La Vedetta o Cima Biscurri-Monte Tartaro
dal Pianoro di Campitelli
Introduzione:
La Vedetta è una cima completamente sconosciuta dagli escursionisti, si trova fuori dalle vie normali che percorrono le Mainarde.
Quotata su IGM 2007 m (ma senza nome) è stata scoperta da appassionati camminatori e segnalata al Club 2000 metri che l'ha inserita nella lista delle montagne dell’Appennino superiori ai 2000 metri con il nome di Cima Biscurri (Biscurri è l’altopiano ondulato che separa questa elevazione dal Monte la Meta).
escursioni simili:
Note:
tempo complessivo: 5,30 ore - ascesa 900 - Km 15,5 - Traccia GPX
tempo di salita fino alla Vedetta: 2 ore - ascesa 650 m - Km 6,5 -
dalla Vedetta al Monte Tartaro: 1 ora - ascesa 250 m - Km 2,5
tempo di discesa dal Monte Tartaro: 2,30 ore - Km 6,5
Fare riferimento alle cartine:
"CARTA TURISTICA DEL PARCO NAZIONALE D'ABRUZZO - scala 1:50000"
Monti Marsicani-Mainarde-Valle del Giovenco-Monti della Meta - numero 11 - Carta Escursionistica Scala 1:25.000 - Pescasseroli-Opi-Barrea-Villetta Barrea-Civitella Alfedena - Edizioni IL LUPO
Percorso auto:
Dall’autostrada A25 Torano-Pescara (Strada dei Parchi) si esce al casello di Pescina e si prende la S.S. Marsicana, numero 83.
Si attraversa Gioia dei Marsi, il Valico del Passo del Diavolo, Pescasseroli, Opi, Villetta Barrea, Barrea e si prosegue per Alfedena (provincia L'Aquila).
Al bivio presso l’ultimo curvone prima di entrare nel paese, si va a destra seguendo le indicazioni per Lago Montagna Spaccata e Campitelli (in caso di dubbio, potrebbe non esserci nessuna indicazione dato che i cartelli sono tutti fatiscenti, non esitare a chiedere alla gente del luogo).
Si sale lungamente su strada asfaltata che presenta ogni tanto qualche buca, ad una biforcazione trascurare la strada di destra che porta al Lago e continuare a sinistra fino al prossimo incrocio dove si va a destra per Campitelli, cartello turistico giallo ridotto ormai a colabrodo dalle fucilate.
Questo punto si può raggiungere anche dalla Strada Statale della Valle del Volturno numero 158, in questo caso arrivati ad Alfedena si attraversa il paese e si seguono le indicazioni per Castel San Vincenzo, al Km 6,6 circa, dopo il Casone San Francesco, si stacca a destra la strada che in poco tempo porta al bivio.
Si sale ancora per qualche chilometro, con ampi tornanti, fino a giungere sul pianoro di Campitelli, quota 1450 m, dove si parcheggia vicino ai cartelli escursionistici del PNALM che indicano l’inizio dei sentieri L
Descrizione:
Si inizia a camminare in piano sullo stradino sterrato in direzione Nord-Ovest seguendo il sentiero L1-L2-K2 entrando quasi subito nella faggeta secolare.
Dopo poche centinaia di metri, ad un bivio, si va a sinistra trascurando a destra la sterrata che corrisponde al sentiero K2 diretto al Lago Spaccato; si sale per pochi metri e poi si prosegue in netta discesa.
Si attraversa una macchia caratterizzata da altissimi faggi e si raggiunge il fondo di un vallone boscoso dove la strada sembra terminare, quota 1427 m. Qui, a sinistra, parte un’evidente mulattiera, segnata con bandierine bianco-rosso e numero L1, che risale, a strette serpentine, tutto il largo canalone; a destra si trascura il sentiero L2 che scende lungo un fosso fino ad incrociare il sentiero K3 nella località “le Porcine”.
Usciti dalla faggeta il sentiero, sempre molto evidente e segnato, passa accanto ai ruderi di un antico Fortino, quota 1712 m. Dal Fortino, guardando in direzione Nord si nota la cima che dobbiamo raggiungere con il suo versante Sud molto scosceso, breccioso e roccioso.
Conviene abbandonare la via segnata e traversare tutto il pianoro del Biscurri in direzione Nord-Ovest cercando di fare meno saliscendi possibili e di portarsi sul versante occidentale (Ovest) della montagna. A quota 1830 m si attraversa un pianoro erboso dove c’è una pozzanghera, si segue una traccia di sentiero che ci porta sotto una bella costa rocciosa molto caratteristica, perché frastagliata, dove i massi sembrano uscire dal terreno ognuno indipendente dall’altro, c’è una piccola sorgente con acqua che scende a forma di “pisciarelli”, quota 1900 m.
