Le Mie Passeggiate

il sito di Giuseppe Albrizio

Appennino oltre i 2000 metri

Monte Morrone-Cima Sulmona o Cima Mucchia di Pacentro-Colle della Croce-Monte le Mucchia; dal vecchio cimitero di Roccacaramanico

Monte Morrone, Cima Sulmona o Cima Mucchia di Pacentro

Colle della Croce-Monte le Mucchia

dal vecchio cimitero di Roccacaramanico

giro ad anello

Introduzione:

Base di partenza Roccacaramanico, frazione del comune di San Eufemia a Majella, provincia di Pescara.

Sentieri segnati anche se in alcuni tratti la traccia non è sempre evidente.

Nota:

dal 2022 la Cima Mucchia di Pacentro prende il nome ufficiale di Cima Sulmona

Tempo complessivo del giro: 9,30 ore - ascesa 1750 m - Km 24 - Traccia GPX

Tempo di salita per il Monte Morrone: 3 ore, ascesa 1000 m, Km 6,8

Tempo di salita dal Monte Morrone al Colle della Croce e “le Croci”, tra andata e ritorno: 2 ore - ascesa 360 m - Km 5,5

Tempo di salita dal Monte Morrone alla Cima Mucchia di Pacentro: 0,45 ore, ascesa 200 m, Km 2,2

Tempo di salita dalla cima Mucchia di Pacentro alla cima Monte le Mucchia: 1,15 ore - ascesa 120 m - Km 1,8

Tempo dal Monte la Mucchia al Casale Capoposto: 0,35 ore - Km 2

Tempo dal Casale Capoposto alla lapide e rifugio Diana e Tamara, tra andata e ritorno: 0,20 ore - ascesa 50 m - Km 1,4

Tempo dal Casale Capoposto a Roccacaramanico: 1,30 ore - Km 4.

Fare riferimento alla cartina: Parco Nazionale della Majella, Carta Escursionistica, scala 1:25.000, Foglio Nord e Foglio Sud

Nota1:

Pietro del Morrone che diventerà Papa Celestino V (nato nel 1209 o 1210) entrò nel monastero benedettino di Santa Maria in Faifoli (Molise) nel 1230. Il giovane monaco rimase nel convento solo due anni poi iniziò la sua ricerca per poter servire Dio soprattutto come eremita. Nel 1233-1234 si recò a Roma (dove venne ordinato sacerdote) per ottenere dal Papa il permesso di dedicarsi alla vita eremitica. Dopo il ritorno in Abruzzo e una breve sosta nel monastero di San Giovanni in Venere (San Vito Chietino) ebbe dall’abate l’autorizzazione a ritirarsi sul Monte Morrone dove rimase dal 1235 al 1240. Qui sperimentò la solitudine assoluta e la totale povertà. E qui, quando cominciò a diffondersi la fama della sua santità e delle guarigioni da lui operate, cominciò l’accorrere di folle sempre più numerose di fedeli….”tratto dall’opuscolo di Giuseppe Molinari, Arcivescovo Metropolita di L’Aquila, SAN PIETRO CELESTINO, il profeta del perdono, taueditrice”.

Percorso auto:

Dall’autostrada A24 Roma-L’Aquila-Teramo e poi A25 direzione Pescara (Strade dei Parchi) si esce al casello di Pratola Peligna-Sulmona. Imboccata la Strada Statale dell’Appennino Abruzzese ed Appulo Sannitica N° 17 ad un incrocio si gira a sinistra per i paesi di Pacentro-Cansano-Campo di Giove; al successivo bivio si va a sinistra per Pacentro. Usciti dall’abitato si sale verso il Guado San Leonardo-Campo di Giove, raggiunto il crocevia di quota 1227 m si prende a sinistra per il Guado San Leonardo (1282 m). Superato il passo si scende dall’altra parte fino al paese di Roccacaramanico dove si può parcheggiare su uno spiazzo a sinistra prima dell’ingresso dell’abitato, oppure continuando in auto, appena entrati nel borgo si va a destra seguendo lo stradino (indicazioni) che porta al vecchio cimitero, parte alta del paese, dove si parcheggia 1080 m (si guadagna poco tempo).

