Appennino oltre i 2000 metri

Monte Viglio; da Meta per la Ravara, Peschie Merundi, Vado della Moscosa, discesa per la Bocchetta del Viglio e il Valico dell’Arsiccia

Monte Viglio

Monti I Cantari, Monte Gendarme

da Meta per la Ravara, Peschie Merundi, Vado della Moscosa,

discesa per la Bocchetta del Viglio e il Valico dell’Arsiccia

Introduzione:

Tempo complessivo dell’anello compreso soste: 7 ore - ascesa 1200 m - Km 14,5 circa - Traccia GPX

Tempo di salita: 4 ore - ascesa 1200 m - Km 7,2

Tempo di discesa: 2,30 ore - Km 7,3

Itinerario faticoso in salita, molto veloce in discesa. Data l’impegnativa ascesa la via è poco frequentata, comunque ci sono parecchi segni fatti con vernice che aiutano a trovare la traccia.

Si percorre una cresta che un tempo faceva da confine tra il Regno delle Due Sicilie e lo Stato Pontificio, ancora si trovano dei caratteristici termini.

Ottima la vista sul Monte Cotento che domina la località sciistica di Campo Staffi, Campo Catino, il Gruppo del Velino, Val Roveto, Filettino e Trevi nel Lazio

Cartina utilizzata:

I SENTIERI MONTANI DELLA PROVINCIA DELL’AQUILA - 5 - I MONTI ERNICI E LA VALLE ROVETO - Scala 1:25.000 - S.E.L.C.A. Firenze

altre escursioni:

Monte Viglio-I Cantari-Gendarme del Viglio: dal Valico Serra Sant'Antonio

Nota 1:

IL Gruppo dei Monti Simbruini lo possiamo dividere in due sottogruppi; Monti Ernici e Monti Cantari, i monti in oggetto appartengono ai Cantari.

Nota 2:

le foto sono state scattate durante due escursioni, la prima fatta il 22/09/2015 e l’altra il 27/09/2015

Percorso Auto:

Da Avezzano si segue la Strada Statale direzione Sora; si esce allo svincolo di Civitella Roveto.

Nel comune non ci sono cartelli stradali che indicano la via da seguire per la frazione di Meta; comunque, dal centro del paese, si passa il Fiume Liri su un ponte e si attraversa tutto il borgo a monte, che in questo tratto si restringe e si allunga.

Si segue la strada principale, ad un bivio, finalmente, si incontra un cartello che ci indica la giusta direzione da prendere (in caso di dubbi non esitare a chiedere agli abitanti del luogo).

Conviene parcheggiare nell’ampio spazio a destra dell’ultimo tornante, poco prima di arrivare nella piazza del paese, quota 990 m.

Descrizione:

A piedi si continua a seguire la strada asfaltata che porta al centro del borgo, percorso qualche centinaio di metri, ad un bivio, si va a destra seguendo l’indicazione per il campo sportivo (direzione Nord Nord-Ovest).

Più avanti la via diviene sterrata e poi mulattiera; si passa accanto ad una rudimentale edicola sacra, si trascura a sinistra un sentiero segnato che sale in direzione Ovest e si inizia a salire ripidamente a mezza costa tra bosco, piccole radure e pietrai.

Superata la località Ravara, il sentiero inizia a serpeggiare lungo lo scosceso pendio, prende la direzione Ovest e sale sul fianco della montagna chiamato Peschie Merundi.

Infine si guadagna la dorsale uscendo dal bosco all’ultimo momento a Nord del Monte Piano, quota 1750 m, chiamato Vado della Moscosa, punto di incrocio di alcuni sentieri (ottimo belvedere, c’è pure un altare sacro con una statua della Madonna e una Croce).

Tempo di salita fin qui 2,15 ore - ascesa 750 m.

Ora si segue il crinale in direzione Sud, si supera Monte Piano 1838 m e sempre in salita, con lunghi rettilinei a mezza costa e poi a tornanti si raggiungono in sequenza le elevazioni dei Cantari di quota 1992, 2050, 2088m.

A quota 2088 m nell’anno 2012 è stata posta, dagli abitanti di Civitella Roveto, una grande statua raffigurante San Giovanni Battista. Dalla statua guardando verso Sud-Ovest si nota,  sul versante Est della cima più alta dei Cantari (2103 m), a circa cinquanta metri dalla vetta, il cippo n 252, che si trova atterrato a quota 2081 m. Raggiunto e fatte le immancabili foto in pochi minuti si sale sul punto più alto.

Si continua in forte discesa in direzione Sud fino ad una sella (quota 2045 m) e poi in salita fin sotto il torrione del Gendarme che si risale con alcuni passi di I, quota 2113 m.

Per chi non vuole fare la piccola arrampicata, per salire il Gendarme, c'è un'altra possibilità: raggiunta la sella a quota 2045 m si abbandona il sentiero di cresta e si scende sulla destra di una decina di metri per prendere un evidente sentiero che in discesa, sempre in direzione Sud, aggira sulla destra lo sperone roccioso del torrione e risale dall'altra parte su un pietraio fino a raggiungere la sella tra il Gendarme e il Monte Viglio; con facile salita in direzione Nord si raggiunge la vetta.

