Corno Grande Vetta Occidentale (2912 m)
dall’Albergo di Campo Imperatore per il Sassone e la Direttissima
ritorno per la cresta Ovest
Itinerario alpinistico molto frequentato (segnato con bandierine di vernice bianco-rossi e triangoli verdi), l’ambiente come per tanti altri itinerari del Gran Sasso è maestoso, severo, selvaggio; la parte finale della salita richiede di utilizzare la mani, ci sono numerosi passaggi di I°, 2°, alcuni passi di III° e tratti esposti. In estate (il periodo consigliato è da Luglio a Ottobre) essendoci una fila interminabile di persone che salgono l’escursione diventa molto pericolosa a causa di sassi che possono cadere mossi da qualcuno che si trova più in alto (indossare il casco).
Non fare affidamento più di tanto alla traccia GPX che in questo tipo di escursione non è precisa.
L'itinerario, come su detto, è un percorso alpinistico, farsi accompagnare da persone esperte o da guide alpine
Tempo di salita: 3 ore - ascesa 800 m - Km 4 - traccia GPX
Tempo di ritorno per la cresta Ovest: 2.15 ore - ascesa 100 m - Km 5,5
altri itinerari:
Torrione Cambi e Vetta Centrale da Campo Imperatore
Corno Grande Vetta Orientale dall’Albergo di Campo Imperatore per la Ferrata Brizio
Corno Grande Vetta Occidentale dai Prati di Tivo per il Passo del Cannone, ritorno per la Val Maone
Corno Grande Vetta Occidentale dall’Albergo di Campo Imperatore
Corno Grande Vetta Orientale dai Prati di Tivo per la ferrata Enrico Ricci
Percorso auto: da Assergi si prende la Strada Statale della Funivia del Gran Sasso d'Italia (n 17bis), superata la stazione inferiore della funivia si prosegue per Campo Imperatore. Più avanti, ad un bivio, si prende a sinistra per l'Albergo di Campo Imperatore (stazione superiore della funivia) dove si parcheggia nell'ampio piazzale, quota 2130 m.
Itinerario: Si segue il sentiero per il Rifugio Duca degli Abruzzi che è visibile dal parcheggio (si trova vicino alla cima del Monte Portella, in alto a sinistra in direzione nord ovest), si passa accanto al Giardino Botanico Alpino di Campo Imperatore “Vincenzo Rivera” e all’Osservatorio Astronomico e si giunge al bivio di quota 2210 m.
Si va a destra verso la Sella di Monte Aquila che si raggiunge con alcune strette serpentine dopo aver attraversato tutto il versante Sud-Est del Monte Portella (2335 m, 0.45 ore). Si prosegue in direzione Nord Nord-Est lasciando a sinistra il sentiero per la via normale e il Rifugio Garibaldi. Più in alto si trascura a destra il sentiero per la vetta del Monte Aquila (2390 m) e si prende a sinistra in direzione Nord superando la sella del Corno Grande (2421 m).
Ora si sale ripidamente tra sfasciumi di roccia (sempre in direzione Nord) puntando ad un enorme masso appoggiato sulla parete Sud del Corno Grande, il Sassone (1500 m). Raggiunto, si continua a salire su una cresta dove sulla destra enormi sfasciumi precipitano verso la Valle dell’Inferno e si giunge al bivio a destra con la ferrata per il bivacco Bafile, segnato da frecce metalliche e segni di vernice bianco rossi (1 ora).
Si prosegue a salire dritti seguendo i segni di vernice di colore verde che dopo poco si infilano in un canale roccioso (I° grado), più in alto l’impluvio si restringe (passi di II). La via alterna tratti tranquilli a tratti abbastanza verticali. I passaggi sono sempre di I° e II° con qualche passo di III°, alcuni esposti. A quota 2800 metri circa bisogna superare l’ultimo ostacolo, un gradino roccioso esposto ambo i lati, lo si valica rimanendo al centro (ci sono appigli, passo di III°); passato l’ostacolo si entra in una conca brecciosa che si risale facilmente fin sulla vetta più alta dell’Appennino, 2912 m (1.15 ore).
Per il ritorno dalla Croce di vetta si segue la via normale fino al bivio di quota 2860 m circa dove si prende il sentiero di sinistra (Ovest); all’inizio c’è una lapide metallica che ricorda un’escursionista morta in un incidente nel 1975 e una scritta con vernice nera che indica la Via delle Creste.
Si rimane sulla cresta molto aerea, poi si prosegue per alcuni tratti a sinistra e per altri a destra del crinale. Nei punti dove l’esposizione è maggiore ci sono due mancorrenti che aiutano a passare. Il sentiero è segnato da bandierine circolari bianco rossi, bisogna fare attenzione a non perderli di vista altrimenti si rischia di seguire delle tracce di sentiero che portano in canalini pieni di sfasciumi e con sassi molto instabili dove è facile che, toccandoli, precipitano.
Più in basso la via inizia a girare a destra (Nord-Ovest) e scende tra il pietraio fino a raggiungere la via normale nella Conca degli Invalidi a quota 2600 m (1 ora). Tramite questa via, a serpentina tra sfasciumi, si giunge rapidamente sulla Sella del Brecciaio (2506 m, 0.15 ore). Ancora avanti si attraversa il grande pietraio che scende dalla dorsale Sud-Ovest della Vetta Occidentale, si costeggia a sinistra la grande conca ondulata di Campo Pericoli, si lasciano a destra i sentieri che scendono al Rifugio Giuseppe Garibaldi e si intercetta il percorso fatto all’andata nei pressi della Sella di Monte Aquila (2335 m, 0.30 ore).
Attraversato tutto il versante Sud-Est del Monte Portella si ritorna rapidamente all’auto (0.30 ore)
cartina
grafico altimtrico
001 - il Sassone
002 - il Sassone e Campo Imperatore
003 - sopra al Sassone
004 - bivio, si prosegue a sinistra (il sassone si trova più in basso a quota 2500 m)
005 - la Direttissima
006 - sulla Direttissima
007 - uscita in cresta dalla Direttissima
008 - la Croce di Vetta (Corno Grande Vetta Occidentale 2912 m)
009 - lapide metallica nei pressi della cima
010 - segnale trigonometrico nei pressi della Vetta Occidentale
011 - un cerchio direzionale nei pressi della vetta
012 - inizio della cresta Ovest, Via delle Creste
013 - uno sguardo verso la conca del Calderone
014 - la Via delle Creste
015 - la Via delle Creste
016 - il primo mancorrente che si incontra scendendo
017 - dalla Via delle Creste si nota la Via Normale, la via della Ferrata Brizio e
il Corno Piccolo
018 - il secondo mancorrente, a destra molto esposto
019 - poco prima dell’incontro con la Via Normale