Appennino oltre i 2000 metri

Monte Rocca Altiera, Monte Bellaveduta

Monte Rocca Altiera - Monte Bellaveduta

Guado delle Capre - Bellaveduta Sud-Ovest

dal sentiero O6 PNALM

Introduzione:

Sono due montagne superiori ai 2000 metri fino a pochi anni fa completamente sconosciute agli escursionisti. Di solito da Settefrati si preferisce percorrere la Valle di Canneto e fare la classica salita al Rifugio di Forca Resuni dal versante laziale.

Dalla cresta eccezionale il panorama sulle Mainarde e sul “cuore del parco” dalla Costa Camosciara fino alla Meta.

Fare riferimento alla "CARTA TURISTICA DEL PARCO NAZIONALE D'ABRUZZO, scala 1:50000"

Tempo complessivo della gita: 8,15 ore - ascesa 1250 m - Km 20 - Traccia GPX

Nota:

le foto sono relative a più escursioni effettuate

Percorso auto:

Giunti a Settefrati (provincia di Frosinone) si seguono le indicazioni per il Santuario della Madonna di Canneto. Al primo tornante, dopo l’uscita dal borgo, si continua per la strada principale (asfaltata) trascurando quella che va dritta e porta alla Fonte Canari e alla Valle Canari. Percorsi circa 5 Km dell’ampia strada, per la Val Canneto, si incontra a sinistra una evidente strada bianca, quota 1100 m, qui si parcheggia.

Se per distrazione si prosegue in auto dritti si arriva su un piazzale dove la via curva verso sinistra e a destra c’è una grande statua di Don Bosco, si ritorna indietro con l’auto fino a trovare l’inizio dell’itinerario.

Descrizione:

Parcheggiata l’auto, a piedi si imbocca la sterrata caratterizzata da una sbarra aperta e da un cartello di divieto di transito (tranne autorizzati). All’inizio della via, su una pietra c’è segnato il numero del sentiero del Parco, O6.

Percorso 1 Km circa si arriva ad un bivio con una carreggiata a sinistra che porta alla Fonte della Rocca, quota 1176 m. Si prosegue lungo la strada principale e dopo un tornante si giunge ad una biforcazione, quota 1250 m circa, la strada di sinistra, più battuta, porta verso il Colle Alto, si trascura e si continua dritti, direzione Sud-Est.

Si sale prima a mezza costa poi a tornanti lungo la dorsale Sud della montagna, c’è la possibilità di tagliare le curve seguendo un vecchio sentiero segnato solo all’imbocco sia a valle che a monte, ma conviene farlo al ritorno in discesa.

La strada, a tratti cementata, entra e esce dal bosco, si inerpica con tornanti su ripide e panoramiche radure,  infine esce definitivamente dalla macchia e tocca la Fonte Palmelle 1665 m dove si fa rifornimento d'acqua; alla mia ultima ricognizione, Ottobre 2019, era secca.

Poco avanti, passato un piccolo ricovero con tetto ma aperto da tutti i lati e un impianto di telecomunicazioni, si giunge presso la Fonte Casalorda, quota1713 m, acqua non potabile; sotto a sinistra c’è un fontanile, di fronte a noi, dove termina la sterrata, c’è un grosso bottino alimentato dalla sorgente della vecchia Fonte Casalorda che si trova più a monte, quota 1750 m.

Si continua su un sentiero a mezza costa, in direzione Nord, che risale la dorsale Casalorda fino ad un’altra antenna posta in un pianoro a quota 1800 m oppure possiamo risalire il pendio erboso e roccioso in direzione Nord-Est seguendo una vecchia tubatura di gomma che porta nei pressi di un vecchio invaso ora fangoso e con poca acqua. Una volta raggiunta la pozza ci si dirige verso Nord verso l’antenna e più avanti si incontra il sentiero O6.

Sempre seguendo il sentiero PNALM O6 si attraversa una zona distinta da una miriade di rocce affioranti, la traccia diventa poco evidente e bisogna districarsi tra queste rocce sfruttando delle piccole radure di erba fino ad arrivare su un valico chiamato Guado delle Capre 1926 m.

Possiamo raggiungere la cima del Guado delle Capre che abbiamo di fronte in direzione Nord-Est; si continua tra rocce ed erba, si scende su un prato e si risale scegliendosi la via migliore fino sulla panoramica vetta di quota 1962 m (fin qui dalla partenza: 2,50 ore - ascesa 830 m - Km 7).

Si prosegue in direzione Ovest rimanendo sull’accidentata cresta o spostandosi, di pochi metri, verso sinistra dove il terreno è più comodo. Superata in diagonale una piccola e facile paretina rocciosa si riprende, dall’altra parte, il sentiero che si segue a destra. Abbandonata nuovamente la traccia si sale dritti fin sulla vetta del Monte Rocca Altiera, quota 2018 m (0,40 ore - ascesa 100 m - Km 1,2).

