Appennino oltre i 2000 metri

Monte Prena-La Cimetta-Cima Pisciarellone: dal Km 48 SR17bis Assegi-Castel del Monte

Monte Prena

La Cimetta - Cima Pisciarellone

dal Km 48 della SR17bis Assergi-Castel del Monte

Introduzione:

Il Monte Prena visto da Campo Imperatore presenta dei versanti molto selvaggi, canalini incassati, infinità di guglie. In alto, lungo la sua cresta, ci transita la Via del Centenario, una lunghissima cavalcata aerea, a tratti attrezzata, che collega il Vado di Corno a Fonte Vetica passando per Monte Brancastello, Vado del Piaverano, le Torri di Casanova, Forchetta di Santa Colomba, Monte Infornace, Monte Prena, il Vado di Ferruccio e Monte Camicia.

Chi non se la sente di fare la traversata in un giorno può fare una parte del percorso seguendo la descrizione sotto riportata.

Ricognizione di Settembre 2019

tempo complessivo della gita: 9,30 ore - ascesa 1400 m - Km 20,5

tempo di salita dalla strada asfaltata fino al Monte Prena: 3,45 ore - ascesa 1050 m - Km 8,3 - Traccia GPX

tempo dal Monte Prena alla Cimetta: 1,10 ore - Km 2

tempo dalla Cimetta al Vado di Ferruccio: 1,30 ore - ascesa 150 m - Km 2,6

tempo dal Vado di Ferruccio alla Cima Pisciarellone: 0,30 ore - ascesa 100 m - Km 0,7

tempo dalla Cima Pisciarellone all’auto: 2,30 ore - Km 7

fare riferimento alla cartina: Parco Nazionale Gran Sasso-Laga - Club Alpino Italiano - Sezione dell'Aquila - Carta dei sentieri, scala 1:25.000 - SELCA - Firenze

altre escursioni:

Monte Prena per la Via dei Laghetti - discesa per la Via Adelelmo Brancadoro

Percorso auto:

Da Assergi si prende la Strada Regionale della Funivia del Gran Sasso d’Italia e di Campo Imperatore (n 17bis), superata la stazione inferiore della funivia, di Fonte Cerreto, si prosegue per Campo Imperatore. Più avanti si trascura il bivio a sinistra per l’Albergo di Campo Imperatore e si continua lungo la strada che attraversa, in direzione Est, tutto l’altopiano.

Trascurato un altro bivio a destra, che porta a Santo Stefano di Sessanio, si giunge al Km 48 (1,5 Km prima del bivio per le località di Castel del Monte, Farindola, Castelli, Albergo Rifugio della Vetica e Rifugio Forestale di Fonte Vetica). Qui inizia, a sinistra, una sterrata con un lunghissimo rettilineo dal fondo polveroso e breccioso, si parcheggia sul largo spazio realizzato da poco tempo.

La sterrata in direzione Nord-Ovest porta ad una Miniera di Bitume (Miniera di Bitume su alcune cartine, di Lignite su altre). La pista è ridotta in pessime condizioni, l'acqua ha scavato profondi solchi, qua e là sul fondo sbucano dei sassi che sono un vero pericolo per le coppe dell'olio delle utilitarie, se non si ha un fuoristrada, conviene, senza dubbio, parcheggiare nel punto sopra indicato, quota 1541 m, il percorso così si allunga di 3 Km (6 Km tra a/r) e un dislivello di circa 200 m

Descrizione:

A piedi si percorre la sterrata che, più avanti, attraversa il largo letto ghiaioso della Fornaca (quota 1639 m) e continua a salire sempre in direzione Nord-Ovest fino a quota 1700 m, qui la pendenza aumenta e si piega verso Nord-Est.

Giunti presso la semicurva di quota 1745 m, dove la strada taglia un piccolo fosso, a sinistra parte il sentiero, indicato da un cartello escursionistico di metallo, che subito risale lo stretto e ripido valloncello, direzione Nord-Ovest.