Si prosegue aggirando i massi tenendoli sulla destra e si ruota progressivamente verso Nord-Est fino a raggiungere l’ampia cresta a quota 1990 m circa; da qui seguendo il crinale in direzione Est si tocca la Cima Biscurri o La Vedetta 2007 m (tempo di salita: 2 ore - ascesa 650 m - Km 6,5 circa)
Ottima vista sul Monte Tartaro, sulla Meta, sulla Metuccia, Monte a Mare, sul pianoro del Lago Vivo, su Campitelli e verso il Molise.
Dalla vetta si ripercorre il tratto di cresta fatto in salita e poi si continua sulla dorsale prima in direzione Ovest, poi Nord-Ovest ed infine Sud-Ovest fino sulla cima del Monte Tartaro. IL percorso non è segnato, si procede sfruttando tracce di sentiero e si devono oltrepassare sfasciumi di rocce stando molto attenti a non mettere un piede nelle buche (dalla Vedetta: 1 ora - ascesa 250 m - Km 2,5).
La discesa si fa per la stessa via di salita fino a quota 2040 m circa poi si segue, in direzione Sud, una traccia di sentiero ogni tanto marcata da frecce o bandierine rosse (in parte sbiadite). In fondo comunque si nota il pianoro erboso con la pozzanghera toccata all’andata ed è li che puntiamo. Raggiunto il piccolo laghetto si continua lungo la via seguita la mattina. (dal Monte Tartaro: 2,30 ore - Km 6,5)
cartina 1-3
cartina 2-2
cartina 3-3
grafico altimetrico
001 - indicazioni per Campitelli, salendo da Alfedena per il Lago Montagna Spaccata
002 - pianoro di Campitelli, quota 1450 m, dove si parcheggia vicino ai cartelli escursionistici del
PNALM che indicano l’inizio dei sentieri L
003 - percorriamo il sentiero L1 che da Campitelli porta al Passo dei Monaci, antico collegamento
tra le regioni Abruzzo, Molise e Lazio
004 - all’uscita del bosco, inizio piano ondulato del Biscurri
005 - i ruderi di un antico Fortino e la Cima Biscurri 2007 m
006 - il Fortino diruto, quota 1775 m
007 - il Fortino diruto, quota 1775 m, particolare
008 - il Fortino diruto, quota 1775 m, particolare
009 - la Cima Biscurri vista dal Fortino diruto
010 - l’altopiano ondulato del Biscurri e la Cima Biscurri
011 - la sagoma del Monte la Meta oscurata dal passaggio di nuvole a bassa quota
012 - un piccolo laghetto-pozzanghera in una conca dell’altopiano del Biscurri
012a - la pozzanghera quota 1830 m
012b - la sorgente "pisciarelli" quota 1900 m
012c - particolare della sorgente
013 - …conviene abbandonare la via segnata e traversare tutto il pianoro del Biscurri in direzione
Nord-Ovest cercando di fare meno sali e scendi possibili…
014 - versante occidentale della Cima Biscurri, caratterizzata da una serie di lastroni di roccia
calcarea
015 - particolare delle rocce viste dall’alto
016 - …seguendo tracce di sentiero si raggiunge la cresta (quota 1900 m circa)…
016a - Camoscio curioso
016b - Camoscio con il bellissimo mantello invernale
016c - Camoscio...aspettando la prima neve
017 - l’altopiano ondulato del Biscurri, la Metuccia e Monte a Mare: la giornata meteo non è
delle migliori
018 - in fondo la Cima Biscurri 2007 m
019 - la Cima Biscurri 2007 m
020 - la Cima Biscurri 2007 m
021 - la Cima Biscurri e il fortino, in fondo il pianoro di Campitelli
022 - la Cima Biscurri vicinissima
023 - la conca del Lago Vivo visto dalla Cima Biscurri
024 - il Monte Iamiccio visto dalla Cima Biscurri
025 - il Pianoro di Campitelli a sinistra e il Pianoro le Forme a destra, visti dalla Cima Biscurri
026 - Ottobre 2018, la nebbia la fa da padrona. La Vedetta o Cima Biscurri, quota 2007 m
027 - dalla Cima Biscurri verso il Monte Tartaro
028 - la cresta Nord-Est del Monte Tartaro piena di sfasciumi
029 - in vista della vetta del Monte Tartaro nella nebbia
030 - Monte Tartaro 2191 m
031 - rocce che sembrano piantate nel terreno
032 - in fondo il pianoro con il piccolo laghetto da avere come riferimento per la discesa