Descrizione:

Dal vecchio cimitero si percorre la sterrata che subito si biforca, si prosegue a destra (Nord-Ovest) su una strada pianeggiante, si lascia a sinistra un’altra sterrata che sale nel bosco e dopo 30 minuti di marcia (2 Km circa dalla partenza) si incontra, sul bordo destro della via, un masso con sopra una scritta, un po’ sbiadita, che ci avverte che poco più avanti, 80 metri, c’è il bivio per il Monte Morrone. La località dove parte il sentiero (ben segnato), è la Rava del Confine, quota 1097 m.

Si sale ripidamente nel bosco a serpentina su una mulattiera dal fondo comodo (con pochi sassi) direzione Sud-Ovest. Si costeggia il Fosso della Rava del Confine che presenta segni di recenti valanghe, ci sono numerosi alberi sradicati. Dopo 30 minuti di faticosa salita il sentiero diventa più agevole e sale a mezza costa verso destra (Nord-Ovest). Attraversate alcune radure si esce definitivamente dal bosco, si superano alcuni costoni secondari, si gira progressivamente verso sinistra (Ovest) e si entra nella conca prativa detta Jaccio della Madonna vicino all’omonimo rifugio (Rifugio Jaccio della Madonna 1786 m) restaurato nell’anno 2005, gestito dal CAI di Pescara e con una stanza sempre aperta (2 ore da Roccacaramanico - Km 5,1 - ascesa 700 m).

Ripreso il sentiero si raggiunge l’estremità settentrionale della conca, dove ci sono antichi stazzi delimitati da muri a secco, da qui si sale in direzione Nord verso la dorsale principale seguendola con un giro antiorario a ferro di cavallo fino a raggiungere la Croce di vetta del Monte Morrone 2061 m, ottimo il panorama sulla catena del Gran Sasso e la costa del Mar Adriatico (1 ora dal Rifugio - 3 ore dall’auto - Km totali 6,8 - ascesa totale 1000 m).

Dalla vetta del Morrone, per raggiungere il Colle della Croce, quota 1901 m, si può fare una deviazione verso Nord-Ovest, ruotando progressivamente in senso antiorario. Si rimane il più possibile in cresta, facile e quasi sempre erbosa, evitando di perdere troppa quota. Si attraversa un altopiano dove ci sono due pozzanghere utilizzate dai cavalli al pascolo e, sempre in cresta, si passano le quote di 1987 m, 1990 m e 1943 m: qui si devia a sinistra, Sud-Ovest.

In discesa, lungo la facile dorsale, si raggiunge l’ultimo colle oltre il quale la montagna precipita verso la piana di Sulmona e Pratola Peligna, c’è un piccolo omino di pietre, su IGM il punto è chiamato Colle della Croce, quota 1901 m, eccezionale panorama sui paesi sottostanti e su alcune montagne dell’Aremogna (dal Monte Morrone: 40 minuti - ascesa circa 100 m - Km 2).

In realtà mentre si raggiunge la quota 1901 m si vede sulla destra del colle, in fondo lungo la sua dorsale, una grossa Croce con due persone che la stanno “ammirando”, questi individui stanno in piedi e non si muovono mai. Non si può fare a meno di andare a curiosare.

Si continua lungo la cresta e mentre ci si avvicina si capisce che quelle persone sono due grandi statue sacre che guardano e proteggono tutti i paesi sottostanti dall’alto del Vallone Coppo Rosso (c’è pure un altare con una piccola Croce e a fianco alla grande Croce, oltre alle statue, si trova una Croce di dimensioni più corte), il luogo è conosciuto come “le Croci”, quota 1896 m (dal Colle delle Croci 15 minuti - ascesa 30 m - Km 0,7).

Si ritorna sul Monte Morrone per la stessa via (1 ora - ascesa 230 m - Km 2,7)

Dalla cima del Morrone si scende per l’ampia cresta Sud-Est fino ad una sella (1888 m) da dove si risale, senza via obbligata, fin sulla cima Mucchia di Pacentro 2001 m; bella vista, in direzione Nord, sul sottostante pianoro Jaccio della Madonna con l’omonimo lago (dal Monte Morrone: 45 minuti - ascesa 200 m - Km 2,2).

Si prosegue ancora nella stessa direzione lungo una cresta a saliscendi fino a raggiungere la cima meridionale di Mucchia di Pacentro 2000 m (10 minuti), ottimo il panorama sulla Majella. Ancora avanti lungo la dorsale fino a quota 1970 m circa dove si inizia a scendere a sinistra verso il fondo della valle che si raggiunge a quota 1880 m.