Si può anche tagliare l’ultimo largo tornante della sterrata puntando, per prato, direttamente verso il piccolo e stretto fosso, a destra si notano le costruzioni della Miniera di Bitume.

La mulattiera sale a mezza costa nel versante Sud-Ovest del Monte Camicia (l'Altare su IGM). In basso a sinistra, direzione Ovest, nella stretta valle che prende il nome di Fornaca, si nota il cocuzzolo dove fino a pochi anni fa c'era il Bivacco Lubrano, posto a quota 1768 m, una bufera lo ha distrutto e ora è rimasto solo la base; poco più a destra c’è una sorgente con un bottino.

Girato un costone la via traversa un vallone umido e franoso e più sopra passa accanto a delle sorgenti, Fonte Comune, quota 2000 m circa. Si attraversano altri valloni tra cui quello della Fornaca, impressionante la vista delle Coste di Sferruccio e, infine, con una lunga salita a mezza costa raggiunge il punto più orientale del Vado di Ferruccio quota 2233 m, chiamato Sella di Monte Camicia (c’è una tabella e delle frecce metalliche posizionate dal Parco Nazionale Gran Sasso-Laga che indicano la località Sella di Monte Camicia e la quota di 2270 m e un antico cartello metallico del CAI dell’Aquila che indica la località Vado di Ferruccio e la quota di 2233 m).

Si continua a sinistra. Ovest, lungo la cresta aggirando alcune ripide gobbe rocciose e si tocca il punto più occidentale dello stesso Valico, quota 2230 m. Stupendo il panorama su tutto il teramano fino al Mare Adriatico. Da qui si sale un costone di erba e ghiaie fino a una bella conca prativa, quota 2350 m, cosparsa di massi erratici, Piano d'Abruna, circondato dalle incombenti pareti e torri del Monte Prena e i ripidi pendii che scendono verso il teramano. Ci sono delle frecce metalliche del Parco e una tabella che indica che la località si chiama Monte Prena, quota 2365 m: la targa era meglio non metterla perché crea confusione con la cima vera e propria.

Se la stagione è quella giusta ci sono dei bei prati di Stelle Alpine (Stella Alpina dell’Appennino, Leontopodium nivale (Ten.) Huet, Asteraceae).

Dalla conca si sale verso sinistra (Ovest) un ripidissimo sentiero che serpeggia tra le ghiaie, in alto a destra si notano, svettanti, due torrioni con un masso incastrato che formano un grosso buco dove si vede l’azzurro del cielo, man mano che si guadagna quota questa caratteristica formazione naturale si può ammirare in tutta la sua grandezza e bellezza.

Ancora un ultimo ripidissimo strappo, bisogna aiutarsi con le mani, e si esce sulla cresta a sinistra della Croce di Vetta 2561 m: 3,45 ore dall’auto - ascesa 1050 m - Km 8,3. Bellissima visuale sul Monte Infornace, le Torri di Casanova e sul Corno Grande.

Si ritorna indietro per la stessa via e si scende rapidamente sul Piano d’Abruna (30 minuti), si prosegue in direzione Nord-Ovest attraversando tutto il pianoro; a sinistra ci sono le pareti dei torrioni del Monte Prena sotto i quali, di solito, si trovano dei nevai che riescono a resistere fino all’inverno successivo.

Percorsi circa 700 metri, quando si è sulla verticale della cima del Monte Prena, quota 2355 m, si imbocca un canalino a destra (direzione Nord) che scende ripidamente su pietraio, sassi ed erba. Si piega verso destra fino a raggiungere la cresta Nord del Prena che più in basso si fa meno ripida e prende il nome La Cimetta, quota 2266 m, si continua sulla facile dorsale fino a quando questa inizia a scendere ripidamente, quota 2244 m (dal Monte Prena: 1,10 ore - Km 2)

Si risale per lo stesso itinerario fino al Piano d’Abruna e poi si segue la via percorsa all’andata attraversando tutto il Vado di Ferruccio fino a quota 2233 m dove c’è la biforcazione che a destra ci riporta a Campo Imperatore (dalla Cimetta: 1,30 ore - ascesa 150 m - Km 2,6).