Dal Gendarme non rimane altro che percorrere la panoramica cresta in direzione Sud fino alla Croce di vetta del Monte Viglio quota 2156 m (tempo di salita da Meta 4 ore - ascesa 1200 m). Nell’anno 2011 pochi metri più in basso della vetta è stato posto un altare votivo con una grande statua dedicata alla Madonna.

Nella valletta sottostante la cima del Viglio, chiamata Fossa Comune, c'è ritto e visibilissimo dalla Croce il cippo n 249 (quota 2135 m), accanto, a non più di 6 metri, il grosso basamento che faceva corpo unico con il cilindro.

Proseguendo di un centinaio di metri verso Sud-Ovest si trova atterrato il cippo n 248 (quota 2141 m) con accanto (a non più di una decina di metri, quota 2138 m) un termine senza insegne.

Si continua a scendere nella stessa direzione fino a raggiungere la Bocchetta del Viglio, quota 1936 m (qui, da destra, Ovest, giunge il sentiero che sale da Filettino), si va a sinistra (Est) e percorsi una ventina di metri, con un po di attenzione, pochi metri a destra rispetto all’evidente traccia che stiamo percorrendo, si trova atterrato il bel cippo n. 247, quota 1925 m.

Sempre avanti seguendo l’evidente traccia si arriva al Valico dell’Arsiccia, quota 1630 m, tempo di discesa dal Monte Viglio 1,15 ore (anche qui abbiamo due immagini sacre, una Croce e una statua della Madonna).

Ora si scende in direzione Nord, si attraversa una fascia di bosco, si percorre un prato scosceso e si guadagna la sterrata presso il Rifugio Cerasoli, quota 1500 m (è sbagliata la quota dipinta con lettere grandi sulla parete del rifugio, 1630 m).

Si segue la sterrata in discesa e percorsi pochi metri si giunge presso la Fonte degli Scifi (in questo periodo asciutta). Dal lato opposto della fonte parte un sentiero segnato che scende in direzione Nord-Est, taglia tutti i tornanti e riporta a Meta (tempo di discesa dal Valico dell’Arsiccia al paese 1,20 ore)

cartina

cartina Monte Viglio anello da Meta 

001 - la base di partenza, Meta, frazione del comune di Civitella Roveto, L’Aquila

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002 - escursione ad anello fatto con il CAI di Rieti

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003 - la rudimentale edicola sacra

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004 - salita ripida

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005 - salita faticosa nel bosco tra pietrai e piccole radure

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006 - Meta visto dall’alto, si nota lo spiazzo dove abbiamo parcheggiato

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007 - sempre in salita…

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008 - da una radura vista di Civitella Roveto

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009 - Vado della Moscosa 1750 m

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010 - lungo la cresta tra il Valico della Moscosa e il Monte Piano

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011 - verso i Cantari

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012 - uno sguardo indietro, il Valico della Moscosa, la Val Roveto e la catena montuosa che separa la

Val Roveto dal Fucino

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013 - dai Cantari uno sguardo verso la Val Roveto e Civitella Roveto

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014 - Monte Cotento (a sinistra) e Campo Staffi

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015 - Giuseppe Tuccillo sul Monte i Cantari (2103 m) festeggia la sua centesima vetta dell’Appennino superiore

ai 2000 metri (22 Settembre 2015)

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016 - 22 Settembre 2015

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017 - Statua dedicata a San Giovanni Battista, posta sui Cantari, nel 2012, a quota 2088 m, dagli abitanti di

Civitella Roveto

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018 - cippo Papalino-Borbonico n. 252

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019 - in fondo il Gendarme del Viglio e il Monte Viglio

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020 - salendo sul Gendarme del Viglio

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021 - Giovanni Morelli sul Gendarme del Viglio (2113 m) raggiunge la sua cinquantesima vetta dell’Appennino

superiore ai 2000 metri (27 Settembre 2015). E' festeggiato, oltre che da una numerosa comitiva (vedi foto 022),

dal Presidente del Club Alpino Italiano della Regione Lazio (Fabio Desideri) e dal Presidente del Club 2000 m

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022 - foto di gruppo sul Monte Viglio (2156 m)

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023 - la Madonna del Viglio, statua posta nel 2011

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024 - la Madonna del Viglio e la Croce

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025 - valletta sottostante la Croce del Viglio chiamata Fossa Comune, cippo n. 249

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026 - un elicottero passa a bassa quota sulla Fossa Comune, il pilota saluta gli escursionisti

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027 - cippo 248 e in fondo il Monte Cotento e Campo Staffi

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028 - cippo incompiuto

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029 - discesa verso la Bocchetta del Viglio

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030 - poco sotto la Bocchetta del Viglio, versante abruzzese, cippo n. 247

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031 - cippo n. 247, presso la Bocchetta del Viglio, versante abruzzese

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032 - il Valico dell’Arsiccia (quota 1630 m) e il Monte Viglio

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033 - il Valico dell’Arsiccia e il Pizzo Deta

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034 - discesa verso il Rifugio Cerasoli

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035 -  Rifugio Cerasoli 1500 m (la quota scritta sul muro del Rifugio è sbagliata)

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036 - la Fonte degli Scifi, non c’è acqua

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037 - sentiero che parte dalla Fonte degli Scifi e taglia tutti i tornanti della sterrata

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038 - Meta vista dalla sterrata

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039 - la piazza di Meta con la bella fontana

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