo
021 - Manfriana Orientale 1981 m
022 - salendo sulla Manfriana Orientale 1981 m
023 - la cima della Manfriana Orientale
024 - particolare dell’omino di vetta
025 - massi squadrati scolpiti dalla mano dell’uomo e datati tra il VI ed il V secolo a.C.
026 - altro masso scolpito
027 - la Manfriana Occidentale 1987 m
028 - anfiteatro vallivo boscoso ed erboso che separa le due cime bifide
029 - il pietraio da risalire
030 - dalla cresta della Manfriana Occidentale vista della Manfriana Orientale
031 - la cresta della Manfriana Occidentale, in fondo la Serra delle Ciavole
032 - vista della Manfriana Orientale
033 - la vetta della Manfriana Occidentale, 1987 m. In fondo la Manfriana Orientale 1981 m
034 - uno sguardo “nebbia permettendo” verso la Serra Dolcedorme
035 - la veloce discesa nel bosco seguendo il sentiero 941
036 - ogni tanto si incontrano dei gradini di pietra
037 - una radura e sentiero con gradini di pietra
038 - dal Colle Ratto si segue la strada sterrata
039 - particolare del Colle Ratto e il sentiero gradinato
040 - la sterrata a tratti lastricata ma priva di manutenzione
041 - la strada lastricata e il Monte Sellaro
042 - particolare del Monte Sellaro ed il mare di Sibari
043 - altro particolare del Monte Sellaro, montagna isolata che sembra un vulcano
044 - da sinistra: la Timpa di San Lorenzo, la Timpa di Porace e la Timpa di Cassano
045 - incontro con la via d'andata