Si prosegue dritti, in direzione Est, seguendo la Via del Centenario verso il Monte Camicia. Si sale un costone ripido e pieno di sfasciumi, la mulattiera qui è poco evidente, ci sono dei vecchi e sbiaditi bollini giallo-rosso; ottimo indietro la vista del lungo Vado di Ferruccio, del Monte Prena e del Corno Grande.

Superata una spalla si traversa a mezza costa su un sentiero appena accennato sempre tra roccette appuntite fino a puntare ad un dosso erboso che termina a destra con dei salti rocciosi; in fondo si nota la vetta del Monte Camicia. Raggiunto il dorso si sale a sinistra, con una diagonale, il pendio erboso e pietroso fino all’omino di vetta del Monte Pisciarellone, quota 2357 m che precipita a sinistra, verso il Teramano, con un impressionante salto roccioso verticale (dal Vado di Ferruccio: 0,30 ore - ascesa 100 m - Km 0,7).

Dal Monte Pisciarellone fino all’auto, stessa via d’andata, si impiega: 2,30 ore - Km 7

cartina

cartina M Prena-La Cimetta-Pisciarellone

Grafico altimetrico

grafico altimetrico Monte Prena

001 - Monte Prena 2561 m

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002 - Monte Camicia 2564 m

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003 - la Miniera di Bitume ai piedi del Monte Camicia

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004 - segnaletica metallica posta dal Parco Gran Sasso-Laga

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005 - la Fornaca e Monte Bolza

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006 - il cocuzzolo dove c’era il Bivacco Lubrano, a destra si nota una sorgente

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007 - particolare della cima che ospitava il Bivacco Lubrano

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008 - particolare della sorgente con bottino nella Fornaca

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009 - vallone umido e franoso da attraversare

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010 - Sorgente chiamata Fonte Comune

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011 - il sentiero che a mezza costa sale verso il Vado di Ferruccio

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012 - sul Vado di Ferruccio o Sella del Camicia

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013 - vecchia targa che indica il Vado di Ferruccio

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014 - a sinistra la Cima Pisciarellone

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015 - il Piano d’Abruna

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016 - il Piano d’Abruna chiamato in modo non appropriato “Monte

Prena 2385 m”

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017 - la salita dal Piano d’Abruna verso la Cima del Prena

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018 - caratteristico masso incastrato tra due torri, salendo dalla via normale al

Monte Prena

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019 - particolare del masso incastrato

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020 - la vetta del Monte Prena, a destra il Corno Grande

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021 - particolare della Croce del Prena

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022 - il Piano d’Abruna

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023 - torrioni del Prena, di solito ospitano nevai che non si sciolgono

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024 - il Piano d’Abruna ed il Monte Camicia

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025 - il Piano d’Abruna ed il Corno Grande

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026 - La Cimetta

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027 - particolare della cimetta

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028 - il Monte Prena visto dalla cimetta

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029 - il Vado di Ferruccio, a sinistra la Cima Pisciarellone e, in fondo, il Monte

Camicia

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030 - lungo il Vado di Ferruccio, una piccola lapide

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031 - il Vado di Ferruccio e la Cima Pisciarellone

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032 - lo sfasciume salendo verso la Cima Pisciarellone

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033 - uno sguardo all’indietro, il Vado di Ferruccio, il Monte Prena e a destra il

Gran Sasso d’Italia

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034 - in fondo un dosso erboso che termina a destra con salti di roccia

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035 - la Cima Pisciarellone 2357 m

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036 - la Cima Pisciarellone ed il Monte Camicia

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037 - l’omino di vetta della cima Pisciarellone

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038 - a sinistra (lato Teramano) la parete della Cima Pisciarellone è

strapiombante

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039 - dalla Cima Pisciarellone uno sguardo verso Monte Prena e il Corno Grande

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