Si prosegue sulla cresta in direzione Nord, bella vista sulla Valle di Canneto e la Valle Tre Confini, in questo tratto di percorso c’è la possibilità di fare incontri ravvicinati con i camosci. Si supera il Valico delle Portelle 2000 m circa (così è scritto su una roccia anche se, sulla carta IGM, il Valico è riportato più a Nord a quota 1900 m) si piega a sinistra (Ovest) e si giunge sul Monte Bellaveduta 2061 m (da Rocca Altiera: 1 ora - ascesa 100 m - 1,7 Km).

Si può fare una bella “cavalcata di cresta” della Bellaveduta in direzione Sud-Ovest e raggiungere la quota di 1985 m ed oltre, tra andata e ritorno dalla vetta più soste: 1 ora - ascesa 140 m - Km 2.

IL ritorno si fa per la via d’andata, magari tagliando qualche tornante, dal Monte Bellaveduta 2,45 ore - ascesa 80 m - Km 8

cartina 1-4

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cartina 2-4, particolare

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cartina 3-4, particolare

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cartina 4-4, particolare

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001 - Statua di San Giovanni Bosco, strada Settefrati (Frosinone)-Santuario Madonna di Canneto 

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002 - qualche centinaio di metri prima di raggiungere la statua c'è l'inizio dell' itinerario

P.N.A.L.M. O6

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003 - inizio sentiero per Rocca Altiera e Monte Bellaveduta

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004 - la cresta tra Monte Rocca Altiera e Monte Bellaveduta

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005 - salendo su Monte Rocca Altiera vista di Monte Forcellone e Monte Cavallo

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006 - la Fonte Palmelle 1665 m

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007 - la vecchia Fonte Casalorda 1750 m

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008 – Monte Rocca Altiera e Monte Bellaveduta

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009 - si continua a salire districandosi tra un'infinità di rocce

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010 - ottimo panorama sul Monte Tartaro e La Meta

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011 - la Meta e Monte a Mare

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012 - i Monti di Prato di Mezzo, le Mainarde

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013 - Monte Cavallo e Monte Forcellone

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014 - da Monte Rocca Altiera vista di Forca Resuni e il Petroso

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015 - Giuseppe sul Monte Rocca Altiera 2018 m

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016 - il Valico delle Portelle e Monte Bellaveduta 2061 m

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017 - dal Monte Bellaveduta vista del Monte Tartaro, La Meta e le Mainarde

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018 - Balzo della Chiesa, Capraro, Forca Resuni e Petroso

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019 - Giuseppe sul Monte Bellaveduta 2061 m

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020 - la seconda volta sul Monte Rocca Altiera 2018 m

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020a - Camosci (molto sospettosi) lungo la cresta tra il Monte Rocca Altiera e Monte Bellaveduta

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021 - la seconda volta sul Monte Bellaveduta 2061 m, a sinistra si nota il Monte la Meta

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022 - uno sguardo a 180 gradi dal Monte Bellaveduta verso Nord, su una zona poco nota del PNALM

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023 - uno sguardo dal Monte Bellaveduta verso Nord

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024 - uno sguardo dal Monte Bellaveduta verso Nord

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025 - uno sguardo dal Monte Bellaveduta verso Nord

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026 - il paese di Settefrati, provincia di Frosinone

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027 - Fonte Palmelle, asciutta

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028 - nei pressi della Fonte Casalorda

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029 - il bottino della Fonte Casalorda

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030 - la vecchia Fonte Casalorda

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031 - la sorgente della Fonte Casalorda

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032 - un nuovo ed "infelice fontanile"; costruito dove non c'è acqua.

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033 - vecchio invaso, ora con poca acqua e fangoso

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034 - in primo piano, a destra dell'evidente valle, si nota la Torretta di Paradiso, in fondo Monte

la Meta

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035 - l'impianto di telecomunicazione sul pianoro a quota 1800 m

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036 - un numero incalcolabile di rocce affioranti

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037 - in fondo, al centro della foto, il Monte Guado delle Capre

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038 - la Valle Tre Confini, da destra si nota il Monte Petroso, il Monte Capraro, il Balzo della

Chiesa e i Tre Mortari

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039 - Rocca Altiera ed il Monte Bellaveduta

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040 - i Tre Mortari visti dal Monte Rocca Altiera

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041 - particolare dei Tre Mortari

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042 - Monte Rocca Altiera

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043 - Monte Bellaveduta

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044 - uno sguardo dal Monte Bellaveduta verso Monte Bellaveduta Sud-Ovest

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045 - uno sguardo dal Monte Bellaveduta Sud-Ovest verso il Monte Bellaveduta

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