Si segue la valle a destra (Sud-Est) che più in basso prende il nome “il Vallone”; percorsi 200 metri nel fondo erboso, a quota 1860 m, si sale a sinistra e senza problemi si arriva sulla cima di Monte le Mucchia, quota 1986 m (dal Monte Morrone 2 ore - ascesa 320 m - Km 4)

Ritornati nella valle “il Vallone” si continua a scendere seguendo un evidente sentiero che rimane a sinistra del letto del fosso, quando questo inizia a farsi molto marcato, a scendere ripidamente e ruota verso Est, sinistra, (quota 1760 m) lo si attraversa e si prosegue in direzione Sud, destra. Superata una piccola spalla si entra nella piana erbosa del Casale Capoposto (stazzo ancora utilizzato dai pastori, quota 1755 m), località Mandra Castrata-la Piscina (dal Monte le Mucchia: 35 minuti - Km 2)

Passato lo stazzo si è ad una biforcazione, a sinistra si prosegue in direzione di Guado San Leonardo-Roccacaramanico, a destra, seguendo la sterrata di servizio allo stazzo, si arriva in pochi minuti alla Croce e alla lapide che ricorda una disgrazia avvenuta in questo luogo, l’uccisione di due ragazze escursioniste nell’Agosto del 1997 da parte di un folle pastore, vedi la Repubblica-Archivio; nei pressi c’è un rifugio, Capanna Sociale, dedicato dalla Sezione di Sulmona a Diana e Tamara, quota 1770 (tempo di andata e ritorno dalla biforcazione: 20 minuti - ascesa 50 m - Km 1,4).

Ritornati all’incrocio, spalle al Casale Capoposto, si prende il sentiero di sinistra direzione Guado San Leonardo-Roccacaramanico; dopo aver percorso 500 metri quasi in piano, al successivo incrocio, quota 1728 m, si va a sinistra seguendo un ottimo sentiero a tornanti che perde velocemente quota sulla dorsale boscosa a sinistra (senso di marcia e orografico) della Rava dell’Inferno, direzione Est Nord-Est, il sentiero è conosciuto come “direttissima”.

Più in basso, quota 1280 m, si entra nel vallone, destra, per abbandonarlo subito e spostarsi a mezza costa in direzione Nord Nord-Est, sinistra. Si attraversa sotto ai salti di roccia della Costa del Sole e a quota 1200 m circa bisogna passare un tratto del sentiero franato (quasi in corrispondenza del Fosso di Ponte Luciano). Ancora un piccolo tratto, a destra abbiamo un bottino, e si giunge all’incrocio con il sentiero percorso la mattina, pochi minuti e si è presso il vecchio cimitero dove si conclude l’escursione (dal Casale Capoposto: 1,30 ore - Km 4).

cartina

cartina M Morrone-Colle della Croce-Cima Mucchi di Pacentro-Monte le Mucchia

001 - tabelle all’ingresso del paese di Roccacaramanico

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002 - la chiesa del vecchio cimitero

002

003 - tabella sulla facciata della chiesa del vecchio cimitero

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003a - nuova segnaletica, ricognizione Agosto 2019

003a

003b - Roccacaramanico

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004 - la scritta su un masso avverte che ottanta metri più avanti inizia il sentiero per il Monte

Morrone

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005 - Roccacaramanico e la Majella

005

006 - la segnaletica prende la lettera S (Sentiero dello Spirito)

006

006a - fosso della Rava del Confine con evidenti segni di valanghe

 

006a

007 - si attraversano alcune radure con ampi panorami

007

008 - Caramanico Terme e la costa del Mar Adriatico

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009 - San Eufemia a Majella, Monte Pescofalcone e Monte Amaro

009

010 - Roccacaramanico, Monte Pescofalcone e Monte Amaro

010

011 - all’uscita dal bosco si superano alcuni costoni secondari

011

 

011a - radure erbose

011a

011b - il sentiero anche se nascosto dall’erba è evidente

011b

012 - in fondo il Monte Morrone

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013 - il Rifugio Jaccio della Madonna 1786 m con l’omonima conca prativa e la Cima Mucchia di

Pacentro 2001 m

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014 - il Rifugio Jaccio della Madonna 1786 m

014

014a - la stanza sempre aperta del Rifugio Jaccio della Madonna 1786 m

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015 - sopra la porta d’ingresso del Rifugio

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016 - un masso che ci indica la via per il Monte Morrone

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017 - il Rifugio Jaccio della Madonna e in fondo la Majella visti salendo sul Monte Morrone

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018 - la conca prativa Jaccio della Madonna e la Cima Mucchia di Pacentro

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019 - salendo sul Monte Morrone, in fondo il Gruppo del Gran Sasso

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020 - salendo sul Monte Morrone vista del Gruppo Velino-Sirente (in particolare si notano i canaloni del

Sirente)

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021 - salendo sul Monte Morrone vista della costa adriatica della provincia di Pescara e Chieti

021

022 - la vetta del Monte Morrone 2061 m

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022a - una radura tra il Monte Morrone e il Colle della Croce

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022b - il percorso per il Colle della Croce

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022c - il Colle della croce sempre più vicino

022c

022d - dal Colle della Croce 1901 m

022d

022e - località le Croci 1896 m

022e

022f - particolare delle grandi statue sacre

022f

022g - “le Croci” a protezione dei paesi sottostanti

022g

022h - un piccolo altare

022h

022i - Vallone Coppo Rosso

022i

022j - segnaletica metallica a quasi 2000 metri; cerca di resistere alle intemperie, ma per

quando ancora?

022j

023 - sulla vetta del Monte Morrone 2061 m

023

024 - presso la Croce di vetta del Monte Morrone 2061 m

024

024a - la cima del Monte Morrone (ricognizione Agosto 2019)

024a

025 - dal Monte Morrone alla Cima di Mucchia di Pacentro

025

026 - …dal Monte Morrone si continua per l’ampia cresta Sud-Est fino ad una sella…

026

027 - …da dove si risale senza via obbligata sulla Cima Mucchia di Pacentro…

027

028 - salendo sulla Cima Mucchia di Pacentro 2001 m, bella vista sul sottostante pianoro Jaccio

della Madonna, largo circa 200 metri e lungo 1 chilometro con andamento Nord-Sud

028

028a - il Monte Morrone a sinistra e la piana Iaccio della Madonna

028a

028b - Lago della Madonna 1771 m

028b

029 - la Cima Mucchia di Pacentro 2001 m, in fondo il Monte Morrone

029

030 - sulla Cima di Mucchia di Pacentro 2001 m

030

031 - dalla Cima Mucchia di Pacentro…si continua ancora nella stessa direzione (Sud-Est) per

circa 600 m lungo una cresta a saliscendi fino a raggiungere la Cima Meridionale di Mucchia di

Pacentro 2000 m (10 minuti)…

031

032 - il Monte Morrone visto dalla Cima Meridionale di Mucchia di Pacentro 2000 m

032

033 - dalla Cima Meridionale di Mucchia di Pacentro uno sguardo verso la Valle il Vallone, il

Monte Mileto 1920 m, Guado di Coccia e il Monte Porrara

033

034 - dalla Cima Meridionale di Mucchia di Pacentro uno sguardo verso il Monte Mileto e il

Morrone di Pacentro 1800 m

034

035 - il valico tra la piana Iaccio della Madonna ed il Vallone

035

036 - il Vallone

036

037 - il Vallone, sulla destra Monte le Mucchia

037

038 - Casale Capoposto 1755 m

038

039 - particolare del Casale Capoposto utilizzato come stazzo

039

040 - bivio nei pressi del Casale Capoposto

040

041 - una cisterna

041

042 - Croce e lapide che ricorda una disgrazia avvenuta in questo luogo; l’uccisione di due

ragazze escursioniste nell’Agosto del 1997 da parte di un folle pastore

042

043 - particolare della lapide

043

044 - il Rifugio Capanna Sociale Diana e Tamara

044

045 - la scritta all’ingresso del Rifugio

045

046 - una cisterna nei pressi del Rifugio Diana e Tamara

046

047 - …Ritornati all’incrocio, spalle al Casale Capoposto, si prende il sentiero di sinistra

direzione Guado San Leonardo-Roccacaramanico; dopo aver percorso 500 metri quasi in

piano, al successivo incrocio, quota 1728 m, si va a sinistra seguendo un ottimo sentiero a

tornanti che perde velocemente quota sulla dorsale boscosa a sinistra (senso di marcia e

orografico) della Rava dell’Inferno…

047

048 – la discesa nel bosco

048

049 - …Si attraversa sotto ai salti di roccia della Costa del Sole…

049

050 - …a quota 1200 m circa bisogna passare un tratto del sentiero franato (quasi in

corrispondenza del Fosso di Ponte Luciano)…

050

 

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Ultima modifica: 30 Aprile 2018

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